Lucio Dalla, 4 marzo
1943, Lucio Battisti 5 marzo 1943: a distanza di poche ore nascevano
74 anni fa due tra i più grandi e innovativi autori di canzoni della
musica italiana, e due grandi cantanti: Dalla con una straordinaria
voce ricca di doti tecniche, e Battisti, che esprimeva un canto afono
ma rivoluzionario e modernissimo. Chissà, se fossero vivi avrebbero
potuto festeggiare insieme questo straordinario compleanno, magari
con uno show che solo immaginarlo mi fa venire i brividi, lo
spettacolo degli spettacoli. Una fantasia impossibile però, e non
solo perché non ci sono più i due grandi protagonisti di questo
show.
Lucio Battisti da Poggio
Bustone, un paesino dell'alto Lazio ricco di uliveti, a quello show
immaginario non avrebbe mai partecipato. Se ne andò molto prima
della sua morte fisica, smettendo di esibirsi in pubblico
come la collega e amica
Mina, che però non mancò mai di regalarci canzoni. Lucio si
allontanò definitivamente dalle scene e non volle più tornarci,
fino alla morte avvenuta a 55 anni il 9 settembre del 1998. Ricordo
la sua ultima apparizione in video, il 4 luglio 1980, in una
trasmissione della tv svizzera, nella quale cantò, qualcuno sostiene
per una scommessa, Amore
mio di provincia, e
dove si vede il cantautore ingrassato e irriconoscibile.
Ereditiamo
però dal rivoluzionario autore delle “mogoliane” Acqua
azzurra acqua chiara,
Non è Francesca,
Emozioni,
ma anche delle “panelliane” Hegel
o
Don Giovanni, un
lascito di decine di brani straordinari, immortali, patrimonio
indiscusso della nostra cultura musicale e anche repertorio per tanti
artisti che hanno riletto, risuonato e ricantato le sue Opere.
Triste
seguito ha avuto la “vita” di Battisti anche dopo la sua morte,
allontanato, nascosto da tutti e protetto come la reliquia di un
santo intoccabile dalla sua vedova Grazia Letizia Veronese, in un
protezionismo al limite dell'ossessione. Nulla si poteva fare a suo
nome e con le sue canzoni, un ricordo, una trasmissione televisiva,
un festival, senza doverle chiedere (talvolta anche giustamente) il
permesso e quasi mai ottenendolo. Almeno fino a quando il tribunale
di Milano non si pronunciò lo scorso luglio, dopo quasi vent'anni di
una causa intentata da Mogol contro Acqua Azzurra Srl, condannando la
signora Veronese come amministratrice della società, ad un
risarcimento di 2,6 milioni di euro, ma condannando soprattutto
l'ostracismo estremo opposto dalla vedova all'uso delle canzoni di
Battisti. Insomma, basta “robba mea”, non si tocca!
Per
questo voglio ricordare, nel giorno del 74esimo compleanno del
grandissimo Battisti, un altro grandissimo, Fabrizio De Andrè, che
invece ha avuto in sua moglie Dori Ghezzi, la più generosa
divulgatrice della sua opera. Decine sono ogni anno i festival a suo
nome e centinaia le cover band che suonano le sue canzoni, senza che
questo divenga motivo di querele e diatribe legali. La musica del
grande Lucio, come quella di Dalla e di Faber, appartiene a tutti e
ci sopravviverà nel tempo, cara Letizia, come
può uno scoglio arginare il mare?
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