Gli audaci della Roma mancano l'impresa
di Piero Montanari
Finisce due a zero per il Real contro la Roma nella partita di ritorno valevole per il prosieguo in Champions, in una serata di spettacolo calcistico al Bernabeu, dove gol mancati, coraggio e rimpianti costituiscono le parole chiave della partita.
La Roma è arrivata a giocare nella capitale spagnola con un pesante zainetto di due gol presi in casa, quindi ribaltare il risultato in uno dei sancta sanctorum del calcio mondiale avrebbe costituito un'impresa di grande difficoltà che poche volte è riuscita ai giallorossi, come la storica semifinale di Champions del 1984 contro il Dundee, nella quale ribaltò il due a zero dell'andata e si aprì le porte per la finale. Sapevamo tutti che contro il Real di Ronaldo sarebbe stato difficile.
E difficile è stato, e lo sapevano Spalletti & Co. che hanno trovato davanti una squadra accorta e coperta, mentre il tecnico di Certaldo ha pensato di osare in attacco, schierando Salah, Perotti e El Shaarawy alle spalle di Dzeko con due soli mediani.
Sappiamo bene che i "se e i ma" nel calcio contano meno di zero, e quello che conta è buttare la palla nella rete avversaria. Per tre volte i giallorossi si sono trovati da soli a tu per tu con Navas e hanno addirittura mancato lo specchio della porta, una volta Dzeko, due volte Salah ma con i loro piedi deboli, a parziale risarcimento del dolore dato ai tifosi.
La storia di Real Madrid - Roma è tutta qui, nelle occasioni mancate, nei gol sbagliati (ricordiamo anche un palo di Perotti ma si era già alla fine e sul 2 a 0 per loro), nelle situazioni difficilmente ripetibili, anche se la difesa dei blancos non sembrava così imperforabile. I due gol di Cristiano Ronaldo e James Rodriguez poi chiudono il conto, e tutti a casa, tra rimpianti e opportunità mancate, con un bottino al passivo - tra andata e ritorno - di 4 a 0 per il Madrid che conforta se non altro per le buone prestazioni della Roma.
Da rimarcare ancora due cose: Spalletti che fa entrare Totti su risultato irribaltabile, e gli regala quella che probabilmente sarà la sua ultima apparizione nelle Coppe Europee, con tutto il Santiago Bernabeu in piedi a tributare al capitano giallorosso quello che mestamente ha l'aria di essere un ultimo applauso. La seconda cosa è stata la conferenza stampa di Spalletti, che ha praticamente detto di non crogiolarsi su una eccellente prestazione e che il calcio è solo questo: loro hanno vinto in totale 4 a 0, pesa, incarta e porta a casa. Dice un assunto che medico pietoso fa la piaga purulenta e Spalletti sembra proprio essere il medico giusto per questa Roma.
Finisce due a zero per il Real contro la Roma nella partita di ritorno valevole per il prosieguo in Champions, in una serata di spettacolo calcistico al Bernabeu, dove gol mancati, coraggio e rimpianti costituiscono le parole chiave della partita.
La Roma è arrivata a giocare nella capitale spagnola con un pesante zainetto di due gol presi in casa, quindi ribaltare il risultato in uno dei sancta sanctorum del calcio mondiale avrebbe costituito un'impresa di grande difficoltà che poche volte è riuscita ai giallorossi, come la storica semifinale di Champions del 1984 contro il Dundee, nella quale ribaltò il due a zero dell'andata e si aprì le porte per la finale. Sapevamo tutti che contro il Real di Ronaldo sarebbe stato difficile.
E difficile è stato, e lo sapevano Spalletti & Co. che hanno trovato davanti una squadra accorta e coperta, mentre il tecnico di Certaldo ha pensato di osare in attacco, schierando Salah, Perotti e El Shaarawy alle spalle di Dzeko con due soli mediani.
Sappiamo bene che i "se e i ma" nel calcio contano meno di zero, e quello che conta è buttare la palla nella rete avversaria. Per tre volte i giallorossi si sono trovati da soli a tu per tu con Navas e hanno addirittura mancato lo specchio della porta, una volta Dzeko, due volte Salah ma con i loro piedi deboli, a parziale risarcimento del dolore dato ai tifosi.
La storia di Real Madrid - Roma è tutta qui, nelle occasioni mancate, nei gol sbagliati (ricordiamo anche un palo di Perotti ma si era già alla fine e sul 2 a 0 per loro), nelle situazioni difficilmente ripetibili, anche se la difesa dei blancos non sembrava così imperforabile. I due gol di Cristiano Ronaldo e James Rodriguez poi chiudono il conto, e tutti a casa, tra rimpianti e opportunità mancate, con un bottino al passivo - tra andata e ritorno - di 4 a 0 per il Madrid che conforta se non altro per le buone prestazioni della Roma.
Da rimarcare ancora due cose: Spalletti che fa entrare Totti su risultato irribaltabile, e gli regala quella che probabilmente sarà la sua ultima apparizione nelle Coppe Europee, con tutto il Santiago Bernabeu in piedi a tributare al capitano giallorosso quello che mestamente ha l'aria di essere un ultimo applauso. La seconda cosa è stata la conferenza stampa di Spalletti, che ha praticamente detto di non crogiolarsi su una eccellente prestazione e che il calcio è solo questo: loro hanno vinto in totale 4 a 0, pesa, incarta e porta a casa. Dice un assunto che medico pietoso fa la piaga purulenta e Spalletti sembra proprio essere il medico giusto per questa Roma.
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