Di Piero Montanari
“Apriamo
il nostro solito dibattito – dice il temuto prof. Guidobaldo Maria
Riccardelli, megadirettore clamoroso con manie cinefile,
magistralmente interpretato dall'amico Mauro Vestri, una
caratterizzazione che si è portato dietro per la vita -. “Chi vuol
parlare, lei Filini? Calboni?” E qui si alza Fantozzi che chiede di
intervenire finalmente, mentre Riccardelli lo invita a parlare e gli
ricorda di essere “una merdaccia” e che aspettava da molto un suo
parere sulla scena più importante della Corazzata Potëmkin, la
donna che salva il suo bambino nella carrozzina spingendolo giù, e
che poi cade tra i marinai morti della scalinata di Odessa, mentre
l'inquadratura in primo piano è sul famosissimo “occhio della
madre”.
In
quel che segue e dirà Fantozzi/Fantocci c'è il riscatto
dell'Ultimo, la fine di un incubo, la ribellione dell'Uomo vessato,
inquadrato nelle morse delle logiche burocratiche aziendali, quando
il cosiddetto terziario avanzato rappresentava un incubo per gli
impiegati, una gara fatta di colpi bassi e di soprusi ineludibili,
una Guyana dell'un contro l'altro mobizzati per un piccolo
avanzamento di grado, e i temuti obblighi servili verso i
Megadirettori Disumani per mettere la testa un po' fuori dal guano,
ed essere finalmente considerati esseri viventi.
Villaggio
visse davvero questo incubo che ha magistralmente narrato, quando
lavorava alla Cosider di Genova. Raccontava di quel tempo: “Le
proiezioni erano abitualmente il sabato sera quando gli intellettuali
di sinistra avrebbero voluto divertirsi diversamente, magari andare a
cena con una deficiente prosperosa, volgare ma disponibile.
Purtroppo c'era il maledetto obbligo del film d'autore, tra i quali
il più temuto era la terrificante corazzata Potëmkin.”
Ma
ecco che arriva il meritatissimo successo di Paolo Villaggio e lui
non tarderà a riscattarsi da quelle maledette serate al cineforum. E
questo atteso riscatto arriva nel 1976, sotto la direzione di Luciano
Salce, ne Il secondo tragico Fantozzi, dove siamo arrivati quindi
all'invito a parlare da parte del prof. Riccardelli, il già citato
megadirettore clamoroso con manie cinefile. E Fantocci/Fantozzi,
mesto ma deciso, sale sul palco e pronuncia la fatidica frase: “Per
me la Corazzata Potëmkin è una cagata pazzesca”
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I
92 minuti di applausi che seguirono, caro Paolo, oggi non si
fermeranno più, e proseguiranno di generazione in generazione,
ricordando le tue battute, i tuoi film e la tua straordinaria vita.
Grazie per quello che ci hai regalato, che è tanta roba, credimi.
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