Sport
Florenzi 'bello de nonna' e la Roma intelligente
di Piero Montanari
Eccolo il Barcellona, i marziani, i mostri, i Campioni d'Europa, gli Harlem Globe Trotters del pallone, quelli che ti girano intorno con la palla, quelli che te la nascondono, quelli che se perdi con due gol di scarto fai festa nello spogliatoio e se pareggi, come ieri, è come se avessi vinto e stappi lo champagne, quello buono.
La Roma dal Bayern Monaco, altri mostri assurdi, lo scorso anno ne prese sette e hai voglia a dire no, ma quei sette gol in casa pesarono come un macigno sul resto della stagione giallorossa: la Roma ovviamente uscì dalla champions e finì poi il campionato con più di venti punti di scarto dalla Juve.
Ma i marziani, si sa, possono pure diventare terrestri se giochi come ha giocato ieri la Roma, compatta, la testa giusta, chiusa nella sua trequarti, ripartendo con il Trans Egitto Express Salah, che correva in contropiede sul binario destro e creava scompiglio alla difesa del Barcellona.
Che però al 21' segna uno dei suoi gol fantastici che nasce da quei giochetti che quei mostri sanno fare meglio di tutti nell'area piccola avversaria: rete fitta di passaggi, Messi che salta l'uomo in un fazzoletto, Neymar che si sovrappone e porta via mezza squadra, Rakitic che regala a Suarez la facile palla dell'uno a zero.
Ma i conti si fanno sulle scale, come diceva un amico pokerista, e i conti li pareggia Alessandro Florenzi dieci minuti dopo. Proprio lui, Alessandro "bello de nonna", chiamato così perchè quando segnò il 21 settembre di un anno fa il secondo gol a Roma Cagliari, andò ad abbracciare sua nonna che era sugli spalti e che non l'aveva mai visto giocare, neanche da ragazzino: una di quelle cose che fa simpatia e bene al calcio.
E il gol di Bello de Nonna vale doppio, perchè è un capolavoro di balistica, di fantasia e di coraggio, perchè solo un matto in contropiede sulla destra, che vede a metà campo Terstegen un po' fuori dai pali, può immaginare di segnare al "capo dei portieri" da 50 metri. Incurante, prende la mira e tira fuori dal cilindro un coniglio che si insacca nell'angolo alla destra del portiere, dopo aver colpito il palo lontano.
Un gol storico da defibrillatore che è già leggenda, che sarà cliccato e ricliccato da tutto il mondo che ieri ci guardava, e che ha fatto sicuramente di Florenzi un eroe simpatico ed un campione meritatamente ambito.
Non sappiamo se questa Roma, intelligente e concreta, riuscirà ad andare avanti nella Champions, ma sappiamo che quel gol di Alessandro "de nonna sua", passerà certamente alla storia.
Eccolo il Barcellona, i marziani, i mostri, i Campioni d'Europa, gli Harlem Globe Trotters del pallone, quelli che ti girano intorno con la palla, quelli che te la nascondono, quelli che se perdi con due gol di scarto fai festa nello spogliatoio e se pareggi, come ieri, è come se avessi vinto e stappi lo champagne, quello buono.
La Roma dal Bayern Monaco, altri mostri assurdi, lo scorso anno ne prese sette e hai voglia a dire no, ma quei sette gol in casa pesarono come un macigno sul resto della stagione giallorossa: la Roma ovviamente uscì dalla champions e finì poi il campionato con più di venti punti di scarto dalla Juve.
Ma i marziani, si sa, possono pure diventare terrestri se giochi come ha giocato ieri la Roma, compatta, la testa giusta, chiusa nella sua trequarti, ripartendo con il Trans Egitto Express Salah, che correva in contropiede sul binario destro e creava scompiglio alla difesa del Barcellona.
Che però al 21' segna uno dei suoi gol fantastici che nasce da quei giochetti che quei mostri sanno fare meglio di tutti nell'area piccola avversaria: rete fitta di passaggi, Messi che salta l'uomo in un fazzoletto, Neymar che si sovrappone e porta via mezza squadra, Rakitic che regala a Suarez la facile palla dell'uno a zero.
Ma i conti si fanno sulle scale, come diceva un amico pokerista, e i conti li pareggia Alessandro Florenzi dieci minuti dopo. Proprio lui, Alessandro "bello de nonna", chiamato così perchè quando segnò il 21 settembre di un anno fa il secondo gol a Roma Cagliari, andò ad abbracciare sua nonna che era sugli spalti e che non l'aveva mai visto giocare, neanche da ragazzino: una di quelle cose che fa simpatia e bene al calcio.
E il gol di Bello de Nonna vale doppio, perchè è un capolavoro di balistica, di fantasia e di coraggio, perchè solo un matto in contropiede sulla destra, che vede a metà campo Terstegen un po' fuori dai pali, può immaginare di segnare al "capo dei portieri" da 50 metri. Incurante, prende la mira e tira fuori dal cilindro un coniglio che si insacca nell'angolo alla destra del portiere, dopo aver colpito il palo lontano.
Un gol storico da defibrillatore che è già leggenda, che sarà cliccato e ricliccato da tutto il mondo che ieri ci guardava, e che ha fatto sicuramente di Florenzi un eroe simpatico ed un campione meritatamente ambito.
Non sappiamo se questa Roma, intelligente e concreta, riuscirà ad andare avanti nella Champions, ma sappiamo che quel gol di Alessandro "de nonna sua", passerà certamente alla storia.
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