di Piero Montanari
Ieri è stata una giornata a dir poco infernale per tutti i democratici, senza alcun dubbio, e la mia non è stata da meno, cominciata in modo fantozziano, circondato com'ero da tutti i media possibili in attesa di assistere all'elezione del Presidente della Repubblica: televisore 'multitasking', iPhone, iPad, iRadio. "Hai visto Bersani le cazzate che ha fatto? Ci vuole un talento particolare a sbagliarle tutte come lui!" Questo il primo post su facebook.
Ore 10, mi affaccio guardingo davanti alla TV e inizio ad assistere impotente alla cupio dissolvi di un partito politico che era stato il mio punto di riferimento per tutta la vita, e parte il secondo post su fb: "Che triste fine Bersani! Ad essere così incapaci come lui a leggere una realtà politica che gli stava cambiando intorno, ci vuole un talento particolare. Ha perso tutto quello che c'era da perdere, meno lo spessore politico che, visti i fatti, sembra essere poca cosa. Ma soprattutto ha "bruciato" il nostro tempo che non abbiamo davvero più. Torni presto a fare il presidente della coop viticoltori romagnoli, please."
Mi rendo conto di essere stato forse troppo duro nel giudizio, ma sono molto arrabbiato con lui, che continua ad essere considerato solo una persona perbene, che in politica, mi pare, vale come il due di coppe quando regna bastoni. Qualcuno risponde al mio post e addirittura mi dice che Bersani è arrogante. "Più che l'arroganza, che mi pare sia il difetto meno evidente di Bersani - gli dico - risalta lo spessore strettamente politico dell'uomo, che è davvero sconcertante. Era partito con 12 punti sopra il PdL ed è riuscito a mangiarsi tutto il grano in cascina! Ripeto, ci vuole un grande talento (a spararsi sui gioielli di famiglia)."
La giornata scorre incollato sul divano e sullo speciale di Rai Tre, condotto dall'algida Bianca Berlinguer che mi sta sempre un po' antipatica, ma che sembra migliorata sensibilmente nella conduzione: sorride meno sarcasticamente, non dà più sulla voce ai suoi ospiti e lascia parlare, è più lineare, meno ansiogena. Forse ha ascoltato i consigli di qualcuno, non certo i nostri.
E i grillini con Rodotà - mi scusino davvero - ci hanno un po'sfinito, continuano a ripetere il suo nome come un mantra. E pensare che stimavo l'austero Stefano, e ora me lo stannorendendo indigesto. Ma che vogliono? E' chiaro che vogliono appuntarsi sul petto la medaglia dell'elezione del Presidente della Repubblica, 'sti furbetti! Avranno pensato, i Casagrillo "Ora suggeriamo un nome che il Pd non può rifiutare perchè è dei loro, così li freghiamo un'altra volta e facciamo l'en plein."
E questo dopo aver fatto fare al povero Bersani una figura di melma in streaming all'incontro con i due simpaticoni, Crimi & Lombardi. Impossibile accettarne un'altra così grande da smacchiare, anche per uno perbene come lui.
E di fatti la giornata si conclude con l'elezione di Napolitano bis, le dimissioni di mezzo Pd e l'annuncio di una agghiacciante marcia su Roma da parte di Grillo, poi fortunatamente e intelligentemente abortita. Rispondo stremato ad un post su facebook che mi domanda cosa succederà ora. "Se non sono imbecilli - rispondo - sfrutteranno questo forse "mini settennato" (alla fine del mandato ne avrebbe 93) per rifare la legge elettorale, compresa l'elezione del presidente e poi via, con le parti rinnovate. Siamo in uno stallo drammatico e pericoloso e Napolitano può essere - come è stato - una figura di riferimento per quel che potrà, vista l'età.
La giornata è stata dura, vado a letto. Continuano i pensieri in libertà: però Rodotà, dal punto di vista dell'Inno di Mameli sarebbe stato il Presidente più giusto, lo dico da musicista: avete presente, alla fine della prima strofa, come fa la parte orcherstrale prima di attaccare l'inciso? "RODOTÀ... RODOTÀ... RODOTÀ TÀ TÀ TÀ TÀ... Fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta, dell'elmo di Scipio s'è cinta la testa... etc".
Spengo la luce che è meglio.
Ore 10, mi affaccio guardingo davanti alla TV e inizio ad assistere impotente alla cupio dissolvi di un partito politico che era stato il mio punto di riferimento per tutta la vita, e parte il secondo post su fb: "Che triste fine Bersani! Ad essere così incapaci come lui a leggere una realtà politica che gli stava cambiando intorno, ci vuole un talento particolare. Ha perso tutto quello che c'era da perdere, meno lo spessore politico che, visti i fatti, sembra essere poca cosa. Ma soprattutto ha "bruciato" il nostro tempo che non abbiamo davvero più. Torni presto a fare il presidente della coop viticoltori romagnoli, please."
Mi rendo conto di essere stato forse troppo duro nel giudizio, ma sono molto arrabbiato con lui, che continua ad essere considerato solo una persona perbene, che in politica, mi pare, vale come il due di coppe quando regna bastoni. Qualcuno risponde al mio post e addirittura mi dice che Bersani è arrogante. "Più che l'arroganza, che mi pare sia il difetto meno evidente di Bersani - gli dico - risalta lo spessore strettamente politico dell'uomo, che è davvero sconcertante. Era partito con 12 punti sopra il PdL ed è riuscito a mangiarsi tutto il grano in cascina! Ripeto, ci vuole un grande talento (a spararsi sui gioielli di famiglia)."
La giornata scorre incollato sul divano e sullo speciale di Rai Tre, condotto dall'algida Bianca Berlinguer che mi sta sempre un po' antipatica, ma che sembra migliorata sensibilmente nella conduzione: sorride meno sarcasticamente, non dà più sulla voce ai suoi ospiti e lascia parlare, è più lineare, meno ansiogena. Forse ha ascoltato i consigli di qualcuno, non certo i nostri.
E i grillini con Rodotà - mi scusino davvero - ci hanno un po'sfinito, continuano a ripetere il suo nome come un mantra. E pensare che stimavo l'austero Stefano, e ora me lo stannorendendo indigesto. Ma che vogliono? E' chiaro che vogliono appuntarsi sul petto la medaglia dell'elezione del Presidente della Repubblica, 'sti furbetti! Avranno pensato, i Casagrillo "Ora suggeriamo un nome che il Pd non può rifiutare perchè è dei loro, così li freghiamo un'altra volta e facciamo l'en plein."
E questo dopo aver fatto fare al povero Bersani una figura di melma in streaming all'incontro con i due simpaticoni, Crimi & Lombardi. Impossibile accettarne un'altra così grande da smacchiare, anche per uno perbene come lui.
E di fatti la giornata si conclude con l'elezione di Napolitano bis, le dimissioni di mezzo Pd e l'annuncio di una agghiacciante marcia su Roma da parte di Grillo, poi fortunatamente e intelligentemente abortita. Rispondo stremato ad un post su facebook che mi domanda cosa succederà ora. "Se non sono imbecilli - rispondo - sfrutteranno questo forse "mini settennato" (alla fine del mandato ne avrebbe 93) per rifare la legge elettorale, compresa l'elezione del presidente e poi via, con le parti rinnovate. Siamo in uno stallo drammatico e pericoloso e Napolitano può essere - come è stato - una figura di riferimento per quel che potrà, vista l'età.
La giornata è stata dura, vado a letto. Continuano i pensieri in libertà: però Rodotà, dal punto di vista dell'Inno di Mameli sarebbe stato il Presidente più giusto, lo dico da musicista: avete presente, alla fine della prima strofa, come fa la parte orcherstrale prima di attaccare l'inciso? "RODOTÀ... RODOTÀ... RODOTÀ TÀ TÀ TÀ TÀ... Fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta, dell'elmo di Scipio s'è cinta la testa... etc".
Spengo la luce che è meglio.