Posso scomodare il 'socio-profeta' Walter Benjamin ed il suo saggio più famoso "L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica"? Lo faccio, e lo faccio per raccontare una storia di straordinaria ordinarietà.
Nel saggio, scritto per altro nel 1936 e quindi, in pieno 'medioevo tecnologico' se così possiamo dire, il filosofo sostiene una cosa impensabile per quel periodo, e cioè che: "L'introduzione, all'inizio del XX secolo, di nuove tecniche per produrre, riprodurre e diffondere, a livello di massa, opere d'arte ha radicalmente cambiato l'atteggiamento verso l'arte sia degli artisti sia del pubblico". Una previsione fantastica, quasi mistica, rispetto a quello che sarebbe poi accaduto davvero. Ecco la storia stra - odinaria.
C'è un ragazzetto di un quartiere 'bene' di Roma che, come tanti della sua età, ama la musica e scrive canzoni nella sua cameretta. Fin qui tutto normale, però lui pensa di essere bravo, anche se vuole che glielo dicano gli altri, ma si vergogna (come tanti) di suonarle ad un pubblico vasto. Allora che fa il giovane Niccolò? (questo il suo nome, il suo cognome non è dato di sapere). Si cambia nome in "I Cani" (autoironico? pericoloso, però.), gira un video amatoriale senza alcuna pretesa come fan molti, e lo pubblica.
Racconta: " L'idea era quella di non apparire ma solo perché non ero sicuro che la mia musica piacesse. Così, un anno fa ho cominciato a scrivere canzoni, ma senza mai suonarle davanti a una platea. Pensavo che se l'avessi fatto, sarei stato fischiato. Sono brani nati spontaneamente, in camera mia, e di cui ero geloso come per un diario. Sono stati un paio di amici a convincermi a far girare in Rete le mie canzoni. Ho creato allora un profilo con lo pseudonimo su Facebook e ho girato due video amatoriali che ho caricato su Youtube. Poi, spontaneamente, è partita questa storia degli 883 come una leggenda metropolitana".
Si, perché all'improvviso la Rete ha cominciato il tam-tam, e si era sparsa la voce che questo de I Cani era un side project di Max Gazzè (cui somiglia molto) o degli 883. Quindi Niccolò, in attesa del suo primo tour, spopola in Rete ed è la rivelazione musicale italiana del 2011: oltre 60mila contatti su Youtube e "Il sorprendente album d'esordio dei Cani", il suo primo disco pubblicato anche in versione digitale lo scorso 3 giugno, già arrivato al 9 posto della classifica di iTunes e tuttora al secondo gradino della classifica "alternativa".
Subito dopo Lady Gaga e davanti a Fabri Fibra, Afterhours e Subsonica. Ed il disco è anche gradevole, a chi piace il genere, che alla fine poi è quello che conta e aggiunge valore alla furba - o fortunata - operazione di marketing.
Nel saggio, scritto per altro nel 1936 e quindi, in pieno 'medioevo tecnologico' se così possiamo dire, il filosofo sostiene una cosa impensabile per quel periodo, e cioè che: "L'introduzione, all'inizio del XX secolo, di nuove tecniche per produrre, riprodurre e diffondere, a livello di massa, opere d'arte ha radicalmente cambiato l'atteggiamento verso l'arte sia degli artisti sia del pubblico". Una previsione fantastica, quasi mistica, rispetto a quello che sarebbe poi accaduto davvero. Ecco la storia stra - odinaria.
C'è un ragazzetto di un quartiere 'bene' di Roma che, come tanti della sua età, ama la musica e scrive canzoni nella sua cameretta. Fin qui tutto normale, però lui pensa di essere bravo, anche se vuole che glielo dicano gli altri, ma si vergogna (come tanti) di suonarle ad un pubblico vasto. Allora che fa il giovane Niccolò? (questo il suo nome, il suo cognome non è dato di sapere). Si cambia nome in "I Cani" (autoironico? pericoloso, però.), gira un video amatoriale senza alcuna pretesa come fan molti, e lo pubblica.
Racconta: " L'idea era quella di non apparire ma solo perché non ero sicuro che la mia musica piacesse. Così, un anno fa ho cominciato a scrivere canzoni, ma senza mai suonarle davanti a una platea. Pensavo che se l'avessi fatto, sarei stato fischiato. Sono brani nati spontaneamente, in camera mia, e di cui ero geloso come per un diario. Sono stati un paio di amici a convincermi a far girare in Rete le mie canzoni. Ho creato allora un profilo con lo pseudonimo su Facebook e ho girato due video amatoriali che ho caricato su Youtube. Poi, spontaneamente, è partita questa storia degli 883 come una leggenda metropolitana".
Si, perché all'improvviso la Rete ha cominciato il tam-tam, e si era sparsa la voce che questo de I Cani era un side project di Max Gazzè (cui somiglia molto) o degli 883. Quindi Niccolò, in attesa del suo primo tour, spopola in Rete ed è la rivelazione musicale italiana del 2011: oltre 60mila contatti su Youtube e "Il sorprendente album d'esordio dei Cani", il suo primo disco pubblicato anche in versione digitale lo scorso 3 giugno, già arrivato al 9 posto della classifica di iTunes e tuttora al secondo gradino della classifica "alternativa".
Subito dopo Lady Gaga e davanti a Fabri Fibra, Afterhours e Subsonica. Ed il disco è anche gradevole, a chi piace il genere, che alla fine poi è quello che conta e aggiunge valore alla furba - o fortunata - operazione di marketing.
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