Questo è il mio, unico, autentico, ineguagliabile TOTO' RAP.
Musicista, bassista, compositore, autore di musiche per il cinema e la televisione, produttore discografico ed editore con VIVAVOCE MUSIC. Ha suonato con i più grandi artisti della scena pop e jazz: LITTLE TONY, ZERO, BAGLIONI, DE GREGORI, GAETANO, DANIELE, ARBORE, CONTE, MINGHI, CAPUTO, GRAZIANI, MUSSOLINI, T.SCOTT e moltissimi altri. Un po' di storia di ieri e di oggi tra arte, musica e spettacolo.
martedì 22 dicembre 2009
Edda Dell'Orso canta a Genzano di Roma
Un evento eccezionale al PalaCesaroni di Genzano, il 22 Dicembre 2009: in seno ad una manifestazione di beneficenza, per reperire i fondi per due forni per il pane che verranno spediti a popolazioni africane, ci sarà la rarissima partecipazione della straordinaria voce di Edda Dell'Orso, accompagnata da suo marito Giacomo Dell'Orso al piano e da Piero Montanari al basso elettrico. Edda è la voce dei grandi film di Sergio Leone e quindi delle colonne sonore di Ennio Morricone: da C'era una volta in America a Giù la testa, da C'era una volta il West a Metti una sera a cena, solo per citare i più famosi.
Edda, persona schiva ed umile, quasi mai si offre alle platee: le piace fare la nonna di cinque nipoti e stare in casa con il suo fedele Giacomo. Ama sempre profondamente la musica ma non la professa quasi più, anche se talvolta incide dischi. E' famosa in tutto il mondo, soprattutto tra gli appassionati di colonne sonore per il cinema, tanto da essere stato coniato dagli intenditori il modo di dire "alla maniera di Edda Dell'Orso". Il suo è un modo di cantare che sgorga insieme da viscere ed anima e la sua voce vibra come uno straordinario strumento dalle corde d'argento. Dobbiamo alla sua generosità l'esibizione di questa sera, appena sapute le motivazioni dell'evento.
Completano la performance due musicisti che da anni percorrono tutte le strade della Musica.
Grazie Edda Del'Orso!
martedì 24 novembre 2009
Ai commissari liquidatori dell'Imaie
Gentili ed Esimi sigg. commissari liquidatori, sono Piero Montanari, socio Imaie del settore musicale, tessera n.ID28529 e colgo l'occasione per salutarVi e per dirVi alcune cose che mi stanno a cuore. Sono certo che terrete conto della delicatezza del momento che noi Artisti stiamo passando, sempre in bilico tra Arte e compromessi economici, equazione che rende estremamente fragile la nostra professione e la comprensione di essa da parte del mondo circostante. Faccio mia un'espressione che mi ha colpito e che ho sempre amato - Un Paese si riconosce dall'Arte che riesce ad esprimere -. Proprio lo Spettacolo (quindi l'Arte in una sua componente fondamentale), in questo preciso momento storico, sta subendo attacchi frontali dal governo, con la riduzione dei fondi FUS, che ha determinato la recente protesta da parte di molti di noi (politicamente assolutamente trasversale) di cui si è tanto parlato. Detto ciò, l'Imaie, che svolge il compito difficile di restituire parte dei danari del diritto connesso agli Artisti, non ostante le enormi difficoltà nel reperire gli stessi aventi diritto, e non riuscendovi sempre ( vi accorgerete che il problema non è di facile soluzione! ) aveva istituito nel suo Statuto l'articolo 7, che finanziava i progetti degli Artisti che ne facevano richiesta e con il quale riuscivano a metterli in piedi e a "sopravvivere" per un pò. Da parte sua l'Imaie si scaricava ( scusate la brutta espressione ) di una parte di ricchezza non distribuita e di qualche 'sassolino' nella scarpa. L'ultima volta che l'artico 7 è stato concesso, risale a due anni orsono, poi il buio totale e gli sgambetti tra i sindacati, che hanno giocato in questi anni a chi riesce a bloccare meglio il cammino dell'Imaie. Ma di certo Voi siete a conoscenza di tutto ed è per questo che siete lì. Vi raccomando gli Artisti, fragili e delicati possessori delle Muse (ma anche i veri "proprietari" dell'Imaie) in balia dei venti contrari e della pochezza di questo mondo. Anch'io (come molti altri) sono in attesa da tempo che mi vengano elargiti diritti connessi, quindi l'augurio di un buon lavoro mi scaturisce dall'anima. Vi ringrazio per l’attenzione e Vi saluto cordialmente
sabato 14 novembre 2009
Due teste senza cervello si sposta al Comune!!!
Come detto precedentemente, verrà presentato il libro + dvd dello storico programma Laurel&Hardy, due teste senza cervello ma non più a palazzo Sforza Cesarini, causa la piccola scossa tellurica di due giorni fa che ha momentaneamente reso inagibile il palazzo. Il tutto è spostato, sempre venerdì 20 alle 17:30 nella bella sala consiliare del comune, sopra la via dove si fa l'Infiorata. Ci saremo Giancarlo Governi ed il sottoscritto ed una nutrita folla (speriamo!) di appassionati.
Mi piace postare il manifesto che è stato affisso in tutta Genzano che, per la prima volta in assoluto nel mondo, vede comparire il nome di Ollio prima di quello di Stanlio, come normalmente è stato sempre. Chissà quanto sarebbe contento il vecchio Oliver ! Lui che era il "Babe" tiranneggiato, sotto le creative mani del genio Stanlio che gli faceva fare quello che voleva (a patto che lo "liberasse" presto dal set del film per permettergli di andare a giocare a golf, grande passione di Ollio).
- Lo vedi stupìdo, il mio noooome viene prima del tuo, hum hum, sono più importante di te tra gli amici di Genzano -
sabato 24 ottobre 2009
Ripresentiamo Stanlio e Ollio!
Il libro + dvd del famoso programma Rai Laurel&Hardy: due teste senza cervello, andato in onda più volte dal 1986 ed edito da Magazzini Salani, verrà ripresentato il 20 novembre p.v. alle ore 17:30, nella magnifica sede del Comune di Genzano di Roma. Sarà adibita, nella Sala Consiliare, una conferenza di presentazione alla quale parteciperanno l'autore del libro e del programma, Giancarlo Governi, l'autore delle musiche originali Piero Montanari ed altri giornalisti.
L'evento, patrocinato dal Comune di Genzano e sponsorizzato, tra gli altri, dalla libreria The book, è stato fortemente voluto dalla neonata associazione Città Castelli Romani che si prefigge, iniziando da questa, di attivare una serie di manifestazioni culturali cui daremo conto su questo blog.
Non possiamo che invitare tutti gli amici e gli amanti di questo programma che così bene raccontò la vita della "Coppia più comica del mondo"! Un'anteprima su youtbe? Eccola: http://www.youtube.com/watch?v=Twdd6lSMymk
L'evento, patrocinato dal Comune di Genzano e sponsorizzato, tra gli altri, dalla libreria The book, è stato fortemente voluto dalla neonata associazione Città Castelli Romani che si prefigge, iniziando da questa, di attivare una serie di manifestazioni culturali cui daremo conto su questo blog.
Non possiamo che invitare tutti gli amici e gli amanti di questo programma che così bene raccontò la vita della "Coppia più comica del mondo"! Un'anteprima su youtbe? Eccola: http://www.youtube.com/watch?v=Twdd6lSMymk
venerdì 2 ottobre 2009
Una mia intervista sul cinema per "Nanni Magazine"
Il rapporto tra regista e musicista nella realizzazione di un brano e la poca attenzione della critica per le note dietro la celluloide. Piero Montanari, spesso "i compositori hanno un ruolo importante nel successo di un film".
Sergio Leone ed Ennio Morricone, Roberto Benigni e Nicola Piovani, George Lucas John Williams; da sempre il connubio artistico tra registi e compositori per la scelta e lo sviluppo di una buona colonna sonora decreta, spesso, il successo di un film.
Per cercare di capire cosa accade quando regista e compositore si incontrano nel mondo di note dietro la celluloide, abbiamo parlato Piero Montanari, musicista e compositore che ha lavorato per il cinema, la televisione e il teatro al fianco di grandi artisti come Renato Rascel, Umeberto Lenzi, Claudio Baglioni, Antonello Venditti, Gigi Proietti e Wilma Goich.
Piero, quali è la differenza nel pensare e comporre musica per il grande e piccolo schermo?
"In realtà non ci dovrebbe essere differenza tra le due cose. Ho fatto musiche sia per sceneggiati per le prime serate di Rai1 e sia per i film per il cinema, come sai. L'unica cosa che ho sempre considerato è stata che il cinema per la televisione 'passa' una volta, magari viene replicato e finisce. Il film per le sale, anche se non di eccelsa qualità, ha una vita più lunga e poi, il più delle volte, finisce per essere pubblicato in Dvd ed essere riconsiderato a posteriori. Forse questo fatto un pò mi ha condizionato".
Tu hai lavorato con due registi diversissimi tra di loro, Umberto Lenzi e Joe D'Amato, il tuo lavoro di compositore ha risentito delle loro personalità?
"D'Amato e Lenzi sono due registi ognuno con la sua spiccata personalità, ma ambedue uniti da un modo fare cinema molto artigianale, con budget perlopiù bassi e l'intento di fare cassetta e non arte. La loro riscoperta postuma (Lenzi è ancora vivo e D'Amato è morto nel 1999) fa parte di una cultura in auge da qualche anno, che ha recuperato un cinema di serie B definendolo 'autorale', malgrado gli stessi intenti di chi lo realizzava, che tutto pensava meno di fare del cinema d'autore.
Debbo dire che le mie collaborazioni con loro sono state simili da un punto di vista artistico. Con Aristide (Massaccesi-D'Amato) c'era un forte rapporto d'amicizia e di simpatia e la collaborazione è stata più intensa (oltre 40 film) e più articolata".
Attori, musicisti, registi non è mancato nulla nella tua carriera. Con quale tipologia artistica ti sei trovato meglio?
"Con Aristide ho lavorato sempre piacevolmente. Per la televisione sicuramente Giancarlo Governi con il quale ho realizzato e realizzo ancora programmi di grande interesse culturale e spettacolare. Da un pò di tempo facciamo insieme 'Ritratti' per la Rai e la nostra collaborazione, diventata vera amicizia, dura da oltre trent'anni. Tra gli artisti con cui ho suonato, sicuramente Claudio Baglioni con il quale, pur senza più collaborare, sono ancora in amicizia. Ricordo con affetto anche Rino Gaetano a cui ho prodotto il primo disco insieme a Venditti. E poi Gigi Proietti e molti altri. C'è stato sicuramente qualcuno con cui sono stato male e con il quale il rapporto non ha funzionato, ma preferisco ricordare i...buoni".
Secondo te le musiche nei film vengono valutate abbastanza sia da critici e spettatori?
"Ricordo sempre una frase che mi disse un collega 'Ti accorgi che la musica in un film funziona quando non ti accorgi della musica'. In realtà è un paradosso che però ha la sua forte verità. La critica ha sempre parlato poco della musica da film, forse in virtù del paradosso che ti ho citato. Spesso, nelle premiazioni cinematografiche, viene dato un premio alla musica di un film come contentino.
Certo, vincere un Oscar come Piovani per 'La vita è bella' di Benigni deve esser stato un bel contentino, però, spesso, le giurie dei premi a la critica ragionano così. I grandi autori di colonne sonore come John Williams o Hans Zimmer, piuttosto che Morricone o Mancini hanno una parte importantissima nel successo di un film! E sono gli stessi spettatori, ormai cresciuti, a decretarlo".
Quale è stata la musica della quale sei più soddisfatto?
"La musica più 'mia' in realtà è una sigla scherzosa che ho realizzato per i programmi televisivi su Totò. Si chiama 'Totò Rap' e l'ho creata nel 1993, quando si iniziava da poco a parlare di questa nuova tendenza musicale che proveniva dai ghetti neri delle grandi città americane, il 'rap' appunto.
Come ti è venuta l'idea?
"Semplicemente pensando a Totò come ballerino di 'break dance', con i suoi movimenti disarticolati, da marionetta. Misi insieme in una sorta di 'patchwork' gli epiteti famosi di Totò e ci costruii sopra una ritmica cercando, con i primi campionatori e computer, di mandarli a tempo. Fu un'impresa lunga e difficoltosa, data la scarsità di tecnologia, ma il risultato fu sorprendente.
Quale musica, invece, avresti voluto comporre?
"Sicuramente la colonna sonora di 'C'era una volta in America' di Ennio Morricone, il cui 'leit motive' è straordinariamente struggente e mi commuove".
In ultimo, un tuo giudizio sul cinema italiano:
"Grazie anche ad una schiera di nuovi autori, talenti veri che hanno avuto anche la forza delle loro idee, cercando contributi da ogni parte, il cinema italiano sta avendo una rinascita insperata. Si vedono sempre più piacevolmente sale piene di titoli italiani. Questo significa circolazione di idee e possibilità per più autori di affermarle. I produttori (sia le tv che i privati o le banche) hanno meno timore di perdere soldi e, confortati da una serie di successi, rischiano di più. E questa tendenza dovrà essere sempre al rialzo perchè la Cultura e quindi il Cinema rappresentano la vera civiltà di un paese".
(raccolta da Vito Tripi)
raccolta da Vito Tripi
Per cercare di capire cosa accade quando regista e compositore si incontrano nel mondo di note dietro la celluloide, abbiamo parlato Piero Montanari, musicista e compositore che ha lavorato per il cinema, la televisione e il teatro al fianco di grandi artisti come Renato Rascel, Umeberto Lenzi, Claudio Baglioni, Antonello Venditti, Gigi Proietti e Wilma Goich.
Piero, quali è la differenza nel pensare e comporre musica per il grande e piccolo schermo?
"In realtà non ci dovrebbe essere differenza tra le due cose. Ho fatto musiche sia per sceneggiati per le prime serate di Rai1 e sia per i film per il cinema, come sai. L'unica cosa che ho sempre considerato è stata che il cinema per la televisione 'passa' una volta, magari viene replicato e finisce. Il film per le sale, anche se non di eccelsa qualità, ha una vita più lunga e poi, il più delle volte, finisce per essere pubblicato in Dvd ed essere riconsiderato a posteriori. Forse questo fatto un pò mi ha condizionato".
Tu hai lavorato con due registi diversissimi tra di loro, Umberto Lenzi e Joe D'Amato, il tuo lavoro di compositore ha risentito delle loro personalità?
"D'Amato e Lenzi sono due registi ognuno con la sua spiccata personalità, ma ambedue uniti da un modo fare cinema molto artigianale, con budget perlopiù bassi e l'intento di fare cassetta e non arte. La loro riscoperta postuma (Lenzi è ancora vivo e D'Amato è morto nel 1999) fa parte di una cultura in auge da qualche anno, che ha recuperato un cinema di serie B definendolo 'autorale', malgrado gli stessi intenti di chi lo realizzava, che tutto pensava meno di fare del cinema d'autore.
Debbo dire che le mie collaborazioni con loro sono state simili da un punto di vista artistico. Con Aristide (Massaccesi-D'Amato) c'era un forte rapporto d'amicizia e di simpatia e la collaborazione è stata più intensa (oltre 40 film) e più articolata".
Attori, musicisti, registi non è mancato nulla nella tua carriera. Con quale tipologia artistica ti sei trovato meglio?
"Con Aristide ho lavorato sempre piacevolmente. Per la televisione sicuramente Giancarlo Governi con il quale ho realizzato e realizzo ancora programmi di grande interesse culturale e spettacolare. Da un pò di tempo facciamo insieme 'Ritratti' per la Rai e la nostra collaborazione, diventata vera amicizia, dura da oltre trent'anni. Tra gli artisti con cui ho suonato, sicuramente Claudio Baglioni con il quale, pur senza più collaborare, sono ancora in amicizia. Ricordo con affetto anche Rino Gaetano a cui ho prodotto il primo disco insieme a Venditti. E poi Gigi Proietti e molti altri. C'è stato sicuramente qualcuno con cui sono stato male e con il quale il rapporto non ha funzionato, ma preferisco ricordare i...buoni".
Secondo te le musiche nei film vengono valutate abbastanza sia da critici e spettatori?
"Ricordo sempre una frase che mi disse un collega 'Ti accorgi che la musica in un film funziona quando non ti accorgi della musica'. In realtà è un paradosso che però ha la sua forte verità. La critica ha sempre parlato poco della musica da film, forse in virtù del paradosso che ti ho citato. Spesso, nelle premiazioni cinematografiche, viene dato un premio alla musica di un film come contentino.
Certo, vincere un Oscar come Piovani per 'La vita è bella' di Benigni deve esser stato un bel contentino, però, spesso, le giurie dei premi a la critica ragionano così. I grandi autori di colonne sonore come John Williams o Hans Zimmer, piuttosto che Morricone o Mancini hanno una parte importantissima nel successo di un film! E sono gli stessi spettatori, ormai cresciuti, a decretarlo".
Quale è stata la musica della quale sei più soddisfatto?
"La musica più 'mia' in realtà è una sigla scherzosa che ho realizzato per i programmi televisivi su Totò. Si chiama 'Totò Rap' e l'ho creata nel 1993, quando si iniziava da poco a parlare di questa nuova tendenza musicale che proveniva dai ghetti neri delle grandi città americane, il 'rap' appunto.
Come ti è venuta l'idea?
"Semplicemente pensando a Totò come ballerino di 'break dance', con i suoi movimenti disarticolati, da marionetta. Misi insieme in una sorta di 'patchwork' gli epiteti famosi di Totò e ci costruii sopra una ritmica cercando, con i primi campionatori e computer, di mandarli a tempo. Fu un'impresa lunga e difficoltosa, data la scarsità di tecnologia, ma il risultato fu sorprendente.
Quale musica, invece, avresti voluto comporre?
"Sicuramente la colonna sonora di 'C'era una volta in America' di Ennio Morricone, il cui 'leit motive' è straordinariamente struggente e mi commuove".
In ultimo, un tuo giudizio sul cinema italiano:
"Grazie anche ad una schiera di nuovi autori, talenti veri che hanno avuto anche la forza delle loro idee, cercando contributi da ogni parte, il cinema italiano sta avendo una rinascita insperata. Si vedono sempre più piacevolmente sale piene di titoli italiani. Questo significa circolazione di idee e possibilità per più autori di affermarle. I produttori (sia le tv che i privati o le banche) hanno meno timore di perdere soldi e, confortati da una serie di successi, rischiano di più. E questa tendenza dovrà essere sempre al rialzo perchè la Cultura e quindi il Cinema rappresentano la vera civiltà di un paese".
(raccolta da Vito Tripi)
raccolta da Vito Tripi
lunedì 6 luglio 2009
Tributo a Rino Gaetano
Il 7 Luglio alle 22.00, nell'ambito della manifestazione "Roma Vintage anni '70" al Parco di S. Sebastiano (Caracalla), ci sarà un ricordo di Rino, raccontato da Giancarlo Governi con la mia partecipazione. Per me è un onore, in quanto ho conosciuto molto bene Rino, essendo stato, insieme ad Antonello Venditti, il suo primo produttore artistico. Realizzammo per la IT di Vincenzo Micocci il singolo "I love you Maryanna" con lo pseudonimo di "Kammammuri's".
Anni dopo ebbi anche il piacere di suonare con lui in un tour estivo, nel 1979. La sua morte, in un assurdo incidente d'auto due anni dopo, fu per me un dolore grandissimo!
Anni dopo ebbi anche il piacere di suonare con lui in un tour estivo, nel 1979. La sua morte, in un assurdo incidente d'auto due anni dopo, fu per me un dolore grandissimo!
Iscriviti a:
Post (Atom)
Premio alla Cultura
PREMI SPECIALI
A BENEMERITI DELLA CULTURA
(Trofeo di Cristallo e Medaglia d’oro del Presidente dell’Ass. Cult. “P. Raffaele Melis O.M.V.”)
Musicista Regista Maestro PIERO MONTANARI
Roma
Premio “Francesco Di Lella”
“Per avere contribuito con la musica e la regia all’evoluzione ed all’affermazione di attori e cantanti di chiara fama nazionale ed internazionale, lasciando un segno vivo nel panorama cinematografico e musicale italiano, senza mai desistere anche in un periodo così difficile ed arduo come l’attuale.”
Firmato Augusto Giordano, Getulio Baldazzi, P.Ezio Bergamo, Rita Tolomeo, Maurizio Pallottí, Domenico Di Lella, Maria Fichera, Gianni Farina, Rita Pietrantoni, Paola Pietrantoni, Domenico Gilio.
A BENEMERITI DELLA CULTURA
(Trofeo di Cristallo e Medaglia d’oro del Presidente dell’Ass. Cult. “P. Raffaele Melis O.M.V.”)
Musicista Regista Maestro PIERO MONTANARI
Roma
Premio “Francesco Di Lella”
“Per avere contribuito con la musica e la regia all’evoluzione ed all’affermazione di attori e cantanti di chiara fama nazionale ed internazionale, lasciando un segno vivo nel panorama cinematografico e musicale italiano, senza mai desistere anche in un periodo così difficile ed arduo come l’attuale.”
Firmato Augusto Giordano, Getulio Baldazzi, P.Ezio Bergamo, Rita Tolomeo, Maurizio Pallottí, Domenico Di Lella, Maria Fichera, Gianni Farina, Rita Pietrantoni, Paola Pietrantoni, Domenico Gilio.
Il premio sarà conferito il 13 giugno 2010 alle ore 16 al teatro S. Luca, in via Lorenzo da' Ceri 136 - Roma.