di Piero Montanari
Caro Babbo Natale,
mi chiamo Luca e ho sette anni. Il mio papà, Piero, mi ha detto di scriverti attraverso questo importante giornale così i miei desideri è più facile che ti arrivino, la lettera non si perde e poi risparmio anche il francobollo, che di questi tempi di povertà di paghette è pure meglio.
Papà mi ha detto di non chiederti regali perché c'è la crisi. Anzi, mi anche detto che devo regalare i miei giocattoli vecchi ad altri bambini che stanno peggio di me, e sono tanti tanti! Lo faccio volentieri, così ti scrivo solo un elenco di pensierini e qualche piccolo desiderio che per te è più facile da esaudire.
Mi piacerebbe giocare con un bambino che vedo sempre in televisione che strilla e urla come un ossesso a tutte le persone grandi (papà e mamma mi dicono che non si dovrebbe fare, è maleducazione, ma lui lo fa). Si chiama Renato Brunetta, non so che classe faccia, ma ci voglio giocare alla lotta così gli dò un sacco di botte che mi sta proprio antipatico.
Mi piacerebbe che quella signora che si chiama Daniela Santanchè e che assomiglia tanto a Crudelia Demon, quella cattiva del cartone animato "La carica dei 101" sparisse dai programmi televisivi, che ci sta sempre, perché a me la sua faccia fa davvero paura, e poi la notte non dormo perché penso a lei e qualche volta mi faccio anche la pipì sotto.
Mi piacerebbe che i maghi cattivi (non come Merlino, quello della "Spada nella roccia" che era buono) che promettono a bambini malatissimi (e pure ai grandi) di curarli con delle medicine fasulle non ci fossero più. Papà mi ha raccontato che ogni tanto ne arriva uno che crea nella gente, già colpita dal male, speranze che poi si rivelano false. Qualche anno fa (sempre papà mi racconta) ce ne fu uno che voleva curare i tumori con la cacca e la pipì delle capre (che a me fa proprio schifo). Si chiamava Liborio Bonifacio, fece un grande chiasso e tutti si volevano curare con quella schifezza, tanto che anche quella volta il ministro ordinò di fare un esperimento che però fallì. Ce ne fu pure un altro che ci provò a curare i malati di quel brutto male con un metodo nuovo che non funzionò per niente. Si chiamava Franco Di Bella, e lui almeno era un dottore vero e non metteva pipì e cacca di capre nella medicina come quel veterinario lì.
Mi piacerebbe (scusami Babbo Natale perché questo è un pensierino cattivo cattivo) che il cane Dudù, mordesse a sangue ogni giorno il suo padrone per tutte le rogne che mi ha creato in questi anni, facendo innervosire sempre papà che poi mi strillava, mi metteva in castigo e io piangevo.
Mi piacerebbe che qualcuno dicesse alla mia maestra di non farmi più scrivere la parola "pace nel mondo" sul quaderno, che mi sono davvero stufato. Per me è una parola vuota, che non vuole dire niente se non la riempiamo di significati e di gesti veri (però questo pensiero me lo ha detto papà, che era un po' difficile per me da capire).
Grazie, Babbo Natale, e Buon Natale
Caro Babbo Natale,
mi chiamo Luca e ho sette anni. Il mio papà, Piero, mi ha detto di scriverti attraverso questo importante giornale così i miei desideri è più facile che ti arrivino, la lettera non si perde e poi risparmio anche il francobollo, che di questi tempi di povertà di paghette è pure meglio.
Papà mi ha detto di non chiederti regali perché c'è la crisi. Anzi, mi anche detto che devo regalare i miei giocattoli vecchi ad altri bambini che stanno peggio di me, e sono tanti tanti! Lo faccio volentieri, così ti scrivo solo un elenco di pensierini e qualche piccolo desiderio che per te è più facile da esaudire.
Mi piacerebbe giocare con un bambino che vedo sempre in televisione che strilla e urla come un ossesso a tutte le persone grandi (papà e mamma mi dicono che non si dovrebbe fare, è maleducazione, ma lui lo fa). Si chiama Renato Brunetta, non so che classe faccia, ma ci voglio giocare alla lotta così gli dò un sacco di botte che mi sta proprio antipatico.
Mi piacerebbe che quella signora che si chiama Daniela Santanchè e che assomiglia tanto a Crudelia Demon, quella cattiva del cartone animato "La carica dei 101" sparisse dai programmi televisivi, che ci sta sempre, perché a me la sua faccia fa davvero paura, e poi la notte non dormo perché penso a lei e qualche volta mi faccio anche la pipì sotto.
Mi piacerebbe che i maghi cattivi (non come Merlino, quello della "Spada nella roccia" che era buono) che promettono a bambini malatissimi (e pure ai grandi) di curarli con delle medicine fasulle non ci fossero più. Papà mi ha raccontato che ogni tanto ne arriva uno che crea nella gente, già colpita dal male, speranze che poi si rivelano false. Qualche anno fa (sempre papà mi racconta) ce ne fu uno che voleva curare i tumori con la cacca e la pipì delle capre (che a me fa proprio schifo). Si chiamava Liborio Bonifacio, fece un grande chiasso e tutti si volevano curare con quella schifezza, tanto che anche quella volta il ministro ordinò di fare un esperimento che però fallì. Ce ne fu pure un altro che ci provò a curare i malati di quel brutto male con un metodo nuovo che non funzionò per niente. Si chiamava Franco Di Bella, e lui almeno era un dottore vero e non metteva pipì e cacca di capre nella medicina come quel veterinario lì.
Mi piacerebbe (scusami Babbo Natale perché questo è un pensierino cattivo cattivo) che il cane Dudù, mordesse a sangue ogni giorno il suo padrone per tutte le rogne che mi ha creato in questi anni, facendo innervosire sempre papà che poi mi strillava, mi metteva in castigo e io piangevo.
Mi piacerebbe che qualcuno dicesse alla mia maestra di non farmi più scrivere la parola "pace nel mondo" sul quaderno, che mi sono davvero stufato. Per me è una parola vuota, che non vuole dire niente se non la riempiamo di significati e di gesti veri (però questo pensiero me lo ha detto papà, che era un po' difficile per me da capire).
Grazie, Babbo Natale, e Buon Natale
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