La targa del Rione Monti a Roma
di Piero Montanari
Si chiama Alberto Bonanni, ha 29 anni e suona la chitarra. Ha quasi trovato la morte pestato a sangue senza motivo, per una banalissima lite di strada, e per giunta nello storico Rione Monti, quartiere antichissimo e civilissimo di Roma. La Suburra, come viene chiamato, il posto dove andavano i plebei, a due passi dal Colosseo e dal Quirinale, dove hanno da sempre vissuto artisti, poeti spiantati, attori ed intellettuali, in un clima di socialità e tolleranza. Monicelli ci abitava da sempre e ne era un'istituzione, come il Presidente Napolitano che lo aveva persino immortalato con un documentario.
Monti, per me che sono del Celio, è l'altra parte del mio quartiere. Ci andavo spessissimo tanti anni fa, a mangiare la pizza, o ad insegnare il basso elettrico per cinque anni, nella prestigiosa scuola musicale St. Louis che contribuii a fondare e che prima era a via del Cardello e poi a Via dell'Angeletto. La stessa scuola che trentanni dopo ha frequentato il giovane Alberto per imparare a suonare bene lo strumento che adorava.
Si tira tardi e si fa rumore nel Rione Monti, pullula di vita, è pieno di pub, di ristoranti multietnici, di vinerie, come accade di trovarne sempre nei centri storici delle città. I giovani vi si riversano in massa, spinti dalla bella stagione e dalla voglia di stare insieme. Non è facile viverci per chi ci abita, questo è certo: se vuoi dormire ti devi mettere i tappi alle orecchie e la confusione dura fino al mattino, quando poi magari ti devi alzare per andare a lavorare ed hai dormito poco. Non è Monti quel che si dice un quartiere residenziale, e quello che un tempo sembrava un posto economico per stare, oggi è diventato esclusivo per chi riesce a comprarsi una costosa casa e ristrutturarla, mettendo in preventivo, però, parcheggi difficili e sonni difficilissimi.
Sembra sia andata così: uno di questi esasperati e stressati condòmini ha iniziato una lite dalla finestra per il rumore, inveendo contro il gruppo nel quale era Alberto Bonanni, poi è sceso con un bastone e li ha inseguiti (rendiamoci conto!). I ragazzi sono fuggiti, ma un'altra banda - sembra fossero quattro - li ha raggiunti ed aggrediti alle spalle. Alberto ha avuto la peggio perché si è beccato il casco da moto di uno degli energumeni sulla faccia. Caduto a terra, come un cane, hanno continuato a malmenarlo fino a ridurlo in coma. Alberto, soccorso poco dopo, è stato condotto in ospedale ed ancora (30 giugno, ore 14:30) non ha ripreso conoscenza. Sappiamo che i suoi genitori hanno dato l'assenzo per l'espianto degli organi. Questo "orrore" mi ricorda la morte di uno dei miei idoli, Jaco Pastorius, il più eclettico bassista elettrico del mondo, ucciso a botte da un buttafuori in un locale della Florida.
Alemanno dichiara: "Questo gravissimo atto di violenza deve trovare una risposta ferma da parte delle Istituzioni. Nell'esprimere tutta la nostra solidarietà ai familiari della vittima annuncio che l'amministrazione di Roma Capitale si costituirà parte civile contro gli aggressori". Ed anche: "Un ringraziamento agli uomini della polizia di Roma capitale e alla Questura, che hanno assicurato alla giustizia due degli aggressori e un pressante invito a tutti gli ordini inquirenti affinché anche gli altri vengano al più presto individuati ed arrestati".
Alberto Bonanni era, fino ad oggi purtroppo, uno sconosciuto musicista che sperava di diventare un professionista famoso. Mentre ci auguriamo possa riprendersi del tutto dall'infame pestaggio, lo voglio ricordare con un brano dove suona su youtube così, come tanti ragazzi desiderosi di notorietà.
Monti, per me che sono del Celio, è l'altra parte del mio quartiere. Ci andavo spessissimo tanti anni fa, a mangiare la pizza, o ad insegnare il basso elettrico per cinque anni, nella prestigiosa scuola musicale St. Louis che contribuii a fondare e che prima era a via del Cardello e poi a Via dell'Angeletto. La stessa scuola che trentanni dopo ha frequentato il giovane Alberto per imparare a suonare bene lo strumento che adorava.
Si tira tardi e si fa rumore nel Rione Monti, pullula di vita, è pieno di pub, di ristoranti multietnici, di vinerie, come accade di trovarne sempre nei centri storici delle città. I giovani vi si riversano in massa, spinti dalla bella stagione e dalla voglia di stare insieme. Non è facile viverci per chi ci abita, questo è certo: se vuoi dormire ti devi mettere i tappi alle orecchie e la confusione dura fino al mattino, quando poi magari ti devi alzare per andare a lavorare ed hai dormito poco. Non è Monti quel che si dice un quartiere residenziale, e quello che un tempo sembrava un posto economico per stare, oggi è diventato esclusivo per chi riesce a comprarsi una costosa casa e ristrutturarla, mettendo in preventivo, però, parcheggi difficili e sonni difficilissimi.
Sembra sia andata così: uno di questi esasperati e stressati condòmini ha iniziato una lite dalla finestra per il rumore, inveendo contro il gruppo nel quale era Alberto Bonanni, poi è sceso con un bastone e li ha inseguiti (rendiamoci conto!). I ragazzi sono fuggiti, ma un'altra banda - sembra fossero quattro - li ha raggiunti ed aggrediti alle spalle. Alberto ha avuto la peggio perché si è beccato il casco da moto di uno degli energumeni sulla faccia. Caduto a terra, come un cane, hanno continuato a malmenarlo fino a ridurlo in coma. Alberto, soccorso poco dopo, è stato condotto in ospedale ed ancora (30 giugno, ore 14:30) non ha ripreso conoscenza. Sappiamo che i suoi genitori hanno dato l'assenzo per l'espianto degli organi. Questo "orrore" mi ricorda la morte di uno dei miei idoli, Jaco Pastorius, il più eclettico bassista elettrico del mondo, ucciso a botte da un buttafuori in un locale della Florida.
Alemanno dichiara: "Questo gravissimo atto di violenza deve trovare una risposta ferma da parte delle Istituzioni. Nell'esprimere tutta la nostra solidarietà ai familiari della vittima annuncio che l'amministrazione di Roma Capitale si costituirà parte civile contro gli aggressori". Ed anche: "Un ringraziamento agli uomini della polizia di Roma capitale e alla Questura, che hanno assicurato alla giustizia due degli aggressori e un pressante invito a tutti gli ordini inquirenti affinché anche gli altri vengano al più presto individuati ed arrestati".
Alberto Bonanni era, fino ad oggi purtroppo, uno sconosciuto musicista che sperava di diventare un professionista famoso. Mentre ci auguriamo possa riprendersi del tutto dall'infame pestaggio, lo voglio ricordare con un brano dove suona su youtube così, come tanti ragazzi desiderosi di notorietà.
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