Musicista, bassista, compositore, autore di musiche per il cinema e la televisione, produttore discografico ed editore con VIVAVOCE MUSIC. Ha suonato con i più grandi artisti della scena pop e jazz: LITTLE TONY, ZERO, BAGLIONI, DE GREGORI, GAETANO, DANIELE, ARBORE, CONTE, MINGHI, CAPUTO, GRAZIANI, MUSSOLINI, T.SCOTT e moltissimi altri. Un po' di storia di ieri e di oggi tra arte, musica e spettacolo.
giovedì 27 febbraio 2014
Fermo Fotogramma, foto rare raccontate.
Pochi anni fa facemmo per Rai Storia grazie ad un raro archivio fotografico, uno straordinario programma di 40 puntate della durata di 10 minuti ognuna, che raccontava solo con le foto, personaggi e situazioni del costume e della storia del '900. Fermo Fotogramma, realizzato da Giancarlo Governi con la collaborazione di Silvio Governi e Leoncarlo Settimelli, con le musiche di Piero Montanari e la grafica di Rossella Corsi. Questo è il link per vederne alcune puntate: http://www.archiviocicconi.com/Video-Gallery.aspx
sabato 22 febbraio 2014
Sanremo, perchè crollano gli ascolti
di Piero Montanari
È inutile negare un inesorabile calo di ascolti per Sanremo, giunto ad un punto di non ritorno secondo noi. E stavolta non c'è neanche la complicità della controprogrammazione delle altre reti. I numeri parlano chiaro: la terza serata è stata vista da 7,673.000 spettatori (per uno share del 34.93%), con la prima parte a quasi 9 milioni (34,36%) e la seconda poco sopra i 4 (39,14%).
Se consideriamo lo scorso anno c'è una caduta di tre milioni di spettatori e quasi otto punti di share: un risultato che penalizza fortemente le aspettative di Fazio e soci. Proviamo a valutarne i motivi plausibili.
Il primo è che l'offerta televisiva è cambiata sensibilmente in questi ultimissimi tempi, e immaginare di incollare ancora tanti milioni di telespettatori per il Festival come un tempo accadeva, è pura follia. Non si tratta di controprogrammazione forte, ma di cambiamento sostanziale delle abitudini del telespettatore, che evidentemente non ritiene più Sanremo un evento imperdibile.
L'impianto del Festival è ben funzionante, Fazio è bravo, competente, misurato, spinge sulla Cultura e sulla Bellezza, cose per le quali fa continui spot. Luciana, piaccia o no, è un'irriverente Pierina sempre pronta a sparare una battuta, compresi i vaffanculo in primo piano televisivo. Le canzoni, quelle sono forse l'anello più debole di questa edizione, che per un festival di canzoni non è cosa da poco, ma forse neanche questo è il motivo del calo.
Non sarà che l'aver provato a trascinare pari pari la "nicchia colta" di Che tempo che fa sul palco dell'Ariston sia stato un esercizio di presunzione? Fazio sa benissimo che il popolo di Sanremo è molto variegato, ed è sempre stato in massima parte tutto l'opposto di quello che guarda Che tempo che fa, quindi cercare di far convivere i due "popoli" è forse è stato un tentativo ibrido che non ha pagato in termini di ascolto.
L'altra causa possibile del calo è il difficile momento storico che stiamo vivendo, politicamente ed economicamente, che di certo non aiuta un programma di evasione totale come da sempre è il Festival, con lo sfarzo delle sue scenografie e le spese ingenti, per altro più che ripagate dai rientri pubblicitari, ma forse per qualcuno altrettanto stridenti in ordine al periodo.
Ma diciamola tutta e fuor di denti: alla gente italiana di Sanremo gliene frega molto meno di prima, ma questo la Rai non lo dirà mai, stiamone certi.
Se consideriamo lo scorso anno c'è una caduta di tre milioni di spettatori e quasi otto punti di share: un risultato che penalizza fortemente le aspettative di Fazio e soci. Proviamo a valutarne i motivi plausibili.
Il primo è che l'offerta televisiva è cambiata sensibilmente in questi ultimissimi tempi, e immaginare di incollare ancora tanti milioni di telespettatori per il Festival come un tempo accadeva, è pura follia. Non si tratta di controprogrammazione forte, ma di cambiamento sostanziale delle abitudini del telespettatore, che evidentemente non ritiene più Sanremo un evento imperdibile.
L'impianto del Festival è ben funzionante, Fazio è bravo, competente, misurato, spinge sulla Cultura e sulla Bellezza, cose per le quali fa continui spot. Luciana, piaccia o no, è un'irriverente Pierina sempre pronta a sparare una battuta, compresi i vaffanculo in primo piano televisivo. Le canzoni, quelle sono forse l'anello più debole di questa edizione, che per un festival di canzoni non è cosa da poco, ma forse neanche questo è il motivo del calo.
Non sarà che l'aver provato a trascinare pari pari la "nicchia colta" di Che tempo che fa sul palco dell'Ariston sia stato un esercizio di presunzione? Fazio sa benissimo che il popolo di Sanremo è molto variegato, ed è sempre stato in massima parte tutto l'opposto di quello che guarda Che tempo che fa, quindi cercare di far convivere i due "popoli" è forse è stato un tentativo ibrido che non ha pagato in termini di ascolto.
L'altra causa possibile del calo è il difficile momento storico che stiamo vivendo, politicamente ed economicamente, che di certo non aiuta un programma di evasione totale come da sempre è il Festival, con lo sfarzo delle sue scenografie e le spese ingenti, per altro più che ripagate dai rientri pubblicitari, ma forse per qualcuno altrettanto stridenti in ordine al periodo.
Ma diciamola tutta e fuor di denti: alla gente italiana di Sanremo gliene frega molto meno di prima, ma questo la Rai non lo dirà mai, stiamone certi.
giovedì 20 febbraio 2014
Cosa vorrei chiedere a Fazio e Littizzetto
di Piero Montanari
Alcuni interrogativi, che magari non meritano neanche una risposta, sono sorti fortemente dopo la prima serata del Festival di Sanremo. Eccoli.
Perché il Festival deve necessariamente ogni anno rischiare di essere ostaggio di qualcuno che vuole, a torto o a ragione chi se ne importa, fare una rimostranza, dichiarare un disagio, questa volta con la minaccia dei due poveri operai di buttarsi di sotto se non fossero stati ascoltati?
Perché nessuno ha consigliato a Francesco Di Gesù, in arte Frankie Hi-Nrg che forse sarebbe meglio cambiare genere di canzoni, vista la sua normale umana mutazione, che lo ha portato, da giovane e interessante rapper vent'anni fa, a signore stile impiegato sedentario ultraquarantenne con panzetta e capelli grigi?
Perchè a Rosalba Pippa, in arte Arisa, nessuno suggerisce - magari il suo produttore, suo padre, fate voi - di modificare il suo naso come ha già fatto molto correttamente col suo nome?
Perchè Fabio Fazio ci ha dovuto ammannire la sua performance di cantante (stonato) e di ballerino (sgraziato) che non fa sorridere nessuno e non serve all'economia dello spettacolo? Perchè Fazio non ricorda i suoi grandi predecessori che non si avventuravano mai in cose che non sapevano fare? Perchè il caro Fabio non si sipira a Mike Bongiorno fino in fondo?
Perchè il Festival di Sanremo va avanti per cinque interminabili serate quando in tre la partita potrebbe essere chiusa con soddisfazione di tutti?
Perchè ogni anno siamo sempre più convinti che lo spettacolo, spesso modesto, usurpi dello spazio vitale alle canzoni che, alla fine, sembrano solo un pretesto per officiare la liturgia televisiva della Rai a caccia di ascolti?
Perchè le sensazioni straordinarie che ci ha regalato Yusuf Cat Stevens quando ha iniziato a cantare Father and Son, non le abbiamo avvertite ascoltando altri cantanti al Festival?
Perché il Festival deve necessariamente ogni anno rischiare di essere ostaggio di qualcuno che vuole, a torto o a ragione chi se ne importa, fare una rimostranza, dichiarare un disagio, questa volta con la minaccia dei due poveri operai di buttarsi di sotto se non fossero stati ascoltati?
Perché nessuno ha consigliato a Francesco Di Gesù, in arte Frankie Hi-Nrg che forse sarebbe meglio cambiare genere di canzoni, vista la sua normale umana mutazione, che lo ha portato, da giovane e interessante rapper vent'anni fa, a signore stile impiegato sedentario ultraquarantenne con panzetta e capelli grigi?
Perchè a Rosalba Pippa, in arte Arisa, nessuno suggerisce - magari il suo produttore, suo padre, fate voi - di modificare il suo naso come ha già fatto molto correttamente col suo nome?
Perchè Fabio Fazio ci ha dovuto ammannire la sua performance di cantante (stonato) e di ballerino (sgraziato) che non fa sorridere nessuno e non serve all'economia dello spettacolo? Perchè Fazio non ricorda i suoi grandi predecessori che non si avventuravano mai in cose che non sapevano fare? Perchè il caro Fabio non si sipira a Mike Bongiorno fino in fondo?
Perchè il Festival di Sanremo va avanti per cinque interminabili serate quando in tre la partita potrebbe essere chiusa con soddisfazione di tutti?
Perchè ogni anno siamo sempre più convinti che lo spettacolo, spesso modesto, usurpi dello spazio vitale alle canzoni che, alla fine, sembrano solo un pretesto per officiare la liturgia televisiva della Rai a caccia di ascolti?
Perchè le sensazioni straordinarie che ci ha regalato Yusuf Cat Stevens quando ha iniziato a cantare Father and Son, non le abbiamo avvertite ascoltando altri cantanti al Festival?
martedì 18 febbraio 2014
Quando Baglioni snobbava il Festival
di Piero Montanari
Assisterò con piacere e curiosità alla performance di Claudio Baglioni, atteso grande ospite tra i tanti sul palco dell'Ariston. La curiosità me la motiva il fatto che Claudio quel palco l'ha sempre criticato e snobbato, se togliamo quell'unica volta che andò a cantare dal vivo, da solo col pianoforte Questo piccolo grande amore, nel brutto periodo dove a Sanremo i cantanti si esibivano in playback. Lo fece - e me lo disse - per "far vedere a questi come si canta dal vivo".
Claudio snobbava fortemente il Festival Sanremo al punto da organizzare serate a casa sua con noi amici e collaboratori, proprio per un gioco generale allo sfottò di questo o quel cantante o di quella canzone.
Ricordo una di queste sere dove mise addirittura in palio un premio simbolico per chi avesse indovinato il vincitore (una bottiglia di vino fatta come la coppa Rimet dei mondiali di calcio, che peraltro vinsi e ancora campeggia sulla mia libreria dopo quasi trent'anni) .
Ora si vede che ha cambiato idea, complice evidentemente Fabio Fazio, con il quale rinsaldò l'amicizia durante il programma televisivo Anima mia, o il desiderio di esserci finalmente e non guardare il Festival sfottendolo da casa, o magari per continuare a spingere il suo nuovo album, o forse perché, dopo tanti anni, ha davvero cambiato idea sul Festival, cosa che però credo meno possibile.
Meglio esserci in questo momento storico, che le occasioni per promuovere le canzoni si fanno sempre più rare. Da vecchi si diventa più saggi, come si dice.
Claudio snobbava fortemente il Festival Sanremo al punto da organizzare serate a casa sua con noi amici e collaboratori, proprio per un gioco generale allo sfottò di questo o quel cantante o di quella canzone.
Ricordo una di queste sere dove mise addirittura in palio un premio simbolico per chi avesse indovinato il vincitore (una bottiglia di vino fatta come la coppa Rimet dei mondiali di calcio, che peraltro vinsi e ancora campeggia sulla mia libreria dopo quasi trent'anni) .
Ora si vede che ha cambiato idea, complice evidentemente Fabio Fazio, con il quale rinsaldò l'amicizia durante il programma televisivo Anima mia, o il desiderio di esserci finalmente e non guardare il Festival sfottendolo da casa, o magari per continuare a spingere il suo nuovo album, o forse perché, dopo tanti anni, ha davvero cambiato idea sul Festival, cosa che però credo meno possibile.
Meglio esserci in questo momento storico, che le occasioni per promuovere le canzoni si fanno sempre più rare. Da vecchi si diventa più saggi, come si dice.
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Premio alla Cultura
PREMI SPECIALI
A BENEMERITI DELLA CULTURA
(Trofeo di Cristallo e Medaglia d’oro del Presidente dell’Ass. Cult. “P. Raffaele Melis O.M.V.”)
Musicista Regista Maestro PIERO MONTANARI
Roma
Premio “Francesco Di Lella”
“Per avere contribuito con la musica e la regia all’evoluzione ed all’affermazione di attori e cantanti di chiara fama nazionale ed internazionale, lasciando un segno vivo nel panorama cinematografico e musicale italiano, senza mai desistere anche in un periodo così difficile ed arduo come l’attuale.”
Firmato Augusto Giordano, Getulio Baldazzi, P.Ezio Bergamo, Rita Tolomeo, Maurizio Pallottí, Domenico Di Lella, Maria Fichera, Gianni Farina, Rita Pietrantoni, Paola Pietrantoni, Domenico Gilio.
A BENEMERITI DELLA CULTURA
(Trofeo di Cristallo e Medaglia d’oro del Presidente dell’Ass. Cult. “P. Raffaele Melis O.M.V.”)
Musicista Regista Maestro PIERO MONTANARI
Roma
Premio “Francesco Di Lella”
“Per avere contribuito con la musica e la regia all’evoluzione ed all’affermazione di attori e cantanti di chiara fama nazionale ed internazionale, lasciando un segno vivo nel panorama cinematografico e musicale italiano, senza mai desistere anche in un periodo così difficile ed arduo come l’attuale.”
Firmato Augusto Giordano, Getulio Baldazzi, P.Ezio Bergamo, Rita Tolomeo, Maurizio Pallottí, Domenico Di Lella, Maria Fichera, Gianni Farina, Rita Pietrantoni, Paola Pietrantoni, Domenico Gilio.
Il premio sarà conferito il 13 giugno 2010 alle ore 16 al teatro S. Luca, in via Lorenzo da' Ceri 136 - Roma.