sabato 22 febbraio 2014

Sanremo, perchè crollano gli ascolti

di Piero Montanari
È inutile negare un inesorabile calo di ascolti per Sanremo, giunto ad un punto di non ritorno secondo noi. E stavolta non c'è neanche la complicità della controprogrammazione delle altre reti. I numeri parlano chiaro: la terza serata è stata vista da 7,673.000 spettatori (per uno share del 34.93%), con la prima parte a quasi 9 milioni (34,36%) e la seconda poco sopra i 4 (39,14%).

Se consideriamo lo scorso anno c'è una caduta di tre milioni di spettatori e quasi otto punti di share: un risultato che penalizza fortemente le aspettative di Fazio e soci. Proviamo a valutarne i motivi plausibili.

Il primo è che l'offerta televisiva è cambiata sensibilmente in questi ultimissimi tempi, e immaginare di incollare ancora tanti milioni di telespettatori per il Festival come un tempo accadeva, è pura follia. Non si tratta di controprogrammazione forte, ma di cambiamento sostanziale delle abitudini del telespettatore, che evidentemente non ritiene più Sanremo un evento imperdibile.

L'impianto del Festival è ben funzionante, Fazio è bravo, competente, misurato, spinge sulla Cultura e sulla Bellezza, cose per le quali fa continui spot. Luciana, piaccia o no, è un'irriverente Pierina sempre pronta a sparare una battuta, compresi i vaffanculo in primo piano televisivo. Le canzoni, quelle sono forse l'anello più debole di questa edizione, che per un festival di canzoni non è cosa da poco, ma forse neanche questo è il motivo del calo.

Non sarà che l'aver provato a trascinare pari pari la "nicchia colta" di Che tempo che fa sul palco dell'Ariston sia stato un esercizio di presunzione? Fazio sa benissimo che il popolo di Sanremo è molto variegato, ed è sempre stato in massima parte tutto l'opposto di quello che guarda Che tempo che fa, quindi cercare di far convivere i due "popoli" è forse è stato un tentativo ibrido che non ha pagato in termini di ascolto.

L'altra causa possibile del calo è il difficile momento storico che stiamo vivendo, politicamente ed economicamente, che di certo non aiuta un programma di evasione totale come da sempre è il Festival, con lo sfarzo delle sue scenografie e le spese ingenti, per altro più che ripagate dai rientri pubblicitari, ma forse per qualcuno altrettanto stridenti in ordine al periodo.

Ma diciamola tutta e fuor di denti: alla gente italiana di Sanremo gliene frega molto meno di prima, ma questo la Rai non lo dirà mai, stiamone certi.

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