di Piero Montanari
Tutto avrei pensato di poter fare nella mia vita, meno che un giorno dover prendere le difese di Francesco Totti, che ieri è stato attaccato su queste pagine da un grande giornalista ed un grande amico, e nelle radio romane laziocentriche da vari commentatori che avrebbero fatto miglior cosa a gettare acqua sul fuoco, invece di alimentare la polemica.
L'attacco - ennesimo da parte dei giornalisti di sponda avversa - prende spunto da una frase detta dal capitano giallorosso nei confronti del simbolo della Lazio, l'aquila Olympia, il bellissimo animale che ricorda l'antica arte nobile della falconeria. Mi spiace che Olympia sia stata minacciata di impallinamento da qualche coglione (senza colore sportivo, come solo i coglioni sanno essere) ma si sa che la madre di questi personaggi non usa contraccettivi, purtroppo.
Tornando a Totti, sono certo che la sua affermazione non volesse offendere nessuno; ha detto semplicemente che l'aquila laziale avrebbe potuto farsi una passeggiata al mare insieme ai gabbiani: quale blasfemia avrà mai pronunciato?
Poi, sollecitato da una domanda su chi per lui potesse essere l' "uomo derby", ha detto Reja perché, come ben si sa, ne ha persi quattro con la Roma (mi spiace per i laziali) ed è il vero portafortuna dei giallorossi. Quindi Totti, il cretino, ha fatto la battuta perfetta, con tempi teatrali perfetti, tanto da suscitare l'ilarità degli astanti, cosa che ha fatto indignare i nostri amici biancocelesti.
"I giornalisti ridono alle battute di Totti, sono proni e leccaculo, prima lo sfottono e poi gli chiedono l'autografo", e questo Franco Melli a Radio Radio, e Governi sulle pagine di Globalist (che però plaudeva alla battuta su Reja). E poi la storia della lupa puttana mi sembra proprio una forzatura da tifoso un po' frustrato, altro che storia di lupanari e meretrici!
Totti è un cretino? Potrebbe anche essere, dico io (e faccio fatica a crederlo), ma un cretino intelligentissimo, che sa come far incazzare i laziali, quindi, per i romanisti, tutt'altro. E' solo una questione di angolazioni e di punti di vista.
Con il beneplacito di Erasmo da Rotterdam
P.S.Oggi Reja, in conferenza stampa, ha sapientemente risposto a Totti dicendogli che "E' un grande - pausa - quando gioca". (Ergo: quando parla no). Molto più signorile Reja di tanti tifosi.
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