Purtroppo un altro amico se n'è andato: Roberto Spizzichino, classe 1944, compagno di tante suonate, amico dei primi passi musicali, grandissimo artista della batteria ed artigiano sublime e visionario. Da più di venticinque anni si era messo a costruire, letteralmente "a mani nude" piatti per batterie. Si chiamano "Spizz" e sono apprezzati dai più grandi drummer in circolazione.
Roberto aveva girato a lungo, prima di trovare la sua strada, poi scoperta in ciò che univa musica, ingegno - del quale era ricco - arte ed artigianato, ed era quindi emigrato dalla sua Roma, verso le "città delgli strumenti", Ancona, Osimo, Pistoia, alla ricerca di chi - fabbriche, operatori del settore etc - gli desse retta, al fine di operare questa mirabile fusione che da tempo aveva in testa.
Noi amici pensavamo che fosse un po' matto, e forse avevamo ragione, ma non avevamo capito che Roberto rincorreva il suo sogno, che non era il nostro.
La malattia che lo minava da più di 12 anni ce lo ha purtroppo strappato, ma per fortuna restano le straordinarie cose che la sua vita continuerà a raccontarci, soprattutto a sua mglie Louise ed ai suoi giovani figli, Ruben ed Alina.
Era con la sua famiglia a Pescia, in provincia di Pistoia, dove lavorava ancora ai suoi magnifici piatti, quando una recrudescenza più aggressiva del suo male lo ha stroncato, ieri sera 21 Novembre 2011.
Caro Roberto, ho la mente piena di ricordi di viaggi in macchina e di concerti insieme a te. Eravamo una ritmica molto coesa e con un sacco di swing e, a quel tempo, tutti volevano suonare con noi due: Romano Mussolini, Marcello Rosa, Tony Scott, Amedeo Tommasi, Harry Davis, Henry Edison, Toots Thielemans e tanti, tanti altri cui hai voluto offrire la tua immensa e straordinaria musicalità. Sei il batterista con il quale ho espresso al meglio la mia musica, sei l'amico caro di tanti passaggi di vita, sei una persona straordinaria e non ti dimenticherò mai.
Addio, amico mio, che il mio abbraccio ti riscaldi per sempre.
1 commento:
Ho appena saputo che Roberto ci ha lasciato. Non ho parole. Lo voglio solo ringraziare per quello che mi ha insegnato con il suo profondo senso della vita.Di sicuro non sono stata più la stessa.E' stato un privilegio cononoscerlo e condividere con lui un pasto frugale, un sorriso, una discussione, una risata, una lacrima. Difficile entrargli dentro non era fatto come noi. Ma così fragile che alle volte ti spezzava l'anima. Sarai con noi per sempre. Un abbraccio grande.
Kety
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