di Piero Montanari
Devo ammettere che la morte del grande compositore Armando Trovaioli, avvenuta oggi alla bella età di 95 anni, mi coglie impreparato. Lui, autore di più di 300 colonne sonore del grande cinema italiano (La Ciociara di De Sica vinse anche l'Oscar) e delle più importanti commedie musicali di Garinei&Giovannini, pensavo fosse davvero immortale.
Innanzi tutto perché l'ho visto in pienissima forma fino ad un paio di anni fa mangiare tranquillamente da Otello alla Concordia, in via della Croce, nei pressi di piazza di Spagna a Roma, ristorante dove da anni, ogni mercoledì sera e per iniziativa di Gabriella Caporicci, si ripeteva il rito del cinema italiano "che conta" di desinare e conversare piacevolmente in grandi tavolate comuni, dove fortunatamente e molto modestamente mi sedevo anch'io.
Il Maestro Trovaioli veniva sempre insieme ad Ettore Scola, il grande regista per il quale aveva scritto colonne sonore indimenticabili, come quelle per C'eravamo tanto amati o La più bella serata della mia vita, Brutti sporchi e cattivi, Maccheroni, La Famiglia o l'indimenticabile Una giornata particolare, due nomination al Premio Oscar come miglior film straniero e miglior attore (Marcello Mastroianni). E poi, immagino, anche perché Trovaioli non potrà mai andarsene veramente, alla stregua di tutti i grandi che ci lasciano per sempre regali così importanti, e che sopravvivono a loro stessi con le loro opere.
Quindi lo conoscevo soprattutto per queste serate passate insieme, anche se scambiavamo principalmente convevoli sul cibo o amenità simili. Era una persona tranquilla e intelligente, mentre invece proverbiale, nell'ambiente, era il suo caratteraccio, che lo portava a sfuriate che ormai sono diventate leggenda. Probabilmente la sua grandissima professionalità e meticolosità gli facevano letteralmente perdere la testa quando sentiva una stonatura di un cantante o l'orchestra non suonava come lui voleva.
Molti artisti sono stati vittime delle sue intemperanze verbali. Johnny Dorelli fu preso a durissime parolacce da Trovaioli - come racconta lo stesso Dorelli - per un paio di note che gli sfuggirono in una esecuzione.
Una volta, in prova al Sistina per Aggiungi un posto a tavola, una delle sue tante fortunatissime commedie musicali scritte con Garinei&Giovannini, si infuriò talmente con il povero pianista Rino Taormina che si tolse una scarpa e gliela scagliò contro senza mancarlo. Taormina girava con un ficozzo in testa pieno di orgoglio e continuava a ripetere mostrandolo a tutti. " Questo me 'l'ha fatto Armando Trovaioli!"
Autore della famosissima canzone "Roma nun fa la stupida stasera", tratta dalla commerdia musicale Rugantino, nel 2007 aveva ricevuto il David di Donatello alla carriera, il più importante riconoscimento del nostro cinema.
Ultima piccola stranezza: la moglie Maria Paola ci ha raccontato solo oggi la morte del Maestro, che però è avvenuta alcuni giorni fa. Chissà perchè lui ha voluto così.
Innanzi tutto perché l'ho visto in pienissima forma fino ad un paio di anni fa mangiare tranquillamente da Otello alla Concordia, in via della Croce, nei pressi di piazza di Spagna a Roma, ristorante dove da anni, ogni mercoledì sera e per iniziativa di Gabriella Caporicci, si ripeteva il rito del cinema italiano "che conta" di desinare e conversare piacevolmente in grandi tavolate comuni, dove fortunatamente e molto modestamente mi sedevo anch'io.
Il Maestro Trovaioli veniva sempre insieme ad Ettore Scola, il grande regista per il quale aveva scritto colonne sonore indimenticabili, come quelle per C'eravamo tanto amati o La più bella serata della mia vita, Brutti sporchi e cattivi, Maccheroni, La Famiglia o l'indimenticabile Una giornata particolare, due nomination al Premio Oscar come miglior film straniero e miglior attore (Marcello Mastroianni). E poi, immagino, anche perché Trovaioli non potrà mai andarsene veramente, alla stregua di tutti i grandi che ci lasciano per sempre regali così importanti, e che sopravvivono a loro stessi con le loro opere.
Quindi lo conoscevo soprattutto per queste serate passate insieme, anche se scambiavamo principalmente convevoli sul cibo o amenità simili. Era una persona tranquilla e intelligente, mentre invece proverbiale, nell'ambiente, era il suo caratteraccio, che lo portava a sfuriate che ormai sono diventate leggenda. Probabilmente la sua grandissima professionalità e meticolosità gli facevano letteralmente perdere la testa quando sentiva una stonatura di un cantante o l'orchestra non suonava come lui voleva.
Molti artisti sono stati vittime delle sue intemperanze verbali. Johnny Dorelli fu preso a durissime parolacce da Trovaioli - come racconta lo stesso Dorelli - per un paio di note che gli sfuggirono in una esecuzione.
Una volta, in prova al Sistina per Aggiungi un posto a tavola, una delle sue tante fortunatissime commedie musicali scritte con Garinei&Giovannini, si infuriò talmente con il povero pianista Rino Taormina che si tolse una scarpa e gliela scagliò contro senza mancarlo. Taormina girava con un ficozzo in testa pieno di orgoglio e continuava a ripetere mostrandolo a tutti. " Questo me 'l'ha fatto Armando Trovaioli!"
Autore della famosissima canzone "Roma nun fa la stupida stasera", tratta dalla commerdia musicale Rugantino, nel 2007 aveva ricevuto il David di Donatello alla carriera, il più importante riconoscimento del nostro cinema.
Ultima piccola stranezza: la moglie Maria Paola ci ha raccontato solo oggi la morte del Maestro, che però è avvenuta alcuni giorni fa. Chissà perchè lui ha voluto così.
Nessun commento:
Posta un commento