Ieri sera sono andato alla prima di un film bellissimo diretto dal grande regista Giuseppe Ferrara, che si è sempre distinto per aver realizzato un cinema d'impegno fortemente politico e civile. - Il caso Moro, Giovanni Falcone, I banchieri di Dio (sul caso Calvi), Cento giorni a Palermo - sono alcuni dei suoi titoli. L'ultimo è questo,'Guido che sfidò le BR' sul feroce assassinio dell'operaio sindacalista dell'Italsider di Genova, che morì ucciso dal più brutale dei brigatisti, Dura, per aver cercato di difendere il sindacato della fabbrica e gli operai dalla deriva brigatista, che in quel momento stava acquisendo forza e consensi all'interno del movimento operaio, nel tentativo fallimentare di portare avanti il delirante progetto di "armare" la classe operaia per sferrare l'ultimo e definitivo attacco al "regime borghese". Un film "povero ma bello", povero di mezzi ma bello di qualità cinematografica e narrativa.
Massimo Ghini è Guido Rossa, Gian Marco Tognazzi è il brigatista Dura. Il film è stato autoprodotto in formula di compartecipazione con il contributo di autori, attori, tecnici e associazioni fra cui la Cgil, il sindacato cui Rossa apparteneva.
Massimo Ghini è Guido Rossa, Gian Marco Tognazzi è il brigatista Dura. Il film è stato autoprodotto in formula di compartecipazione con il contributo di autori, attori, tecnici e associazioni fra cui la Cgil, il sindacato cui Rossa apparteneva.
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