di Piero Montanari
Siamo laici, volteriani, illuministi, ma certe volte il cielo (o chi per lui) manda dei segni talmente magici, che è difficile valutare con la fredda, umana razionalità e la conseguente alzatina di spalle.
Ieri, mentre una scossa di terremoto 4.8 della scala Richter scuoteva le fondamenta del frusinate alle 22:16, Francesco Totti, da quasi 25 metri, con un meteorite da 113 km orari, sfondava letteralmente la porta di Buffon e dava la vittoria a questa Roma lacerata da fantasmi, malumori, difficoltà di gioco e senza nessun successo nel 2013, allenata, dopo l'esonero di Zeman, dal vice Andreazzoli già sotto processo dopo la prima gara.
Il "bolide celeste" di Francesco è il gol numero 224, a una sola rete da Nordahl nella classifica marcatori di tutti i tempi, ed è facile immaginare che questo record verrà ampiamente superato.
La vittoria torna alla Roma dopo 2 pareggi e 4 sconfitte, il brutto ruolino di marcia del 2013, e torna proprio contro la "nemica" di sempre, questa Juve fortissima (ma ieri di meno, forse un po' stanca per le tante partite giocate in pochi giorni) con la quale non vinceva in casa dal 2004 e dalla quale aveva perso all'andata con un secco 4-1.
Volteriani illuministi, ma anche romanisti, penso che ogni tanto sarà bene credere alla simbologia celeste. Avevamo ormai archiviato la profezia dei Maya sulla fine del mondo, quando arriva la pioggia di meteore sulla Russia che ci fa subito pensare che forse qualcosa di vero ci poteva anche essere, non ostante le rassicurazioni di Giacobbo sul palco di Sanremo.
Difficile non fare un parallelo tra i bolidi celesti russi, il bolide di Totti e la scossa di terremoto delle 22:16 di ieri sera.
Minuto più, minuto meno, molti hanno pensato addirittura che la causa della scossa fosse stata il boato dei 50 mila tifosi romanisti all'Olimpico al gol di Francesco. Potenza del tif
Ieri, mentre una scossa di terremoto 4.8 della scala Richter scuoteva le fondamenta del frusinate alle 22:16, Francesco Totti, da quasi 25 metri, con un meteorite da 113 km orari, sfondava letteralmente la porta di Buffon e dava la vittoria a questa Roma lacerata da fantasmi, malumori, difficoltà di gioco e senza nessun successo nel 2013, allenata, dopo l'esonero di Zeman, dal vice Andreazzoli già sotto processo dopo la prima gara.
Il "bolide celeste" di Francesco è il gol numero 224, a una sola rete da Nordahl nella classifica marcatori di tutti i tempi, ed è facile immaginare che questo record verrà ampiamente superato.
La vittoria torna alla Roma dopo 2 pareggi e 4 sconfitte, il brutto ruolino di marcia del 2013, e torna proprio contro la "nemica" di sempre, questa Juve fortissima (ma ieri di meno, forse un po' stanca per le tante partite giocate in pochi giorni) con la quale non vinceva in casa dal 2004 e dalla quale aveva perso all'andata con un secco 4-1.
Volteriani illuministi, ma anche romanisti, penso che ogni tanto sarà bene credere alla simbologia celeste. Avevamo ormai archiviato la profezia dei Maya sulla fine del mondo, quando arriva la pioggia di meteore sulla Russia che ci fa subito pensare che forse qualcosa di vero ci poteva anche essere, non ostante le rassicurazioni di Giacobbo sul palco di Sanremo.
Difficile non fare un parallelo tra i bolidi celesti russi, il bolide di Totti e la scossa di terremoto delle 22:16 di ieri sera.
Minuto più, minuto meno, molti hanno pensato addirittura che la causa della scossa fosse stata il boato dei 50 mila tifosi romanisti all'Olimpico al gol di Francesco. Potenza del tif
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