di Piero Montanari
Nella notte tra il 17 e il 18 febbraio 2011 si è spenta a Roma, nell'ospedale S.Giovanni Battista, Stefania Pastorelli, una delle persone a me più care. Era stata ricoverata da poche settimane in seguito ad un arresto cardiaco occorsole a dicembre, mentre stava facendo una operazione di routine e, in seguito a ciò, era andata in coma per alcuni giorni. Si era ripresa ma il suo fisico era ormai minato subdolamente dal diabete, malattia che aveva purtroppo tardivamente scoperto.
L'ultima volta che l'avevo visitata, mi aveva raccontato di essere straordinariamente serena e di accettare qualsiasi evento tragico con la consapevolezza dell'esistenza di una "realtà parallela" - così l'aveva chiamata - nella quale era stata nel periodo del coma.
Stefania non era particolarmente credente, anche se era stata allevata da una madre molto religiosa, e mi raccontò di questa esperienza dalla quale era tornata, con estrema laicità, se così si può dire.
Mi ha raccontato di un enorme prato verde e bellissimo sul quale lei camminava, con altre persone, verso un luogo di luce, un percorso fatto con estrema serenità e pace interiore.
Mentre ascoltavo il suo racconto, pensavo ad uno "scherzo della mente", ad una di quelle esperienze che accadono a chi va di là e poi ritorna. Il pensiero corse veloce ad un libro, forse il primo della serie, che lessi tanti anni fa, sui racconto dei "ritornati" dall'altra parte, gente creduta morta e poi recuperata alla vita. Il libro si chiamava: "La vita oltre la morte", di una scrittrice statunitense. Ora penso che, se Stefania mi ha voluto rendere partecipe di questa esperienza, ci sarà per me un lungo momento di riflessione.
Era da poco in pensione, avendo lavorato tanti anni negli uffici pubblici. Era stata anche, in due governi Ciampi, la responsabile della segreteria del ministro delle poste Maurizio Pagani, compito che svolse con grande passione e forte capacità.
Aveva una straordinaria comunicativa umana e il suo viso bello e sorridente, specchio del suo animo gentile e estremamente generoso, te la faceva subito amare. La conoscevo da oltre 35 anni ed era tra le persone mie più care.
La sua capacità organizzativa le consentì di lavorare anche nello spettacolo, mettendo in piedi feste meravigliose nei locali alla moda, con personaggi dell'ambiente che le sono rimasti tutti amici. Era piena di foto con artisti famosi, attori, cantanti, scrittori dei quali presentava i libri, musicisti per i quali organizzava serate clamorose. Scriveva sui quotidiani simpatici report degli avvenimenti mondani.
E' inutile dire che Stefy ci mancherà, e da oggi mi sento molto, molto più solo.
Un saluto ed un abbraccio a suo figlio (e mio figlioccio) Massimiliano, a suo fratello Paolo e alla cognata Gisela, nonchè alla giovane nipote Silvia.
Ciao Stefy, non ti dimenticheremo.
4 commenti:
Grazie per le belle parole. Questi sono momenti in cui la vita ci mette alla prova... Ma se al nostro fianco ci sono gli amici e le persone a cui vogliamo bene sembra meno difficile andare avanti.
Un bacio a te, Rossella e Luca. Vi vogliamo bene
Silvia,Gisela e Paolo
Ciao Stefania... ci manchi moltissimo!
Simone
"Stefagna"...come ti chiamavo e tu sorridendo splendidamente ti lasciavi chiamare...c'è un vuoto incolmabile...
Laura
Stefy, compagna di lavoro e grande maestra di vita. Con te ho fatto un pezzo di strada, da te ho imparato a sorridere anche nei momenti difficili. Sono certa che sul quel prato verde stai davvero vivendo la tua "realtà parallela", piena di serenità e pace. Il tuo sorriso inebriante mi illumina ancora oggi e per sempre.
A Massimiliano, di cui ho perso i contatti, un abbraccio affettuoso.
Roberta
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