domenica 12 febbraio 2012

L'improvvisa morte annunciata di Withney Houston

di Piero Montanari 

A 48 anni muore la grande cantante ed attrice Withney Houston. Il suo corpo è stato trovato senza vita sabato pomeriggio al Beverly Hilton di Beverly Hills, a Los Angeles. L'ufficio stampa della polizia di Beverly Hills ha detto di aver ricevuto alle 15.45 locali una chiamata d'urgenza dall'entourage della cantante e che, giunti all'hotel, gli agenti hanno trovato il corpo di Whitney a terra, già senza vita.
Secondo la Cnn è stato il suo compagno, il cantante Raj Jay, a dare l'allarme. La Houston si trovava a Beverly Hills per partecipare al party per la 54 esima edizione dei Grammy Awards, premio che in passato aveva vinto moltissime volte.

La cantante era da tempo sofferente di una grave forma di depressione, che cercava di combattere con droga e farmaci che non aveva mai smesso di prendere. Entrava ed usciva dagli ospedali per curarsi e negli ultimi anni la sua salute sembrava essere migliorata, tanto da tentare un rilancio, nel 2009, con il nuovo album "I look to you". Poi, nel 2010, una serie di concerti cancellati e un ricovero in ospedale a Parigi, durante il tour europeo, per tornare la scorsa primavera in terapia di disintossicazione.

Convertita all'Islam agli inizi di febbraio, pochi giorni prima di morire, aveva di recente finito di girare "Sparkle", film che racconta la storia di una cantante distrutta dalla droga e dalla gloria, il suo testamento.

Il tormento della grande artista veniva fuori tutto quando cantava. Dotata di una tecnica prodigiosa, ma anche di sensibilità straordinaria, con i suoi fantastici melismi e falsetti intonatissimi, è stata la cantante cui si sono riferite moltissime altre artiste nel mondo: dalla nostra Giorgia, a Mariah Carey, da Christina Aguilera, a Beyonce. Purtroppo Withney va ad arricchire la drammatica fila degli artisti maledetti ed autolesionisti, cui la vita ha regalato un talento infinito e l'incapacità di gestire i tormenti dell'anima.
Ho sempre pensato di lei che dio le avesse toccato la gola con il suo dito.

venerdì 3 febbraio 2012

Celentano, il furbo sciocco.



Polemiche per il compenso di Adriano
Polemiche per il compenso di Adriano

di Piero Montanari
Celentano, come peraltro viene raccontato su queste pagine, ha cercato di mettere a tacere i presunti moralisti per il favoloso compenso pattuito a Sanremo, pensando ad un beau geste che assomiglia, però, più ad un insulto alla povertà, male molto diffuso in questo momento nel Paese. Lui, Adriano, per sua stessa ammissione, è il Re degli Ignoranti. Però si vanta anche di essere molto, molto intelligente' e non ho timore di crederlo. Quindi, dico io, che la usasse la sua intelligenza!

Non ha capito che la devoluzione in beneficenza del suo compenso - mentre oltertutto molti artisti come lui soffrono per la fine ingiusta, voluta con un gesto proditorio, dell'assegno di professionalità della Siae - è una sciocca furbata (passatemi l'ossimoro) che incanta solo gli sprovveduti e le "casalinghe di Voghera" di cui l'Italia è ancora piena, ahinoi.

In questo modo si cerca di tacitare la coscienza di massa (ammesso che esista) per un emolumento che insulta la povertà due volte: la prima nel suo percepimento (350mila euro a sera sono davvero un eccesso, anche se c'è questa tanto sbandierata copertura pubblicitaria) poi nella sua devoluzione a famiglie bisognose, facendo diventare questa cosa una gara tra poveracci che se lo dovrebbero aggiudicare, con il 'placet' dei sindaci che dovrebbero scegliere chi "muore e chi vive" (pollice su, pollice verso).

Davvero un ignobile farsa della quale potevamo fare benissimo a meno!