Mi piace riportare qui sotto un ricordo di Rino di un amico comune che lo ha conosciuto ed apprezzato. Suggerisco di leggere la prima e la seconda parte che troverete nel sommario.
(III ed ultima parte)
di Richard Milella
Per quanto mi riguarda, in quei pochi giorni che passai con Rino in giro per teatri non ricordo di averlo visto fumare o bere particolarmente, era sempre con la sua Ovation in mano e, molto timido, parlava pochissimo. Quindi alcuni particolari sembrano forzature ad uso e consumo di certa stampa o subordinati a esigenze televisive riguardo la fiction.
Quello che mi resta è il ricordo di un personaggio sicuramente unico, un musicista che scoprii per caso ascoltando, "Ma il Cielo è Sempre più Blu" (rovinato ora dall'indecente riproposta della Ferreri...) che venne inizialmente censurata perché conteneva alcune frasi che non potevano essere diffuse tipo queste: Chi tira la bomba/chi nasconde la mano e chi canta Baglioni/chi rompe i coglioni.
Ma amai alla follia "Sfiorivano le Viole", una delle più belle canzoni italiane d'amore; poiché Rino si stava rendendo conto di scrivere un piccolo capolavoro, volle autosbeffeggiarsi, inserendo a conclusione del brano una serie di onirici “non-sense” che, secondo lui, dovevano abbassare il tono lirico del pezzo ma che invece ottennero l'effetto opposto, dando allo stesso un senso di completezza e di unicità, con quel tipico marchio di fabbrica alla “Rinogaetano”, parole comunque che denotano un importante bagaglio culturale di questo mancato geometra...
il marchese La Fayette ritorna dall'America
importando la rivoluzione e un cappello nuovo
mentre io oh ye aspettavo te….
Otto von Bismarck-Shonhausen per l'unità germanica
si annette mezza Europa….
Michele Novaro incontra Mameli e insieme scrivono un pezzo
tuttora in voga mentre io oh ye aspettavo….
Si riproporrà poi lo stesso dilemma con "Resta Vile Maschio, Dove Vai?", con chiari richiami alla Battisti (e la presenza di Mogol per il testo lo conferma), un'altra delle canzoni d'amore ironico-surreali a doppia lettura con finale a sorpresa tutto da interpretare, pronto a sradicare e scontrarsi con le seriose ideologie vetero-becero-femministe che infestavano l'ordinaria quotidianità di quegli anni.
SFIORIVANO LE VIOLE – Rino Gaetano
Un episodio tormentato la prematura tragica fine di Rino che, a 30 anni il 2 giugno 1981, pochi giorni prima del matrimonio, alle quattro di un caldo mattino romano, cozzò violentemente con l'auto contro un camion proveniente dal senso opposto, la Volvo 343 che aveva acquistato da poco dopo averne distrutta una identica qualche mese prima in un incidente analogo senza conseguenze. Una sciagura molto simile a quella di Fred Buscaglione, personaggio che il calabrese amava e di cui sembrava la naturale e aggiornata continuazione, un calvario cantato dallo stesso Rino in una premonitoria canzone inedita di inizi carriera al FolkStudio, La Ballata di Renzo, dove si racconta il sinistro di questo amico che morì a seguito del rifiuto di ricovero dopo il pellegrinaggio dell'ambulanza in diversi ospedali; la stessa identica sorte, circostanza sorprendemente simile, che toccò poi a Rino Gaetano, autore della canzone !!!
Come non credere allora che Rino fosse un Veggente se vent'anni prima aveva scritto pagine che poi ritroveremo addirittura nell'epoca di Mani Pulite, (ascoltate attentamente Capofortuna del 1978 e ditemi se non è il ritratto sputato e impressionante di un noto “mi-consenta”, personaggio d'oggi...) parole che anticipavano il futuro prossimo, terribilmente più attuali ora che allora, sottilmente ironico, pungente, mordace, canzonatorio, a volte tagliente ma sempre con il coraggio civile di fare “nomi e cognomi”.
E' sepolto a Roma, e chi vuole andare a trovarlo, potrà farlo visitando il cimitero monumentale del Verano, entrando dall'ingresso che si affaccia sullo scalo S.Lorenzo ed arrivando al riquadro n.119, lasciando sulla sua tomba magari solo un fiore... una viola, questa volta non sfiorita.
LA BALLATA DI RENZO – Rino Gaetano
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