
Tutto
nasce – come sappiamo - da un articolo del New York Times della
scorsa settimana, che ha raccontato dei comportamenti sessuali di
Weinstein, il quale avrebbe abusato della sua posizione dominante per
ottenere favori sessuali dalle attrici scelte o da scegliere per i
suoi film. La storia sembra essere la stessa squallida di sempre, “o
me la dai o ti caccio dal cast”, e le richieste non erano nei
confronti di sprovvedute donne in cerca di visibilità, ma di vere
stelle del cinema. Si parla di Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow, Mira
Sorvino Kate Beckinsale, Ashley Judd e molte altre, le quali
sembravano non aspettare che un cenno per tirare fuori questo pesante
macigno dalla loro anima.
Al coro si è unita Asia Argento, che ha accusato Weinstein di averla
stuprata quando lei, appena 21enne, era approdata ad Hollywood col
sogno di diventare una grande star. Il produttore–orco le chiese
subito prestazioni sessuali alle quali Asia non poté opporsi. La
cosa che però appare strana, è che questo stupro - come racconta la
stessa attrice - si è protratto per i successivi cinque anni nei
quali i due hanno continuato a vedersi e anche a “consumare”,
secondo i racconti dell'attrice.
Ora
risulta quantomeno strano che la bella, intelligente e disinibita
Asia Argento non abbia più potuto sottrarsi negli anni alle grinfie
dell'orco di Hollywood. Sappiamo che a pensar male si fa peccato,
però un retropensiero è là che si insinua, e cioè che ci fosse
stato almeno un piccolo consenso da parte sua, capendo, suo malgrado,
quanto l'ignobile produttore potesse contare per la sua carriera.
E'
una storia squallida che si ripete purtroppo ogni giorno, non solo
nel rutilante mondo dello spettacolo, nello “star system”
mondiale, ma anche più modestamente in qualunque posto di lavoro
dove ci siano donne subalterne e uomini con posizioni dominanti. Il
famoso divano del produttore, dove sono nate le più brave attrici
del mondo, continua ad essere un luogo indesiderato per tante donne,
ma molto ambito per altre, che farebbero a gara per farci qualche
seduta.
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