L'AUTORE

giovedì 30 dicembre 2010

Elton John, quattro genitori e una pop star



di Piero Montanari                              

Tutti sanno dell’omosessualità della grande pop star inglese Elton John, lui non ne ha mai fatto mistero e a noi frega davvero pochissimo perché, da bravi volteriani illuministi un po’ storico-materialisti e culturalmente “comunisti”, siamo soprattutto antropocentrici, ci interessa l’Uomo in quanto tale, il suo pensiero, la sua filosofia le sue molteplici sfaccettature ma non c’interessa, di contro, ciò che fa nel suo letto e con chi se la spassa, a meno che non ricopra cariche istituzionali e che, attraverso una vita sociale smodata, non sia ricattabile e quindi pericoloso per la sicurezza dello Stato. Insomma, per farla breve, a Berlusconi o chi per lui, non è concesso né andare in giro ad adescare soldati nei bagni pubblici e né invitare mignottelle d’altobordo nelle sue alcove istituzionali. Così come all’ex presidente della Regione Lazio Marrazzo che si faceva una vita extra con i trans e la cocaina. Ma lui si è dimesso, correttamente e Berlusconi no. Ma questo è un altro discorso.
Elton fa le cose in perfetta regola: si sposa nel 2005 col suo vecchio compagno David Furnish, col quale viveva dal 1993,  ma solo dopo che la civile Gran Bretagna ha detto si alle unioni gay e, siccome dalla vita ha avuto tutto, talento, soldi e fortuna, ha deciso di avere anche un figlio, che gli mancava per chiudere il bel cerchio della sua esistenza. Madre Natura, che non è corruttibile col danaro, lo ha quindi obbligato a prendere un utero in affitto, considerata la legge inglese che non permette la fecondazione in vitro. Ed ecco che, la notte di Natale, così come il messianico bambinello, nasce Zachary Dwight John, figlio del 63enne Reginald Kenneth Dwight (il vero nome di Elton) e di David Furnish.


E sapete qual è l'aspetto divertente e un pò curioso di questa storia? E’ che Elton ha stracciato tutti i record di confusione parentale, perché in un istante è diventato: papà, “mamma”, nonno e “nonna”, considerata anche l’età. Qualche probleminodiorientamento per il futuro del piccolo Zachary?                         globalist.it

Morgan a Napolitano: rivoglio mia figlia!


di Piero Montanari

Morgan il Cantante, per differirlo dal suo più famoso omonimo il Pirata, è quello strano artista canuto con una parte dei capelli protesi da un lato, come se soffiasse sulla sua faccia un ideale vento perenne da est ad ovest. E’ un dandy post litteram, si veste alla maniera di Oscar Wilde e di Oscar Giannino (il giornalista che miagola), partecipa come critico ai talent show, ha un parlare intenso ed elegante, sciorina critiche con aria saccente, dall’alto dei suoi “successi” come cantante dei vecchi Blu Vertigo e in seguito solista ma, soprattutto come marito di Asia Argento, la trasgressiva figlioletta di Dario, il re italiano del cinema horror-thriller.
Però, vi giuro, se mi chiedessero di canticchiare una sua canzone, magari la più famosa, andrei in crisi, muto come un pesce. Perché Marco Castoldi Morgan, da Muggiò, Milano, è uno di quei personaggi che devono la loro fama più al presenzialismo sui media che alla loro arte che poi sarebbe tutta da verificare. Ma non importa, Morgan è uno che si vende bene e sa che è sufficiente, per alimentare la sua fama,  che si vedano foto sui giornali scandalistici mentre ispeziona l’ennesimo tatuaggio osè della ex moglie, o che dica stupidamente, in un’intervista al giornale Max e poi smentendo su decine di trasmissioni, che: “Il crack è una grande ficata e drogarsi è bello perché esalta la creatività”.  'Sta scemata, però,  l’ha pagata cara perché, per averla detta, fu espulso dalla rosa dello scorso festival di Sanremo che davvero sarebbe servito alla sua carriera di cantante, ma, soprattutto e a seguito di ciò, la ex moglie gli ha tolto la facoltà di vedere la loro figliola di 9 anni, Anna Lou, adducendo il fatto che Morgan non si è mai premurato di "rassicurare la bambina" su questa spiacevole intervista.
 Asia Argento, quindi, ottiene l’affidamento esclusivo di Anna Lou e se ne parte per gli Usa a Natale con la piccola, e Morgan, imbaccalito, imbufalito e disperato che fa? Ma scrive al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che di cacchi in questo momento ce ne ha pochissimi,  chiedendogli di intervenire. Non è la prima volta che Morgan scrive al Presidente. Successe anni fa quando gli fu negato e poi accordato il Teatro Romano di Verona per un suo concerto. Anch’io, l’altro giorno ho preso una multa ingiustissima di euro 38 per divieto di sosta a Castel Gandolfo, e sto meditando, nel mio piccolo, di appellarmi a Napolitano.
 Stabilitò ciò, bisogna pur dire che Asia Argento non è proprio Madre Teresa di Calcutta. Ama molto imbarazzare, fare personaggio e lo fa benissimo. Negli ultimi anni ha scandalizzato il pubblico per il bacio appassionato che dà a un rottweiler nel film "Go Go Tales" e ha girato scene di masturbazione in un altro, "Boarding Gate", dicendo candidamente che lei lo fa ogni giorno (minchia che ferormoni!) anche non per lavoro, diciamo.
Nel frattempo, tra un giochino erotico e un tatuaggio esotico, 'Suor Asia' ha avuto il tempo di risposarsi col signor Civetta (sic!) e mettere al mondo un’altra creaturella, Nicola Giovanni, nato il 15 settembre del 2008. Mr. Civetta è avvisato... 

venerdì 24 dicembre 2010

Auguri a tutti da me e da Stanlio&Ollio



















Disegno originale di Benedetto "Ency" Gemma

mercoledì 15 dicembre 2010

Letterina di Natale a Berlusconi


di Piero Montanari

Caro Berlusconi,
ieri ho avuto veramente paura che quella gentaglia alla Camera dei deputati capitanata dal traditore Fini e da Bocchino (ogni volta che lo nomino ho un sussulto) potesse far cadere il tuo governo che tanto ha fatto e fa per l’Italia. Sarebbe potuta essere la fine di un glorioso periodo, iniziato 16 anni fa, e l’inizio di un incubo per la nostra democrazia azzoppata, stuprata, involgarita, depauperata, inginocchiata, prona, malconcia e minacciata dai comunisti e dai loro nuovi alleati che prima erano fascisti, mussoliniani, repubblichini di Salò, razzisti, antiebrei, antimarocchini, antiextracomunitari antitutti  e ora vanno a braccetto coi compagni. Ma in che mondo!
Mamma mia, che paura ho avuto ieri, e meno male che c’erano in aula  dei comunisti che si sono ravveduti, folgorati da qualche S.Paolo sulla strada di Damasco. Meritano proprio di essere  ricordati e va tributato loro un plauso:
Scilipoti Domenico, eletto nell ‘ IdV del compagno Di Pietro, Massimo Calearo e Bruno Cesario che costituiscono il Movimento di Responsabilità Nazionale (sic!), il sig. Razzi, ex IdV anche lui, le signore Maria Grazia Siliquini e Catia  "senzaKappa"Polidori  che alla fine hanno votato per te. Sono certo che, grazie a questo improvviso ravvedimento, passeranno un eccellente Natale pieno di amore e soprattutto di cose buone da mettere in tavola.
Che rischio ha corso la nostra povera Italia! Ora, finalmente, con questa ritrovata energia e grazie alle teste pensanti che si sono con te schierate e che hanno fugato una crisi di governo al buio, senza vie d’uscita, che avrebbe potuto gettarci sul lastrico, ora sì che potremo festeggiare i 150 di Unità d’Italia assieme al suo splendido popolo, sovrano, legittimo unico e solo propietario della res publica, che vota, che elegge i suoi rappresentanti, che giudica, che manda a casa chi ruba, i disonesti, gli affamatori, gli impiccioni, i farabutti, chi tenta di disunire il Paese, chi lo vuole scisso, involgarito, impoverito e inginocchiato.
Ecco, questo grande popolo che ti ha eletto, oggi in attesa del Natale, ringrazia sentitamente tutti coloro che hanno contribuito a salvare il tuo governo e a rendere questo paese uno dei migliori del mondo!
Salutandoti con affetto e augurandoti buone feste dopo lo scampato pericolo, consentimi, caro Berlusconi, solo qualche piccola richiesta che mi piacerebbe trovare sotto l’albero:
1)    Un nuovo cd di tue canzoni con la musica e gli arrangiamenti di Mariano Apicella. Sai, sono un musicista e il tuo vecchio album “Meglio ‘na canzone” che ho tanto apprezzato, ormai lo conosco a memoria e non mi basta più.
2)    Qualche nuova ragazza che tu “salvi” e poi lanci nel mondo dello spettacolo. Non so perché ma quelle tue sono le più brave e dopo che le hai "toccate" tu diventano oro. A proposito, complimenti per le quote rosa del tuo governo: sono tutte delle gran gnocche! (altro che la Rosi Bindi...)
3)    In virtù di ciò ti prego di “lanciare” la nipote di Mubarak che mi piace tantissimo ma che non ho più visto in tv.

Come vedi, sono stato poco esigente, perché tutto quello che desideravo lo hai già esaudito te.
Grazie ancora e Buone Feste

mercoledì 8 dicembre 2010

30 anni fa, gli ultimi istanti di John Lennon


di Piero Montanari

L’8 dicembre di trent’anni fa moriva John Winston Lennon, l’inventore dei Beatles, colpito da quattro colpi di pistola sparatigli dal venticinquenne Mark Chapman davanti al Dakota Building, la lussuosa residenza newyorkese di Lennon e di sua moglie Yoko Ono.
Erano le 22:51 e i due stavano rincasando da una giornata passata negli studi di registrazione per realizzare l’album, poi uscito postumo, “Double Fantasy”. Chapman, un povero demente innamorato folle – è il caso di dirlo - di Lennon (l’amore che uccide)  era da tempo appostato davanti al residence non proprio per vedere il suo idolo, ma per ammazzarlo. Chissà quale strano cortocircuito nella sua testa maledetta gli intima di estrarre la pistola, chiamare John e dirgli: “Ehi, Mr. Lennon! Sta per entrare nella storia!” Spara cinque colpi a ripetizione, Lennon si accascia al suolo in una pozza di sangue. Quattro colpi lo raggiungono al petto e all’addome e uno di questi gli perfora l’aorta. Lennon fa due passi, barcolla e prima di cadere in terra fa in tempo a dire: “Mi hanno sparato”. Sua moglie gli è sopra e lo sostiene, arriva una pattuglia di polizia che lo porta a gran velocità al Roosvelt Hospital, dove viene dichiarato morto 11 minuti dopo l’esecuzione.
Chapman rimase seduto in strada leggendo la sua copia del libro “Il giovane Holden” in attesa della polizia. A chi gli chiedeva se avesse capito cosa aveva fatto, rispondeva: “Si, ho appena sparato a John Lennon”


Non ostante la riconosciuta infermità mentale e la sua accusa fosse stata derubricata ad omicidio di secondo  grado, Mark Chapman fu condannato all’ergastolo con una pena supplementare di 20 anni (mi piacerebbe capire questa come fa a scontarla, forse, con il Karma, in una prossima vita). A tutt’oggi le sue richieste di libertà vigilata sono state sempre respinte e alloggia nelle carceri di Attica (N.Y.)
Ho voluto ricordare gli ultimi istanti del grande Beatle perché il resto della sua straordinaria esistenza ce lo trasmette la sua musica in ogni momento, con la eccezionalità della sua scrittura che è un compendio inimitabile di melodie semplici ed  immortali, impegno civile ed avanguardia culturale, soprattutto in seguito all’incontro con la sua musa “separazionista” Yoko Ono, che di certo lo influenzò nell’indicargli altre strade da percorrere.
Per questo tanti beatlesiani della prima ora, come il sottoscritto, non ce l'hanno molto in simpatia.
A tal proposito suggerisco una “performance” di Yoko al Moma di New York. Sappiatemi dire...

martedì 7 dicembre 2010

Presentazione del CD di "Laurel & Hardy, Due Teste senza cervello"

Il giorno 9 dicembre 2010 alle ore 19 
presso la Biblioteca Enzo Tortora a Roma (zona Testaccio) e precisamente in via Nicola Zabaglia 27, verrà presentato il cofanetto con due CD che contengono tutte le musiche che ho composto nel 1985 per questo storico programma che con Giancarlo Governi realizzamo per RaiUno e che tanto successo ha avuto.
Il disco è stato fortemente voluto dalla "Tenda Italiana i Figli del deserto" che poi è l'unico fan club riconosciuto della Coppia. 
Il lavoro ha avuto una gestazione lunghissima per le difficoltà economiche e di normale burocrazia. Sono sincero: se non fosse stato per il presidente del club Tiziano Medici e per Benedetto Gemma, attivissimo "producer" e collezionista nonchè memoria storica di Stanlio e Ollio, il disco non avrebbe mai visto la luce.
Voglio ricordare e ringraziare anche Sigle Tv. net e la Digitmovies che hanno collaborato fattivamente a questo progetto.
Tendenzialmente non sono uno che 'se la tira ma' ho scoperto che questa mia musica ha moltissimi fans che 25 anni fa, da piccoli, guardavano il programma e le comiche da me sonorizzate. Proprio questa musica, evidentemente, dha fatto breccia e se la sono portata dietro per anni nel cuore, non l'hanno mai dimenticata, addirittura pensando che fosse "originale", nel senso di appartenere ai vecchi film di Laurel & Hardy. Poi hanno scoperto che il compositore era italianissimo, si chiamava Piero Montanari, che non era passato a miglior vita e che poteva tranquillamente essere contattato.

Ecco che nasce il progetto, con una tiratura limitata a 1000 copie, di nicchia - come si dice quando i dischi non si vendono tanto - ed ecco che lo andiamo a presentare come si deve. Ci sarà ovviamente Giancarlo Governi, l'autore del programma, Nuccio Di Staso, il montatore storico delle musiche, ci saranno i ragazzi della Tenda e ci sarò io, di certo emozionatissimo. 
Il CD, per chi lo volesse acquistare, si trova in internet e viene distribuito dalla Digitmovies (eccovi un sito: www.beatrecords.it/shop-search.asp?idprodotto=SPDM003)

lunedì 6 dicembre 2010

Tra Mozart e Apicella



di Piero Montanari

O tempora, o mores! Chiedo aiuto a Cicerone perché mai la sua frase contro Catilina si sposa con questo “momentino” cultural-storico che stiamo passando, altro che ha ddà passà ‘a nuttata!
Per fortuna nostra c’è rimasta un po’ d’ironia da spendere come antitodo alle miserie umane che giornalmente attaccano le ultime povere nostre gloriose sinapsi, abbarbicate a ricordi felici, di quando la tv era di qualità, di quando la musica era di qualità, di quando il teatro era di qualità, di quando l’Arte era di qualità…
Pensavo, data l’età, di aver assistito a tutto lo scempio e l’orrore del mondo ma, date retta ai proverbi saggi, al peggio non c’è mai fine.
Non credevo alle mie orecchie e occhi l’altra sera quando, a Striscia hanno mandato in onda la prima riunione ufficiale del gruppo di Pionati (ex giornalista rai) chiamata, con grande fantasia Alleanza di Centro per l’Italia, che sosterrà Berlusconi alle prossime elezioni. A parte che è stata scelta l’attrice Debora “sens’acca” Caprioglio come responsabile alla cultura (avete capito bene). Ma il clou del surreale è stato raggiunto quando, partendo le prime note dell’inno, si sono alzati tutti in piedi per cantarlo, stile karaoke (o care oche, nello specifico).
Parte una musichetta lemme lemme che più che un inno sembra un pezzo da ballo slow dei centri anziani, cantato dall’autore Mariano Apicella – si, proprio lui, il menestrello di corte -  che intona la sua imperdibile composizione con voce “impostata” da pianobar e cercando un’interpretazione da cantante ‘vero’ (l’inno, per essere incisivo richiede cori massicci e nessuna interpretazione).
Striscia, col veleno che la contraddistingue, ha giustamente mostrato questa ignobiltà che ha in seguito incominciato ad impazzare sulla rete, diventendo uno dei clic più importanti. L’orrido attrae più del bello noi umani, che sovente, in maniera patologica, indulgiamo sulle mostruosità, anche se sfumate con l’ironia come questa.
Suggerisco a tutti  di andare su internet e digitare “inno alleanza di centro” per avere conferma di ciò che dico (poi se vi piace sono problemi vostri… ma me lo dovete scrivere).
Alcune note biografiche del “nostro” compositore. Da Wikipedia leggiamo:
Mariano Apicella (Napoli, 14 settembre 1962) è un cantante italiano, divenuto noto per essere l'interprete delle canzoni scritte dal politico e imprenditore italiano Silvio Berlusconi.
Fan di Peppino Gagliardi e Roberto Murolo, prima di incontrare Berlusconi si esibiva in un ristorante di Abu Dhabi. Poi ha viaggiato per il Medio Oriente, la Corea e la Cina.
Nel 2003 ha inciso un album di musica napoletana, Meglio 'na canzone, in cui canta le canzoni scritte da Silvio Berlusconi.
E una constatazione amara:
Nel 1770 Mozart soggiorna a Napoli, capitale europea della musica, alla corte di Ferdinando IV di Borbone dove venne poco o nulla considerato.


Nel 2000 c’è l’incontro epocale tra Apicella e Berlusconi, alla corte del quale Apicella viene molto considerato.
O tempora, o mores!

mercoledì 1 dicembre 2010

Il mio ricordo di Mario Monicelli


di Piero Montanari

Nel cuore di Campo Marzio, il rione romano dove fu ammazzato Giulio Cesare e vicinissimo a Piazza di Spagna c’è una trattoria, Otello alla Concordia, che ha una curiosa tradizione storica: negli anni del nascente Cinema italiano faceva credito (“buffo”, come si dice da noi) ai poveri ed affamati cineasti ma anche cineastri (pardon) che di lì a poco sarebbero diventati stelle di prima grandezza: parlo di Manfredi, Gassmann, Scola, Dino Risi, Monicelli, Ugo Pirro, Cecchi D’Amico, Giorgio Arlorio, Age, Scarpelli, Piero De Bernardi, Tonino Delli Colli, Citto Maselli, Ugo Gregoretti…tutti, praticamente. Il vecchio Otello aveva visto giusto a “prestare” matriciane e saltimbocca a questi straordinari personaggi, alimentando, nel vero senso della parola, quella che sarebbe diventata la Grande Cultura Cinematografica Italiana. Non faccio fatica a dire che Otello dovrebbe avere un premio alla memoria per aver fornito carboidrati e proteine a questi emeriti cervelli.
Morto lui le figlie, soprattutto Gabriella Caporicci, hanno istituito, ormai da più di 15 anni, il “mercoledì del Cinema”: cena a prezzo fisso, due sale con i tavoli attacati e, unico passaporto d’ingresso, appartenere al “rutilante mondo dello spettacolo”. Ecco che il ristorante ha ricominciato a vivere di quei personaggi che 50 anni prima lo frequentavano da giovani e spiantati scrittori, attori, sceneggiatori, registi. Immaginate quanti film e quante idee sono circolate tra carbonare e involtini di Otello, idee che sono diventate film meravigliosi e pezzi di storia incancellabile.
Presentato dall’amico Torossi, come sempre ben introdotto, anni fa iniziai ad andare a queste cene, prima con un po’ di timidezza e poi diventando amico di tutti i commensali, bontà loro. Mi sedevo vicino a Gassmann o a Scola o a Monicelli ed ascoltavo piacevolmente le storie e i ricordi che si raccontavano tra una portata e l’altra, nella piacevolezza del convivio e l’allegria che ti regala il buon cibo.
Quando arrivava Mario Monicelli, con quelle improbabili magliette alla marinara, dritto come un fuso e lo sguardo altero, mi divertivo a provocarlo: “Maestro – gli dissi una volta ammiccando - ha sentito che il governo suggerisce agli anziani di rifugiarsi nei luoghi freschi con questo caldo?” E lui cupo: “Certo, adesso passo le giornate al supermercato a fare un cazzo!  Bella stronzata davvero!”
Grande Monicelli! Era uno degli ultimi che avevo visto da Otello, insieme a Ettore Scola e Giorgio Arlorio e, rarissimamente, Ugo Gregoretti.
Piano piano gli altri se ne sono andati tutti, ed è facile immaginare perché ho smesso di frequentare il mercoledì di Otello, e non certo per la paura di confrontarmi con la morte.
La stessa che non ha avuto Mario, che ha scelto di morire e di vivere  come gli è parso e piaciuto, in maniera straordinaria, lasciandoci più soli, davvero tanto più soli, ma molto, molto più ricchi.
Grazie Maestro, ti voglio bene!

Lo “scetavajasse” o “sveglia – bagasce"


 di Piero Montanari

Ah la musica percussiva! Il suo ascolto ti porta immediamente ab ovo, alle origini primordiali dell’Uomo, come primo esempio di musica concettuale nella Storia. Nasce dal “tum tum” del battito cardiaco e si diffonde tra le tribù primigenie come forma di comunicazione, ben prima della parola e subito dopo i grugniti. Ah, quanto amo la musica percussiva! I miei amici più cari, nella mia carriera di bassista, sono sempre stati i batteristi, con i quali o sempre fatto comunella in tour.
In questi giorni si sente molto parlare dell’epiteto che Mara Carfagna ha lanciato contro Alessandra Mussolini, facendola infuriare a morte: vajassa! Questa parola in italiano arcaico, ha il significato di fantesca, serva, ma che in napoletano, invece, rappresenta un insulto ben più forte, perché vajassa è “donna volgare e incline al pettegolezzo e alla rissa." Quindi ecco svelato il motivo di cotanta incazzatura dell’onorevole Alessandra, che il napoletano lo conosce bene, date le sue origini.


Che c’entrano gli strumenti a percussione con le donne volgari e pettegole (leggi pure: bagasce)? Presto detto, perché si parla di uno di questi in particolare: lo “scetavajasse” (in dialetto napoletano: sceta = sveglia, vaiasse = domestiche), come cita il dizionario -  è uno strumento della musica popolare dell'Italia meridionale, costituito nella forma più tipica da due bastoncini di legno, di cui uno liscio e l'altro dentellato, eventualmente con una serie di piattini metallici sul lato opposto alla dentellatura. Lo sfregamento del secondo bastone sul primo (usualmente tenuto con la mano sinistra da un capo e l'altro capo che poggia sulla spalla), provoca il caratteristico suono. Si accompagna generalmente ad altri strumenti quali il putipù, le triccheballacche e la caccavella. –
Ora sappiamo che lo “scetavajasse” era quello strumento percussivo rumorosissimo che serviva ai padroni per richiamare l’attenzione delle servette che, o riposavano, o erano ad altre faccende affaccendate.


Pare, dico pare, che in una delle email venute fuori dalla gola profonda di Wikileaks, si parli proprio di una armadio nella villa di Silvio Berlusconi, pieno zeppo di “scetavajasse” di tutti i tipi e di tutte le epoche. Si dice anche che il Presidente ne sia un grande intenditore ed un dotto collezionista.

Premio alla Cultura

PREMI SPECIALI

A BENEMERITI DELLA CULTURA

(Trofeo di Cristallo e Medaglia d’oro del Presidente dell’Ass. Cult. “P. Raffaele Melis O.M.V.”)

Musicista Regista Maestro PIERO MONTANARI
Roma

Premio “Francesco Di Lella”

“Per avere contribuito con la musica e la regia all’evoluzione ed all’affermazione di attori e cantanti di chiara fama nazionale ed internazionale, lasciando un segno vivo nel panorama cinematografico e musicale italiano, senza mai desistere anche in un periodo così difficile ed arduo come l’attuale.”

Firmato Augusto Giordano, Getulio Baldazzi, P.Ezio Bergamo, Rita Tolomeo, Maurizio Pallottí, Domenico Di Lella, Maria Fichera, Gianni Farina, Rita Pietrantoni, Paola Pietrantoni, Domenico Gilio.

Il premio sarà conferito il 13 giugno 2010 alle ore 16 al teatro S. Luca, in via Lorenzo da' Ceri 136 - Roma.

Esce il cofanetto della mitica trasmissione!

Esce il cofanetto della mitica trasmissione!
Finalmente nelle librerie "L&H:2 Teste senza cervello", libro e Dvd con la summa delle puntate migliori e, udite udite, dialoghi ANCHE IN ORIGINALE . Lo abbiamo presentato da MelBookStore il 30 giugno 09. C'era Italo Moscati, persona di straordinaria cultura e spessore umano. Con quella di Giancarlo le due 'memorie' si intersecavano a meraviglia! Due teste con parecchio cervello...SE TI INTERESSA COMPRARLO, CLICCA SULL'IMMAGINE!

Al Parco di S. Sebastiano

Al Parco di S. Sebastiano
Con Guido De Maria e Giancarlo Governi, i padri di SUPERGULP!

Celebriamo SUPERGULP!

Celebriamo SUPERGULP!
Talk Show con Giancalo e Guido al "Roma Vintage Festival", 16 giugno 2009 dedicato allo storico programma Rai

Celebriamo Gabriella Ferri

Celebriamo Gabriella Ferri
Con Giancarlo

...e Rino Gaetano

...e Rino Gaetano
Con Giancarlo

...ancora Rino

...ancora Rino

Con sua sorella Anna Gaetano e Giancarlo

Con sua sorella Anna Gaetano e Giancarlo
In omaggio a Rino, quella sera ho cantato "I love you Maryanna", primo disco di Rino, prodotto da me e da Antonello Venditti nel 1973. Con Rino feci un tour nel 1979. Alla batteria c'era Massimo Buzzi, alle chitarre Nanni Civitenga e Rino e io al basso. Il 'road manager' era Franco Pontecorvi che oggi vive come me sui Castelli Romani e vende occhiali.

Serata Supergulp

Serata Supergulp
Venerdì 17 luglio '09 al Parco S. Sebastiano (Caracalla) all'interno di Roma Vintage, verrà ripetuta la serata dedicata alla genesi del mitico programma televivivo. Parteciperanno Giancarlo Governi, Guido De Maria e Piero Montanari (me stesso...). Appassionati intervenite!

Un giovane promettente...

Un giovane promettente...
Luca, il giorno che si è vestito bene per il suo saggio di pianoforte. Sarà pur vero che "ogni scarrafone è bello a mamma soia", ma ci saranno pure degli scarrafoni universalmente belli, o no?

Maggio 2008: un piacevole incontro

Maggio 2008: un piacevole  incontro
Dopo più di vent'anni ho rivisto l'amico Giorgio Ariani, grande attore e voce ufficiale Italiana di Oliver Hardy (Ollio). Nel 1985 realizzammo la sigla di "2 Teste senza cervello" e Giorgio, con Enzo Garinei (Stanlio) doppiò una marea di film della coppia per i quali realizzai le musiche.

Una gita al "Giardino dei Tarocchi"

Una gita al "Giardino dei Tarocchi"
A Capalbio (Gr.) c'è un posto magico da visitare, con opere d'arte tra ulivi e macchia mediterranea, opera dell'architetta Niky De St. Phalle che ha realizzato in 20 anni un percorso di magnifiche statue ispirate ai Tarocchi, le magiche carte che predicono il futuro...Dato il suo nome, è meta di "sole" e personaggi cosiddetti " taroccati". Wanna Marchi e sua figlia sono state spesso viste aggirarsi tra le magnifiche statue!

Diana Nemi 2007/2008

Diana Nemi 2007/2008
Da sx alto: Samuele, Emanuele, Federico R., Lorenzo, Matteo, Edoardo, il Mister Eugenio Elisei. Sotto:Simone, Luca, Daniele, Valerio, Riccardo, Federico C.

Luca e Pedro 'Piedone' Manfredini

Luca e Pedro 'Piedone' Manfredini
Col mio "idolo" calcistico di ieri

Luca e Francesco Totti

Luca e Francesco Totti
Col suo "idolo" calcistico di oggi

Luca Montanari

Luca Montanari
Il calciatore. Questa stagione, la prima di campionato con i pulcini della "Diana Nemi", è capocannoniere. Ha messo a segno ben 43 reti e tutte senza rigori, ma ventidue su calci piazzati!

Luca Montanari

Luca Montanari
Nel momento della premiazione

Daniele Serafini

Daniele Serafini
La premiazione

A S D Diana Nemi Pulcini '98. Anno 2006 -'07

A S D Diana Nemi Pulcini '98. Anno 2006 -'07
Da sx della foto: Samuele, Matteo, Riccardo,Federico, Wulnet, Carlo, Luca, Daniele. Seduto con il pallone, una vera pestilenza, Federico Rosselli. Dobbiamo dire grazie alla pazienza infinita del Mister Eugenio Elisei, che più volte ha pensato di mollare la squadra e dedicarsi alle missioni in Angola - E' meno faticoso - mi ha detto, disperato, alla fine di un allenamento.

Allenamenti anno 2007-2008

Allenamenti anno 2007-2008
Il mio secondo figlio unico...

Matteo Montanari

Matteo Montanari
Il mio primo figlio unico...

Ado e Sania Montanari

Ado e Sania Montanari
The Peter's Sisters

La Roma tra la "B" e la "A" 1951-1952

La Roma tra la "B" e la "A" 1951-1952
Memmo Montanari (primo a dx nella foto) con i suoi tifosi in una trasferta della Roma. La foto è stata scattata al ritorno da Verona il 22 giugno 1951. Solo dopo quella partita la Roma ebbe la certezza di tornare in serie A

Memmo Montanari, capo dei tifosi, in azione nel suo poderoso incitamento alla squadra.

Memmo Montanari, capo dei tifosi, in azione nel suo poderoso incitamento alla squadra.
Mio padre, che si diceva fosse danaroso, quando morì era povero. Qualcuno nel nostro quartiere Celio racconta ancora che comprava i giocatori alla Roma...

Mio padre al centro dei vip della Roma

Mio padre al centro dei vip della Roma
Ricordo questa foto da sempre. Quella che avevamo in casa aveva un ritocco fatto a mano da non so chi (forse mio padre stesso). Il "pittore" aveva dipinto a tutti pantaloncini da calcio e gambe nude! In quel periodo glorioso nasce il giornale "Il Giallorosso" che contribuì attivamente alla ricostruzione della Roma. Fu fondato da mio padre, Angelo Meschini (capi storici di allora del tifo romanista) e dai fratelli Mario e Peppino Catena (soci della Roma) con la collaborazione dell'avvocato Alberto Saccà, con cui mio padre, nei miei ricordi da piccolo, aveva rapporti conflittuali.

Il Giallorosso

Il Giallorosso
Testata del giornale dei tifosi della Roma fondato da mio padre nel 1952. Ero piccolino e ricordo quel giorno che mi fece vedere le bozze...ricordo la finestra della mia camera sulla Piazza, al civico 4, ed il Colosseo davanti.

Pop & Jazz History

Pop & Jazz History
Sonorizzazione

1970 Pop Maniacs

1970 Pop Maniacs
Qui ci sono anche le musiche di Spyderman e i Fantastici Quattro che feci nel 1977 per Supergulp!

Il Pianeta Totò

Il Pianeta Totò
Fotogramma della sigla di Mario Sasso per la prima trasmissione di Rai 2 sul grande attore. Gli occhi di Totò si muovevano a tempo con una mia tarantella che si trasformava via via in rock sulle note di Malafemmena.

Laurel & Hardy

Laurel & Hardy
Logo originale della trasmissione

Laurel & Hardy

Laurel & Hardy
Un fotogramma della sigla di "Due teste senza cervello". Ci lavorò a lungo il videoartista Mario Sasso, alla SBP di Roma, con Virginia Arati che dipingeva elettronicamente 'frame by frame', con un computer costosissimo della Quantel che si chiamava appunto Paintbox. Credo che questa sigla sia stata la prima in Tv ad essere realizzata con questa straordinaria tecnica.

Il mio recording studio

Il mio recording studio
La regia

studio

studio
La sala di ripresa

studio

studio
la regia

studio

studio
La regia

Il ritorno di Ribot 1991

Il ritorno di Ribot 1991
Uno sceneggiato interpretato dal grande cantante e attore franco-armeno Charles Aznavour e Delia Boccardo, diretto da Pino Passalacqua per Rai1 e Antenne2 con la colonna sonora composta da me.

Processo di famiglia di Nanni Fabbri, 1992 per Rai1

Processo di famiglia di Nanni Fabbri, 1992 per Rai1
Alessandra Martinez, protagonista del film in due puntate con la mia colonna sonora.

Le Gorille

Le Gorille
Serie TV franco anglo italiana che riprende dei film del 1957-58 con Lino Ventura. Il personaggio è Geo Paquet, agente segreto francese, Di questa serie ho musicato 2 episodi, per la regia di Maurizio Lucidi e Duccio Tessari

Top model

Top model
Film con D'Amato

Top model

Top model
Stesso film uscito in Grecia

Top girl

Top girl
Film sequel di D'Amato. Beh, dopo tutte ste top, non poteva mancare la girl!

High finance woman

High finance woman
Altro film di D'Amato con le mie musiche