di Piero Montanari
E morto a Roma dopo una lunga malattia Franco De Gemini, considerato da tutti uno dei più grandi suonatori di armonica a bocca nel mondo. Aveva 84 anni ed era, oltretutto, un produttore discografico di rilievo, e nella sua edizione, la Beat Records, annoverava centinaia di colonne sonore, molte delle quali scritte da Ennio Morricone, il suo mentore, che lo chiamò per suonare le sue più belle e memorabili musiche da film: da "Per un pugno di dollari" a "Il buono il brutto e il cattivo", e il capolavoro già citato "C'era una volta il west".
Anche il grande Leonard Bernstein lo chiamò per l'indimenticabile colonna sonora di "West Sider Story" e Franco, puntualmente, piazzò la sua bella armonica nella colonna e nella storia di questo magnifico film.
Avevo lavorato con Franco De Gemini e lui era anche il mio editore di alcuni film dei quali avevo fatto la musica. Spesso, nel suo ufficio della Beat Records, alla Balduina, una zona di Roma vicino a Monte Mario, mi intratteneva suonandomi qualche vecchio e famoso brano con una delle sue tante armoniche che modificava lui stesso, per renderle consone alle sue molteplici esigenze artistiche.
A differenza di altri grandissimi armonicisti come il belga, 'Toots' Thielemans o Stevie Wonder, Franco non era un improvvisatore, un jazzista per intenderci. Lui aveva bisogno della partitura musicale, delle note scritte, perchè non era uno che "svisava", che improvvisava, appunto.
Ma leggendo quelle note, era capace di tirare fuori dallo strumento un suono unico, inimitabile, celestiale, ricco di pathos e di sensibilità, che ti sorprendeva ogni volta che lo ascoltavi. Quel suono che fece di Franco De Gemini un personaggio famosissimo nel mondo, soprattutto dopo la riscoperta, da parte di una enorme moltitudine di appassionati, dei film di Sergio Leone e delle sue colonne sonore. Franco era davvero famoso in tutto il mondo, e dove andava veniva accolto come una star.
Era un omone grande e grosso, burbero e buono, e sempre incline ad accoglierti con una battuta di spirito e una risata, quando andavi a trovarlo in ufficio, e accanto a lui la sua armonica che speravi tirasse fuori, prima o poi, per sentirgli fare ancora quel vibratino che solo lui sapeva fare, con lo strumento che spariva nascosto dalle sue manone a forma di coppa.
Cortese e gentile, con una sensibilità non comune che strideva con la sua gigantesca figura, Franco è stato un grande musicista ed un amico prezioso.
Ora è facile immaginarlo suonare la sua armonica tra gli angeli.
Anche il grande Leonard Bernstein lo chiamò per l'indimenticabile colonna sonora di "West Sider Story" e Franco, puntualmente, piazzò la sua bella armonica nella colonna e nella storia di questo magnifico film.
Avevo lavorato con Franco De Gemini e lui era anche il mio editore di alcuni film dei quali avevo fatto la musica. Spesso, nel suo ufficio della Beat Records, alla Balduina, una zona di Roma vicino a Monte Mario, mi intratteneva suonandomi qualche vecchio e famoso brano con una delle sue tante armoniche che modificava lui stesso, per renderle consone alle sue molteplici esigenze artistiche.
A differenza di altri grandissimi armonicisti come il belga, 'Toots' Thielemans o Stevie Wonder, Franco non era un improvvisatore, un jazzista per intenderci. Lui aveva bisogno della partitura musicale, delle note scritte, perchè non era uno che "svisava", che improvvisava, appunto.
Ma leggendo quelle note, era capace di tirare fuori dallo strumento un suono unico, inimitabile, celestiale, ricco di pathos e di sensibilità, che ti sorprendeva ogni volta che lo ascoltavi. Quel suono che fece di Franco De Gemini un personaggio famosissimo nel mondo, soprattutto dopo la riscoperta, da parte di una enorme moltitudine di appassionati, dei film di Sergio Leone e delle sue colonne sonore. Franco era davvero famoso in tutto il mondo, e dove andava veniva accolto come una star.
Era un omone grande e grosso, burbero e buono, e sempre incline ad accoglierti con una battuta di spirito e una risata, quando andavi a trovarlo in ufficio, e accanto a lui la sua armonica che speravi tirasse fuori, prima o poi, per sentirgli fare ancora quel vibratino che solo lui sapeva fare, con lo strumento che spariva nascosto dalle sue manone a forma di coppa.
Cortese e gentile, con una sensibilità non comune che strideva con la sua gigantesca figura, Franco è stato un grande musicista ed un amico prezioso.
Ora è facile immaginarlo suonare la sua armonica tra gli angeli.
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