di Piero Montanari
Vi ricordate la storica battuta nel film Borotalco di Verdone, nella scena del salotto con gli amici, dove vengono rivelati i gusti omosessuali di un famoso attore americano supermacho? Il ragazzotto esclama sconsolato: "Nooo, m'è crollato un mito, li mortacci sua, m'è crollato!"
Oggi mi sento un po' come quel ragazzo nel film, nell'apprendere che Beyoncè, la grande cantante afroamericana ha confessato ai giornalisti, dopo settimane di sospetti e rumors, non la sua omosessualità ma che: "E' vero sul palco del giuramento del presidente Obama ho cantato l'inno americano in playback. Ma era freddo, ero tesissima, non volevo correre rischi...".
Mi sono andato a rivedere il video più e più volte e non mi rendo conto di come abbia potuto fare una confessione del genere, perché due sono le cose: o lei canta assolutamente dal vivo, o è la più grande cantante del mondo, oltretutto, anche nel mimare un playback. Le ho contato i respiri e l'impressione è stata sempre la stessa, e cioè che l'artista texana canti in quel momento con la sua voce sulla base musicale dell'inno.
Se così non fosse, complimenti alla mimica perfetta che di certo ha necessitato di ore ed ore di studio. Però, a questo punto della storia, la cerimonia suonerebbe piuttosto falsata. Sappiamo come gli americani facciano il "pelo" a qualsiasi cosa suoni fake, fasulla, soprattutto in ambito politico, tanto da escludere candidati che non avevano pagato contributi alla colf o piccolezze del genere che in Italia ci fanno sorridere di benevolenza.
Considerato tutto, credo che perdoneranno a Beyoncé questa caduta di stile, peccato minimo.
A meno chè non si venga a sapere che anche il discorso di Obama sia stato pronunciato in playback, magari ripreso pari pari da quello del suo primo mandato presidenziale del 2008 e pure senza il bisogno di registrarlo di nuovo, tanto era uguale all'altro.
Oggi mi sento un po' come quel ragazzo nel film, nell'apprendere che Beyoncè, la grande cantante afroamericana ha confessato ai giornalisti, dopo settimane di sospetti e rumors, non la sua omosessualità ma che: "E' vero sul palco del giuramento del presidente Obama ho cantato l'inno americano in playback. Ma era freddo, ero tesissima, non volevo correre rischi...".
Mi sono andato a rivedere il video più e più volte e non mi rendo conto di come abbia potuto fare una confessione del genere, perché due sono le cose: o lei canta assolutamente dal vivo, o è la più grande cantante del mondo, oltretutto, anche nel mimare un playback. Le ho contato i respiri e l'impressione è stata sempre la stessa, e cioè che l'artista texana canti in quel momento con la sua voce sulla base musicale dell'inno.
Se così non fosse, complimenti alla mimica perfetta che di certo ha necessitato di ore ed ore di studio. Però, a questo punto della storia, la cerimonia suonerebbe piuttosto falsata. Sappiamo come gli americani facciano il "pelo" a qualsiasi cosa suoni fake, fasulla, soprattutto in ambito politico, tanto da escludere candidati che non avevano pagato contributi alla colf o piccolezze del genere che in Italia ci fanno sorridere di benevolenza.
Considerato tutto, credo che perdoneranno a Beyoncé questa caduta di stile, peccato minimo.
A meno chè non si venga a sapere che anche il discorso di Obama sia stato pronunciato in playback, magari ripreso pari pari da quello del suo primo mandato presidenziale del 2008 e pure senza il bisogno di registrarlo di nuovo, tanto era uguale all'altro.
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