di Piero Montanari
Ieri sera, 15 febbraio, c’è stata la prima delle cinque serate sanremesi e il mio d.o.c. (disturbo ossessivo-compulsivo) da zapping ha raggiunto livelli da ricovero immediato in un c.i.m. (centro di igiene mentale) molto prossimo a casa mia.
Guardavo Rai1, con Morandi che sembra il nipote di Vecchioni, le vallette (oops, le co-conduttrici), Canalis e Belen, attuali rappresentanti dell’immaginifico erotico nazionalpop, l’orchestra, le coreografie, le luci, insomma, il solito ambaradan al completo. Di là, sulla “lontana” Rai3 un’altra accesa puntata di Ballarò col suo parterre des incazzeé, a fare il pelo a Berlusconi (a proposito) con Cicchitto che si inalbera subito con Crozza e richiama piazzale Loreto per come Berlusca viene trattato dai giudici e la Bindi che fa le prove da Presidente del Consiglio (mi si dica perfavore perché non lei? Sarebbe perfetta e coagulerebbe un’opposizione piuttosto sbandata).
Quando mi ricollegavo su Sanremo, dispiaciuto di abbandonare la rissa su Ballarò, avevo un moto di stizza nel sentire Anna Oxa piuttosto che la Tatangelo (già trombate dal televoto) e considerare quanto tutto il festival di Sanremo fosse inopportuno, quanto le canzoni così poco interessanti rispetto alle discussioni, seppur inflazionate in tv, su questo particolare e difficile momento storico pieno di cambiamenti in atto. La musica pop di Sanremo mi è parsa “stonata”, non resistevo più di tanto, il dito correva compulsivamente su Rai3.
Ho fatto però in tempo a vedere Luca e Paolo, le iene, che cantavano, sulle note di “In amore”, brano di qualche anno fa di Morandi e Barbara Cola, una parodia dal titolo “Ti sputtanerò”, dedicata alla querelle tra Fini e Berlusconi, non senza qualche spunto comico. Al solito, il programma più popolare della tv che genera i suoi “anticorpi”, in attesa del più grande di tutti, Benigni, che ieri ha dato il suo consenso per partecipare alla puntata di giovedì prossimo. Ne sentiremo, anche se ha promesso di parlare solo dell’Unità d’Italia. Figuriamoci!
Ho fatto in tempo a vedere il miracolo della longevità del 67enne Morandi, anche se non regge più tanto i primi piani come un tempo. Suggerirei di prelevargli delle cellule staminali e studiarle come si studiano i lemuri del Madagascar. Chissà se esiste il suo cordone ombelicale? Dovrebbe valere una fortuna.
Ho fatto In tempo a vedere Battiato con un’aria di sussiego cantare un piccola parte finale del suo protetto Madonia e farci pensare che lui era lì per caso. Grazie.
Ho fatto in tempo a vedere Vecchioni (il nonno di Morandi), cantare una canzone nel suo stile, bella a chi piace. “Non è un paese per Vecchioni” – ho pensato -.
Ho fatto in tempo a vedere che la prima serata ha realizzato uno share del 45% con 12 milioni di spettatori, superando quella della Clerici dello scorso anno. Sanremo “tira” ancora, evidentemente.
Ho fatto in tempo a capire che non ci capisco poi molto, per aver pensato al possibile flop di Sanremo…
Alla prossima
1 commento:
uffa uffa uffa ! ! !
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