di Piero Montanari
(Pubblicato su www.globalist.it il 23/10/2011)
(Pubblicato su www.globalist.it il 23/10/2011)
"Ma che casso fa 'sta patacca di moto? Non sento più il treno posteriore, mi sta facendo finire al centro della pista, la devo riprendere, siamo solo al secondo giro, se cado mi vengono addosso tutti. Vado giù a destra, la controbilancio..."
E' facile immaginare questi come gli ultimi pensieri di di Sic 58, come chiamavano scherzosamente nel paddock Marco Simoncelli, giovane campione ventiquattrenne, al secondo giro del GP della Malaysia, circuito di Sepang. Gli ultimi pensieri mentre le moto di Colin Edward e Valentino Rossi gli passavano sul collo non più protetto dal casco in mille pezzi, e mettevano fine, ignari, alla sua breve esistenza.
Marco Simoncelli è l'ennesima vittima sacrificata agli sport estremi, ai quali il motociclismo appartiene di diritto. Sono tutti giovanissimi i piloti delle due ruote perché, oltre la passione, hanno dentro l'incoscienza propria dei ragazzi. Coraggio e incoscienza, di buttarsi a capofitto con quelle bestie da centinaia di cavalli a velocità pazzesche sulle piste dei circuiti mondiali. Coraggio e incoscienza viene richiesto ai piloti, in cambio di fama e denaro, e il rischio della vita, che fa parte della tragica giostra.
Si dice che oggi qualcosa si è fatto rispetto a tempi passati per la sicurezza: si "muore di meno" perché le tute riparano di più, i caschi avvolgono di più e le piste hanno le vie di fuga. Si muore di meno, dicono le statistiche, ma si muore ancora, e il collo è una delle parti che non puoi proteggere, non puoi imbracare perché si deve muovere, ed è stato proprio il collo il punto fatale per Marco.
Sono consapevoli i ragazzi sulle moto (e sulle auto) che possa capitare loro un incidente, ma non pensano mai di certo alla morte, forti della grande pulsione della vita a questa età. Questa è la forza dell'incoscienza, che alimenta il coraggio, che alimenta i rischi, ed è proprio qui che la morte bastarda ti aspetta e ti tende il tranello.
Oggi il "Circo" piange la fine di uno dei suoi numeri più promettenti, che non potrà più mandare in scena, Marco Simoncelli, Sic 58, che non e riuscito a domare la sua bestia.
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