“Questo è l'ombelico
del mondo” cantava Lorenzo Cherubini, indicando quella parte
importante del centro del nostro corpo da dove abbiamo tratto
alimento per vivere nella pancia prima di venire alla luce. Gli
antichi greci lo chiamavano omphalos, indicando il santuario di
Delfi, con la sua religiosità, come centro spirituale del mondo, il
suo ombelico appunto.
Ma questo sembra essere
diventato ora l'intestino del mondo. Si sente spesso parlare,
soprattutto dopo l'elezione di Trump, di una vittoria alle
presidenziali Usa dettata dal voto di pancia di gran parte degli
elettori, che hanno accolto le promesse della campagna elettorale del
“tycoon col ciuffo”, più con le parti basse che con la testa.
La metafora della pancia
che vota e non ragiona, che rumina e digerisce qualsiasi concetto per
poi tirar fuori il peggio di sé, è curiosa e ormai ricorrente nel
giudicare i risultati politici degli ultimi anni, a cominciare dalle
vittorie delle destre in Europa, fino ad arrivare, passando per i
successi del partito di Grillo in Italia, alla vittoria di Donald
Trump negli Stati Uniti.
Sembra essere un vento
questo, a proposito di pancia, che sta attraversando il mondo, dal
nordcoreano Kim Jong-un, a Putin, da Marine Le Pen a Grillo (non
credo assolutamente nella trasversalità del M5s), da tutti i
movimenti ultranazionalisti che nel mondo sono sempre più numerosi,
forti e agguerriti, fino ad arrivare a Trump, che ha già fatto
dichiarazioni agghiaccianti, come quando definisce il riscaldamento
globale “una bufala”, promettendo di recedere dall'accordo delle
Nazioni Unite sul clima, o quando dice che nominerà
giudici 'pro vita', con l'intento di rovesciare la sentenza della
Corte suprema che riconosce il diritto all'aborto, e giudici 'pro
secondo emendamento' (quello sul diritto all'autodifesa con le armi).
Una vera sciagura.
Molti
imputano la svolta a destra del mondo al fallimento delle sinistre,
compresa quella di Obama, le cui promesse sono state, secondo gli
elettori, in gran parte disattese. Sarà pure un paradigma
condivisibile quello che afferma che la destra riempie il vuoto che i
fallimenti della sinistra lasciano, ammesso che le due categorie
esistano ancora in senso così manicheo, ma l'esame di coscienza non
deve portare continuamente all'autoflagellazione, perché gli errori
in politica si compiono, ma non per questo noi di sinistra dobbiamo
portare sempre la croce e cantare. Now it's up to you, (e pure un po'
to us) dear american cytizen.
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