Addio a Chris Squire, il gigante del basso degli Yes
Chris Squire
di Piero Montanari
Chris era nato a Londra il 4 marzo del 1948 e a Londra, vent'anni dopo, incontra in un bar Jon Anderson che già cantava con un suo gruppo, The Warriors, e gli chiede di entrare a far parte della sua formazione, i Mabel Greer's Toyshop. I due iniziano a scrivere pezzi insieme e alcuni mesi dopo ingaggiano il chitarrista Peter Banks, il tastierista Tony Kaye e, in seguito, il batterista Billy Bruford. Ad agosto del 1968 gli Yes così formati, fanno il loro primo concerto in un campeggio giovanile presso il villaggio East Mersea, sull'isola di Mersea nell'Essex.
Il gruppo, che all'epoca faceva soprattutto cover di altri artisti di maggior successo, esplose poi nei primi anni '70 con due lp considerati pietre miliari del rock progressivo, Fragile e Close to the Edge, con l'avvento del nuovo tastierista, il virtuoso Rick Wakeman, ad occupare il posto lasciato vacante da Tony Kaye.
La storia degli Yes è lunga, perchè arriva fino ad oggi, articolata e ricca di cambiamenti epocali: negli anni molti musicisti importanti si sono avvicendati nel gruppo, che ha subito profonde trasformazioni, fino a chiamarsi addirittura con il solo acronimo dei suoi elementi, ABWH e cioè, Anderson, Bruford, Wakeman e Howe.
Nel 2007, dopo la reunion per i quarant'anni della Band e il tour celebrativo che ne seguì, gli Yes continuarono, come un bus, a far salire e scendere musicisti sempre differenti, fino ad arrivare al loro ultimo album in studio, Heaven & Hearth, che comprende Jon Davison e Steve Howe, voci e chitarre, Alan White batteria e percussioni, Geoff Downes tastiera e computer programming, e Chris Squire al basso e alla voce.
Si spegne così per sempre a Phoenix, in Arizona, la voce del magnifico basso Rickenbacker 4001 che Chris suonava splendidamente, con una tecnica molto personale e l'utilizzo di effetti elettronici come overdrive, wah-wah, phaser, distorsori, in una alchimia psichedelica totale che influenzò anche l'immenso Jaco Pastorius, e col quale Chris generava linee di basso sempre nuove ed innovative, da quel grande musicista che era.
Chris era nato a Londra il 4 marzo del 1948 e a Londra, vent'anni dopo, incontra in un bar Jon Anderson che già cantava con un suo gruppo, The Warriors, e gli chiede di entrare a far parte della sua formazione, i Mabel Greer's Toyshop. I due iniziano a scrivere pezzi insieme e alcuni mesi dopo ingaggiano il chitarrista Peter Banks, il tastierista Tony Kaye e, in seguito, il batterista Billy Bruford. Ad agosto del 1968 gli Yes così formati, fanno il loro primo concerto in un campeggio giovanile presso il villaggio East Mersea, sull'isola di Mersea nell'Essex.
Il gruppo, che all'epoca faceva soprattutto cover di altri artisti di maggior successo, esplose poi nei primi anni '70 con due lp considerati pietre miliari del rock progressivo, Fragile e Close to the Edge, con l'avvento del nuovo tastierista, il virtuoso Rick Wakeman, ad occupare il posto lasciato vacante da Tony Kaye.
La storia degli Yes è lunga, perchè arriva fino ad oggi, articolata e ricca di cambiamenti epocali: negli anni molti musicisti importanti si sono avvicendati nel gruppo, che ha subito profonde trasformazioni, fino a chiamarsi addirittura con il solo acronimo dei suoi elementi, ABWH e cioè, Anderson, Bruford, Wakeman e Howe.
Nel 2007, dopo la reunion per i quarant'anni della Band e il tour celebrativo che ne seguì, gli Yes continuarono, come un bus, a far salire e scendere musicisti sempre differenti, fino ad arrivare al loro ultimo album in studio, Heaven & Hearth, che comprende Jon Davison e Steve Howe, voci e chitarre, Alan White batteria e percussioni, Geoff Downes tastiera e computer programming, e Chris Squire al basso e alla voce.
Si spegne così per sempre a Phoenix, in Arizona, la voce del magnifico basso Rickenbacker 4001 che Chris suonava splendidamente, con una tecnica molto personale e l'utilizzo di effetti elettronici come overdrive, wah-wah, phaser, distorsori, in una alchimia psichedelica totale che influenzò anche l'immenso Jaco Pastorius, e col quale Chris generava linee di basso sempre nuove ed innovative, da quel grande musicista che era.
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