Siamo sinceramente affranti -
soprattutto noi maschietti - nell'apprendere la precoce dipartita a
soli 60 anni di Sylvia Kristel, la famosissima interprete della
fortunata serie di film erotici intitolati "Emmanuelle", che per quasi
un ventennio - tra il 1974 e il 1993 - hanno fatto sognare plotoni di
uomini.
La Kristel, olandese di nascita ma francese di adozione, dovette il suo successo al fatale incontro col regista Just Jaeckin che la notò in altre pellicole precedenti, e le propose il primo Emmanuelle, nel 1974, facendo di lei una vera star del cinema erotico, ed inventando letteralmente un genere che ha spopolato ed avuto decine di epigoni nel mondo.
I film si basavano su storie minime legate perlopiù al fascino sensualissimo di Sylvia Kristel, ma anche sul fatto che non veniva mai rappresentato il nudo pornografico, l'atto sessuale completo.
Questo gioco sublime ed erotico degli Emmanuelle della Kristel, fatti di svelo e non svelo, vedo e non vedo, che tanto anima il desiderio maschile, unitamente alla bellezza moderna e lievemente casalinga dell'attrice olandese, fecero la fortuna della serie, ed iniziarono quindi il numero sterminato di sequel con lo stesso titolo: Emmanuelle, Emmanuelle l'Antivierge, Goodbye Emmanuelle, Emmanuelle IV, Emmanuelle à Venice, fino ad arrivare agli ultimi Eternelle Emanuelle o Emmanuelle al 7° Cielo, del 1993, che ritraevano l'attrice ultraquarantenne, ma ancora in splendida forma.
Si diceva come il genere cinematografico "erotico" inventato dalla Kristel fosse diventato alla stregua della Settimana Enigmistica, con centinaia di imitazioni più o meno riuscite in tutto il mondo. In Italia Salvatore Samperi ci provò con discreto successo, lanciando attrici come Lisa Gastoni o Laura Antonelli nelle nostre più famose superscosciate. Ma il vero Maestro del genere è stato sicuramente Tinto Brass, che ha ammantato il suo cinema erotico di sovrastrutture pseudo filosofico-culturali, tanto da riuscire talvolta a far sembrare una copula un'opera d'arte, o un culo un monumento (ma sempre di culo trattasi, verrebbe voglia di dirgli).
Mi corre l'obbligo di fare un piccolo outing e confessare di aver fatto delle colonne sonore per Joe D'Amato (il regista italiano più prolifico della storia del nostro cinema, con oltre duecento film di tutti i generi) per alcune sue pellicole erotiche ad imitazione.
Aristede Massaccesi (questo era il suo vero nome) maestro dello scopiazzamento dei film di successo, iniziò a girare un serie infinita di Emmanuelle casarecci, lanciando anche lui una nostrana Emmanuelle nera interpretata da Laura Gemser.
Silvya Kristel fu per sempre legata, nel bene o nel male, al suo fortunato personaggio, addirittura interpretando, a quasi 50 anni, un Emmanuelle Forever, che segna il suo patetico cupio dissolvi, dovendo tristemente usare una controfigura per le scene di nudo.
La Kristel, olandese di nascita ma francese di adozione, dovette il suo successo al fatale incontro col regista Just Jaeckin che la notò in altre pellicole precedenti, e le propose il primo Emmanuelle, nel 1974, facendo di lei una vera star del cinema erotico, ed inventando letteralmente un genere che ha spopolato ed avuto decine di epigoni nel mondo.
I film si basavano su storie minime legate perlopiù al fascino sensualissimo di Sylvia Kristel, ma anche sul fatto che non veniva mai rappresentato il nudo pornografico, l'atto sessuale completo.
Questo gioco sublime ed erotico degli Emmanuelle della Kristel, fatti di svelo e non svelo, vedo e non vedo, che tanto anima il desiderio maschile, unitamente alla bellezza moderna e lievemente casalinga dell'attrice olandese, fecero la fortuna della serie, ed iniziarono quindi il numero sterminato di sequel con lo stesso titolo: Emmanuelle, Emmanuelle l'Antivierge, Goodbye Emmanuelle, Emmanuelle IV, Emmanuelle à Venice, fino ad arrivare agli ultimi Eternelle Emanuelle o Emmanuelle al 7° Cielo, del 1993, che ritraevano l'attrice ultraquarantenne, ma ancora in splendida forma.
Si diceva come il genere cinematografico "erotico" inventato dalla Kristel fosse diventato alla stregua della Settimana Enigmistica, con centinaia di imitazioni più o meno riuscite in tutto il mondo. In Italia Salvatore Samperi ci provò con discreto successo, lanciando attrici come Lisa Gastoni o Laura Antonelli nelle nostre più famose superscosciate. Ma il vero Maestro del genere è stato sicuramente Tinto Brass, che ha ammantato il suo cinema erotico di sovrastrutture pseudo filosofico-culturali, tanto da riuscire talvolta a far sembrare una copula un'opera d'arte, o un culo un monumento (ma sempre di culo trattasi, verrebbe voglia di dirgli).
Mi corre l'obbligo di fare un piccolo outing e confessare di aver fatto delle colonne sonore per Joe D'Amato (il regista italiano più prolifico della storia del nostro cinema, con oltre duecento film di tutti i generi) per alcune sue pellicole erotiche ad imitazione.
Aristede Massaccesi (questo era il suo vero nome) maestro dello scopiazzamento dei film di successo, iniziò a girare un serie infinita di Emmanuelle casarecci, lanciando anche lui una nostrana Emmanuelle nera interpretata da Laura Gemser.
Silvya Kristel fu per sempre legata, nel bene o nel male, al suo fortunato personaggio, addirittura interpretando, a quasi 50 anni, un Emmanuelle Forever, che segna il suo patetico cupio dissolvi, dovendo tristemente usare una controfigura per le scene di nudo.
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