Ineluttabile, come il Natale e fatalmente subito dopo, ecco appropinquarsi alle nostre ribalte televisive, subdolo ed immarciscibile, il Festival della Canzone Italiana di Sanremo.
Personalmente e pure da tanto del Festival di Sanremo mi frega assolutamente il giusto, e in pratica da quando ha cessato di essere il momento più atteso della nostra canzone pop (da non confondere con popolare) e da quando è diventato solo un discutibile evento televisivo, passerella di mondanità, mediocrità, lustrini e pochi contenuti artistici.
Da moltissimi anni, tolte alcune edizioni meno tediose per qualche buon pezzo e la sapienza e l’ironia di alcuni conduttori (parlo di Chiambretti o di Fazio o anche di Bonolis), Sanremo si è distinto per la sua pochezza e per la sua inutilità, se si esclude il fatto che i discografici italiani lo hanno sovente atteso come una manna celeste per vendere finalmente qualche disco, cosa che riesce loro sempre più difficile.
Il Festival ha perduto da molto anche il piacere, un po’ snob, di scherzarci su, di blaterare sui cantanti, i loro abiti, sulle canzoni, sui conduttori e sparare raffiche di battute più o meno velenose.
Anni or sono lo si aspettava un pò come si aspetta il Natale, per riunirci in qualche casa di amici seppure col solito malvezzo di sparlare, spettegolare e fare classifiche sceme ma, comunque, sempre per "celebrare" l'evento degli eventi di Rai1.
L’ultima volta che andai ad una di queste “riunioni Sanremo” fu qualche anno fa, a casa di Claudio Baglioni, nemico acerrimo del Festival, anche se vi partecipò come ospite nel 1985, cantando “Questo piccolo grande amore” da solo, al pianoforte e sbaragliando tutti con una magistrale interpretazione.
Quella sera, da Baglioni, indovinai la canzone vincitrice e vinsi una orrenda bottiglia di vino fatta come la Coppa Rimet dei mondiali di calcio, trofeo che custodisco gelosamente come il Santo Graal.
Ora il povero cronista, fedele alla consegna, guarderà Sanremo alla tv di casa, probabilmente da solo, facendo nevrotici zapping per non essere mortalmente stroncato dall’immancabile e cosiddetto “pezzo sanremese” o dal brano fintamente intenso o “colto” di qualche artista riesumato per l’occasione, o dalle battute nazional-pop dei comici e dei conduttori, bonazze di turno comprese.
Qualcuno mi dirà: aspetta e guardalo, prima di dire. Me ne dispiaccio, ma sono una persona piena di pregiudizi, soprattutto sul Festival di Sanremo.
P.d.d.c. (per dovere di cronaca):
Il Festival di Sanremo torna su Rai Uno, dal 15 al 19 febbraio 2011.
In diretta dal Teatro Ariston, Gianni Morandi, affiancato di Belen Rodriguez ed Elisabetta Canalis e dai comici Luca e Paolo.
I cantanti big: Madonia e Battiato, Anna Oxa, Max Pezzali, Roberto Vecchioni, Tricarico, Albano Carrisi, Nathalie, Emma e i Modà, Davide Van De Sfroos, Patty Pravo, Giusy Ferreri, Anna Tatangelo, La Crus, Barbarossa e Raquel, Madonia e Battiato
I cantanti giovani: Roberto Amadé Gabriella Ferrone, Serena Abrami, Anansi, Btwins, Raphael Gualazzi, Infrantimuri, Marco Menichini, Micaela, Neks, Le Strisce.
PPS: Claudio Baglioni, forse obnubilato dagli anni che passano, è in procinto di ritornare sui suoi passi e partecipare, come ospite d'onore, ad una delle puntate del Festival. Chi sopporterà vedrà.
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