mercoledì 18 ottobre 2017

La terribile storia di Asia Argento e dell'Orco di Hollywood


Il grido di Hollywood al femminile contro Harvey Weinstein non sembra placarsi. Ieri alla lista delle grandi star abusate s'è aggiunta l'attrice americana Rose McGowan, la quale accusa il grande produttore di averla stuprata. Ormai sono in pochi a difenderlo, tra questi il grande regista Oliver Stone, quando parla di linciaggio in piazza al posto di un regolare processo, che sicuramente farà seguito a questo increscioso scandalo.
Tutto nasce – come sappiamo - da un articolo del New York Times della scorsa settimana, che ha raccontato dei comportamenti sessuali di Weinstein, il quale avrebbe abusato della sua posizione dominante per ottenere favori sessuali dalle attrici scelte o da scegliere per i suoi film. La storia sembra essere la stessa squallida di sempre, “o me la dai o ti caccio dal cast”, e le richieste non erano nei confronti di sprovvedute donne in cerca di visibilità, ma di vere stelle del cinema. Si parla di Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow, Mira Sorvino Kate Beckinsale, Ashley Judd e molte altre, le quali sembravano non aspettare che un cenno per tirare fuori questo pesante macigno dalla loro anima.
Al coro si è unita Asia Argento, che ha accusato Weinstein di averla stuprata quando lei, appena 21enne, era approdata ad Hollywood col sogno di diventare una grande star. Il produttore–orco le chiese subito prestazioni sessuali alle quali Asia non poté opporsi. La cosa che però appare strana, è che questo stupro - come racconta la stessa attrice - si è protratto per i successivi cinque anni nei quali i due hanno continuato a vedersi e anche a “consumare”, secondo i racconti dell'attrice.
Ora risulta quantomeno strano che la bella, intelligente e disinibita Asia Argento non abbia più potuto sottrarsi negli anni alle grinfie dell'orco di Hollywood. Sappiamo che a pensar male si fa peccato, però un retropensiero è là che si insinua, e cioè che ci fosse stato almeno un piccolo consenso da parte sua, capendo, suo malgrado, quanto l'ignobile produttore potesse contare per la sua carriera.
E' una storia squallida che si ripete purtroppo ogni giorno, non solo nel rutilante mondo dello spettacolo, nello “star system” mondiale, ma anche più modestamente in qualunque posto di lavoro dove ci siano donne subalterne e uomini con posizioni dominanti. Il famoso divano del produttore, dove sono nate le più brave attrici del mondo, continua ad essere un luogo indesiderato per tante donne, ma molto ambito per altre, che farebbero a gara per farci qualche seduta.




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