di Piero Montanari
Alla Rai fanno sul serio, altro che servizio pubblico! Si chiude "Mi manda Rai3". La trasmissione dei consumatori incazzati, in onda dal 1990 praticamente senza soluzione di continuità, tira giù le serrande per mancanza di ascolti. L'ultima puntata ha realizzato uno share da film espressionista tedesco alle due del mattino: 2,48% con 738mila spettatori.
Il direttore Antonio di Bella, in una nota apparsa oggi, ci ammannisce le solite parole di circostanza che si dicono ai funerali dei programmi televisivi, in questo periodo sempre più frequenti: "Desidero comunque ringraziare curatori, autori e conduttori per l'impegno profuso in questa edizione ma il nostro sforzo comune non è riuscito a catalizzare l'interesse del pubblico. Non possiamo che prenderne atto. Siamo già al lavoro per strutturare nuove offerte editoriali in queste e altre fasce d'ascolto".
Ecco fatto, segata la vecchia trasmissione lanciata da Antonio Lubrano nel lontano 1991, che aveva di sicuro un appeal molto più forte di ora. La frase storica che il conduttore napoletano pronunciava a tormentone: a questo punto la domanda sorge spontanea, divenne subito famosa, e un luogo comune che ancora oggi, dopo vent'anni, si sente dire in giro.
Mi Manda si avvaleva di autori esperti quali Anna Tortora e Bruno Voglino e di ospiti-consulenti in studio quali la supercolorata Anna Bartolini e l'arruffato professore Ugo Ruffolo, che più calabrese non si sarebbe potuto, ed era un appuntamento che tutto sommato faceva simpatia, con i tanti ospiti incazzati e le loro storie che la gente a casa poteva riconoscere come proprie. E poi le conduzioni che si sono avvicendate negli anni: i napoletani veraci Lubrano e Luigi Necco, poi Piero Marrazzo che l'ha tenuta per più di otto anni, l'eccessivamente ridanciano Andrea Vianello per sei anni e l'ultimo, Edoardo Camurri, secondo chi scrive uno dei migliori, che ha anche tentato di imprimere alla trasmissione nuove modalità ed argomenti più attuali.
Ma gli ascolti sono andati giù vorticosamente, da aprile fino ad oggi si sono dimezzati, e lo share è diventato un terzo.
Tocca al solito Di Bella - che già l'aveva fatto - pronunciare l'ultimo amen di Mi manda Rai 3.
Chi ci difenderà ora?
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