mercoledì 1 marzo 2017

Dj Fabo e il sarcofago di carne



(di Piero Montanari)

Almeno riuscissi a vedere uno spiraglio di luce... nulla... mi addormento con questo buio pesto e mi sveglio che è ancora più buio, anche se ho scoperto che il buio ha delle sfumature di nero, interrotte da lame di luce che sono solo un ricordo, un gioco ingannevole della memoria. I miei sensi non ci sono più, posso solo ascoltare le voci, la musica, ma quella non mi conforta, mi fa male ancora di più.
In questi maledetti tre anni, da quella sera dell'incidente, posso solo ricordare... ah i ricordi, ho solo quelli e null'altro! Ritornavo da quella serata in discoteca, dove avevo suonato bene. Suonato... mi piace dire “suonato”, così faccio incazzare i musicisti, perché loro ci considerano poca cosa, ci giudicano a noi dj dei finti musicisti che “suonano” la musica che altri scrivono. Che si fottano, io la musica la suonavo davvero, la trasformavo, ero un grande, ero!
Il telefonino... mi era caduto il telefonino in macchina, avevo appena parlato con Valeria, la mia Valeria dolcissima, ero senza cinture di sicurezza (da figo qual' ero non le mettevo mai, figurati, io che sfidavo la vita ogni giorno) e andavo pure bello veloce, troppo veloce... mi sono inchinato a raccoglierlo, che testa di cazzo sono stato, e poi la sbandata... il botto, e che botto! Non ricordo più nulla dopo, e mi sono svegliato imprigionato in un sarcofago di carne, in un corpo morto e inutile, il mio, mentre il mio cervello va che è una spada, purtroppo!

Proprio io che ero l'emblema della vita, della gioa di vivere e della salute, ma per fortuna ora sta per finire, ora che grazie a Marco, a Valeria, ai miei cari e a tutti quelli che mi hanno aiutato ad arrivare sin qui in Svizzera alla clinica Dignitas, potrò mordere quel pulsante che mi libererà da questo maledetto sarcofago di carne e mi restituirà la libertà. E se non ci riesco? Vorrà dire che tornerò a casa portando un po' di yogurt, visto che qui in Svizzera è molto più buono. Ma che cretino sono, scherzo pure in punto di morte, ma scherzo perché sono felice per la prima volta dopo tre anni d'inferno.”


“Ah, un'ultima cosa: fate in modo che la mia morte sia servita a qualcosa, ricordatevi di mettere sempre le cinture di sicurezza, ok?”  

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