di Piero Montanari
Mi ha davvero sorpreso la richiesta di aiuto economico allo Stato che Franco Califano detto “er Califfo” o semplicemente Maestro, autore di splendide canzoni, ha inoltrato in questi giorni attraverso il senatore Domenico Gramazio del PdL. Ha detto di essere caduto dalle scale di casa e di essersi rotto tre vertebre, cosa che, nel futuro, gli impedirà di fare serate e concerti, sua principale fonte di reddito.
“Sono povero – ha detto Califano – ho sperperato tutto in una vita dissoluta ed ora non ce la faccio a mantenermi. Sono stato una cicala, ho avuto più di mille donne (e quelle costano n.d.r.), macchine di lusso, Ferrari, Maserati, Mercedes. Poi devo pagare l'affitto, non ho mai comperato una casa perché non pensavo di stare mai in un posto solo. Abitavo in alberghi a cinque stelle, come l’Excelsior o il Grand Hotel di Roma. Certo – ricorda il Califfo – rimorchiavo attrici famose e mica le potevo portà nei bugigattoli! In più, da "Califfo", avevo la ‘corte’ da mantenere, amici che mi chiedevano aiuto e soldi, e io sono stato sempre disponibile e generoso con tutti.”
Conosco molto bene Franco, abbiamo spesso lavorato insieme. Ricordo con lui uno splendido concerto a Viareggio, alla Bussola di Bernardini, una delle sue prime apparizioni, perché allora non amava esibirsi in pubblico. Quella sera, nella platea gremita, suonammo le sue più belle canzoni scritte per altri: “Minuetto” e “La nevicata del ‘56” per Mia Marini, “La musica è finita” per Ornella Vanoni, “Un grande amore e niente più” per Peppino Di Capri, “Una ragione di più” per Reitano. Ne scrissi anche una con lui, “I sogni de Purcinella” per i Vianella (Edoardo Vianello e Wilma Goich) che nei primi anni ’70 costituirono un duo roman-nazional-popolare di grande successo.
“Nonostante tutto ciò - sostiene il Califfo - i diritti Siae sono scarsi, appena 20mila euro l’anno che oggi non mi permettono neanche di pagare i debiti.”
Qualcuno ha poi spiegato al Califfo che potrà inoltrare richiesta per la Bacchelli (legge n. 440 dell'8 agosto 1995) che prevede l'erogazione di un contributo straordinario vitalizio a quei cittadini che si sono distinti nel mondo della cultura, dell'arte, dello spettacolo e dello sport, ma che versano in situazioni di povertà. Ricordo che anche Umberto Bindi (che con lui scrisse "La musica è finita") usufruì di questa legge, ma non ne potè godere perché morì prima.
Ma tanti altri hanno ricevuto il sostegno della Bacchelli, i meno fortunati e previdenti che il rutilante mondo dello spettacolo ha triturato e poi abbandonato, pratica troppo spesso in uso, in questo paese dalla memoria corta e dei "tagli" alla Cultura.
In più l’autore di “Tutto il resto è noia” si aspetta un risarcimento dallo Stato italiano per essere, secondo lui ingiustamente, finito dietro le sbarre “der Coeli”, lo "storico" carcere romano. Una prima volta nel 1970 per possesso di stupefacenti, nella storia dov’era coinvolto anche Walter Chiari, e una seconda sempre per stupefacenti (er vizzietto…) e per porto d’armi abusivo.
Un ricordo divertente con lui: eravamo in sala di registrazione per realizzare un suo Lp e, in un momento di pausa in regia lo vidi passarsi una moneta da 100 lire tra un dito e l’altro della mano con una velocità sorprendente! Gli chiesi come avesse imparato e lui, rivolto verso me rispose con un sorriso beffardo e l’espressione di chi la sa lunga: “ A Pierì, pe ffa questo c’ho messo un anno de Regina Coeli!”
Una vita bella e dissoluta ed una fine ingloriosa per il nostro poeta maudi “all’amatriciana”. Auguriamogli che possa superare i suoi problemi. Auguri Maestro!
2 commenti:
Io non sono pienamente d'accordo, Piero, il Califfo ha dichiarato di prendere 10,000 semestrali dalla SIAE, quindi se son ventimila, sono 1600 euro al mese.. non sono molte le persone, da sole come lui, che guadagnano quella cifra. Anzi, che hanno stipendi da 1000 a 1300. Se il problema è economico, Califfo si dovrà adeguare, la rendita non è male, anzi, niente champagne magari.. Se è depresso perché non lavora, be, un'artista vive di quello ed è giusto aiutarlo. Ma i soldi...onestamente, ce l'ha..
Andrea
Ehi! anche questa era 'na sòla!
Pare che non abbia mai chiesto niente a nessuno e soprattutto che non abbia bisogno di niente!
Meglio così, no?!?
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