martedì 30 gennaio 2018

Crisi Roma: e tra gli spalti di Roma Samp circolano i dollari falsi con la faccia del presidente Pallotta.


Roma - Sampdoria 0 a 1: la Samp fa bottino pieno e per la Roma si apre

ufficialmente la crisi.



A distanza di soli quattro giorni Roma e Sampdoria si ritrovano l'un contro l'altro armati come fosse una partita di ritorno di Coppa, e non due di campionato. I giallorossi perdono il fuoriclasse Schick per un serio problema muscolare in allenamento che lo terrà fuori per un paio di settimane almeno. Dzeko, sempre con un piede sull'aereo per Londra, a questo punto non può più abbandonare la Roma, complice anche sua moglie che vuole restare e arredare la casa appena comprata. La capiamo, Roma ė bella, non ostante tutto, e speriamo. Quindi la Roma col suo 4-3-3 schiera la difesa con Alisson, Florenzi, Manolas, Juan Jesus, Kolarov, al centro Pellegrini, Strootman, Nainggolan e davanti Ünder, Dzeko, El Shaarawy. Pronti via e la Samp sembra la Roma, fa la partita, pressa alta e smentisce la sua scarsa qualità mostrata fino ad ora in trasferta, e mentre passano i minuti aumentano le occasioni per i blucerchiati che ci provano con Zapata e Caprari, mentre la Roma sonnecchia per almeno mezz’ora, facendo fare ottima figura ai doriani e al bravissimo Alisson.  Ma ė dopo il 32’ che la Roma sembra svegliarsi dal torpore e inizia a giocare con più vivacità, complice forse un po’ di affanno degli avversari che avevano corso fino a quel momento come forsennati. Quindi al 39',  per un fallo di mano in area di Silvestre della Sampdoria, l'arbitro Banti assegna senza indugio un calcio di rigore, che però il buon Florenzi, rigorista di seconda battuta, sbaglia, calciandolo troppo centrale anche se forte. Viviano para con la mano sinistra seduto a terra. A quel punto la Roma attacca con l'organico al completo, ma l'arbitro fischia la fine del primo tempo senza recupero. Peccato davvero. Il secondo tempo vede la Roma più aggressiva e arrembante e al 4' Viviano para con la faccia una botta ravvicinata di Under che impatta bene il pallone diretto in porta. Ora sfortunati i giallorossi che insistono in attacco con Pellegrini e El Shaarawy ma Viviano fa il fenomeno. C’è solo la Roma adesso, che manovra brillantemente e arriva con facilità al tiro.Al 24’ entra Defrel per Pellegrini, al 26' Perotti per Ünder e al 32’Antonucci per El Shaarawy che si arrabbia. Di Francesco vuole e devevincere questa gara, sa bene che non può perdere il treno della Champions, e 3 punti in 5 partite pesano come macigni sul groppone. Ma invece è la Samp che passa al 34’ con una testata di Zapata e per la Roma sprecona stavolta è davvero buio pesto. Prova in tutti i modi a riagguantare il risultato ma inutilmente. I Doriani fanno bottino pieno e si riaccende fortemente il processo a questa squadra che era partita per vincere il campionato (ricordate Monchi che ci dava appuntamento al Circo Massimo?) ma non fa risultati da dicembre e che sembra essere precipitata in una crisi nera che la metà basterebbe.  Abbiamo parlato anche della sfortuna che spesso ha caratterizzato le ultime partite della Roma, però, pensando solo alle plusvalenze, non si va in paradiso. E intanto, tra gli spalti, circolano i dollari falsi con la faccia del presidente Pallotta. 

giovedì 25 gennaio 2018

I cattivi "eroi" di Gomorra incitano a comportamenti devianti?






È inevitabile che la tv suggerisca comportamenti, lo ha fatto nel corso della crescita dell'Italia, negli anni del dopoguerra e del cosiddetto “boom economico”, ha educato alla lingua italiana quando solo il 18% della popolazione la praticava, ha indotto bisogni e suggerito il modo per soddisfarli. Quella era una televisione ecumenica, evangelica, etica, politicamente corretta allo spasimo, bigotta e sessuofobica (le calze coprivano le ballerine e “membro” del parlamento era vietato dirlo), e noi eravamo dei chierichetti nelle mani della Chiesa. Carl Popper, il filosofo cattolico di Cattiva Maestra Televisione, lanciava anatemi contro chi non era preparato per parlare ad una platea così grande, tanto da esigere a gran voce la “patente” per chi volesse farlo. Oggi si spera che quel pubblico sia cresciuto, che abbia assunto sufficienti anticorpi per capire che quel Male, che diverte ovviamente più del Bene che è noioso, non ė conveniente da imitare. Nel dopoguerra c'erano assassini efferatissimi, il mostro di Nerola, che ne ammazzò sedici, Leonarda Cianciulli, la saponificatrice di Correggio, che con i suoi cadaveri ci faceva il sapone, e altri “mostri referenziatissimi”. Però c'era poca diffusione, le notizie erano scritte sulla pagina della cronaca dei giornali, pochi le leggevano, il Male era probabilmente molto più diffuso e praticato di ora, ma era silente. Gomorra è una fiction dove non c’è riscatto, non c’è speranza, solo sangue e odio, e sono certo che, una volta che ti alzi dal divano televisivo, pensi che quella robaccia lì non ti appartenga neanche un po’. Anche Totò Riina deve averlo pensato.

https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/gomorra-grande-bugia

Sampdoria Roma 1 a 1. Pareggia Dzeko con un piede al Chelsea

Su un campo da golf a 18 buche, più che di calcio, scende una Roma profondamente rimaneggiata contro la Sampdoria, causa infortuni muscolari che tengono fuori El Shaarawy, Perotti, Gonalons e il lungodegente De Rossi, mentre Dzeko viene schierato anche se con una sola gamba, perché l'altra sembra essere sempre più sul campo del Chelsea anche se non ancora confermato.

La Roma con il suo 4-3-3 non smentisce la sua natura aggressiva e, non ostante un tridente d' attacco mai provato prima, Under Dzeko e Defrel, fa la partita. Infatti, dopo solo 2' di gioco Dzeko, su assist di Under, si coordina male davanti alla porta e non segna un gol che sembra fatto. Si ripetono le occasioni per la Roma, al 5' e all'8', ma anche al 38', dove su un cross di Pellegrini, Manolas colpisce di testa ad un metro dalla porta, mandando il pallone pochi centimetri sopra la traversa.

Ma è al 44' che la partita ha una svolta negativa per i giallorossi. Dopo un fallo evidente su Strootman commesso dal doriano Ferrari, segnalato più volte dal guardalinee e non ravvisato da Orsato, scaturisce un improvviso capovolgimento di fronte: Kolarov tocca il pallone in area con il braccio e per l'arbitro, dopo il consulto Var, è rigore. Quagliarella redivivo trasforma, ed è 1 a 0 per la Samp.

Secondo tempo nervoso della Roma, inevitabilmente. Ma è della Samp il possibile raddoppio che avrebbe messo in ginocchio i giallorossi, con Zapata che sbaglia un gol quasi fatto. La Roma replica al 65' con Pellegrini, e al 67' si vede annullare il gol del pareggio per fuorigioco di Dzeko. I giallorossi provano con rabbia a cercare la via del pari, trovandolo in pieno recupero, al 92’. E chi poteva segnarlo se non l’uomo che neanche avrebbe dovuto giocare questa partita? Proprio lui, Edin Dzeko, colpo di testa sotto la traversa su assist perfetto del quasi 19enne primavera Antonucci, debuttante di classe, e 62esimo gol con la maglia della Roma. Forse il suo ultimo, il canto del Cigno, non sappiamo ancora. Sampdoria-Roma finisce 1-1, un pareggio strameritato.


Però per i giallorossi è la quinta partita consecutiva in campionato senza vittoria (tre pari e due sconfitte) e mancato aggancio all'Inter quarta. I blucerchiati consolidano il sesto posto in classifica, a + 3 sul Milan

domenica 21 gennaio 2018

Inter - Roma, ritorna la sfida tra defezioni e polemiche



(Di Piero Montanari) per il QdL 20 gennaio 2018

Domenica 21 gennaio alle 20.45, dopo una lunga pausa al sole delle Maldive o tra le Alpi svizzere, la sfida tra Spalletti e Di Francesco sarà illuminata dalle luci di San Siro. Basterà aspettare 95 minuti o giù di lì per sapere chi sarà il pretendente all'ambito quarto posto per accedere alla Champions.

Hai voglia a dire che il campionato è lungo e che mancano 18 partite, qui “si parrà la tua nobilitate, oh Magica Roma” se possiamo parafrasare il Sommo Poeta. La realtà è che la classifica, anche se è vero che c'è ancora molto da giocare, recita Napoli 51, Juventus 50, e poi via via le altre pretendenti ad un posto nell'Europa che conta, staccate di parecchi lunghezze, con la Roma che dovrà recuperare una partita con la Samp (e non te la porti da casa): non si possono più fare sconti o perdere punti, dopo il dicembre disastroso dei giallorossi, culminato con la sconfitta in casa con l'Atalanta.


L'intemperante Nainggolan scenderà in campo tra le polemiche per la sua ventilata cessione da 50 milioni ai cinesi e quelle ancora non sopite per i suoi bagordi pubblicati sulla rete, per i quali ha avuto le giuste punizioni e insulti in eccesso, mentre è sicura la defezione di Perotti per un problema muscolare. Si parla anche della possibilità che De Rossi non giochi, dato per certo ma non ancora pronto, almeno secondo alcune fonti. In compenso Defrel dovrebbe essere convocato e dimostrare finalmente il suo controvalore (23 milioni) in qualità di gioco, e sarebbe pure ora.

Muore Luis Bacalov, il premio Oscar per le musiche de “Il postino”



(di Piero Montanari)

In seguito ai postumi di una grave ischemia, è morto Luis Enrique Bacalov, lo straordinario musicista argentino premio Oscar 1996 per la colonna sonora de “Il postino”, l'ultimo struggente film di Massimo Troisi. Bacalov aveva 84 anni ed era stato ricoverato al San Filippo Neri di Roma alcuni giorni fa in gravi condizioni, ma senza aver mai perduto conoscenza.

Era nato a San Martin il 30 agosto del 1933, da una famiglia di origine bulgare e di religione ebraica. Mostrò sin da piccolo un grandissimo talento per la musica, fino a divenire un bambino prodigio del pianoforte. Girò molto tra la Colombia e l'Europa, prima di approdare nel nostro paese che lo accolse e che scoprì la sua grandezza nei primi anni '60, prima alla casa discografica Fonit Cetra, dove lavorò per un breve periodo, poi alla storica Rca di Roma, dove divenne l'arrangiatore principe, insieme ad Ennio Morricone, dei primi grandi successi di Rita Pavone (“La partita di pallone, “Cuore”, “Il ballo del mattone”) ma anche di Umberto Bindi, di Neil Sedaka, firmando il debutto di Gianni Morandi con il brano “Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte” che lanciò nell'olimpo musicale il cantante di Monghidoro.

Alla Rca incontrò il cantautore Sergio Endrigo, col quale iniziò a lavorare e a comporre successi indimenticabili quali “Io che amo solo te”, “Se le cose stanno così”, “Era d'estate”, “Canzone per te”, “Lontano dagli occhi” “L'arca di Noè”. Purtroppo la loro amicizia e il loro sodalizio finì male, perché Endrigo portò Bacalov in tribunale, accusandolo di avergli “rubato” la melodia del tema principale de “Il postino” che fece vincere l'Oscar al compositore argentino. Fu per questo condannato dalla corte di appello di Roma a spartire con gli eredi di Sergio Endrigo, scomparso nel 2005, i cospicui introiti del famoso brano, leit motive della colonna del film.

Musicista eclettico e di estrazione classica, Bacalov fu compositore di molte colonne sonore memorabili, come quella per il felliniano “La città delle donne”, dove subentrò a Nino Rota, scomparso improvvisamente. Ma fu anche il musicista di Pasolini, di Scola, di Dino Risi, di Francesco Rosi per il quale musicò “La tregua”.


Personalmente lo incontravo spesso alla fine degli anni '70 nei corridoi e nelle sale di registrazione, al famoso bar della Rca di Roma, conoscevo bene il suo talento, anche se non abbiamo mai avuto modo di lavorare insieme. Il contestato brano principale della colonna sonora de “Il postino”, rimane per me uno dei suoi temi più belli e struggenti, anche perché legato alle ultime apparizioni di un sofferente Massimo Troisi, che di lì a poco ci lascerà. Bacalov era anche un sublime pianista di tango argentino, musica del suo sangue, che amava scrivere e che suonava nei concerti in maniera straordinaria.

sfida tra spalletti e di francesco

SFIDA TRA SPALLETTI E DI FRANCESCO
Inter - Roma, ritorna la sfida tra defezioni e polemiche
Non si possono più fare sconti o perdere punti, dopo il  dicembre disastroso dei giallorossi, culminato con la sconfitta in casa con l'Atalanta



Domenica 21 gennaio alle 20.45, dopo una lunga pausa al sole delle Maldive o tra le Alpi svizzere, la sfida tra Spalletti e Di Francesco sarà illuminata dalle luci di San Siro. Basterà aspettare 95 minuti o giù di lì per sapere chi sarà il pretendente all'ambito quarto posto per accedere alla Champions.

Hai voglia a dire che il campionato è lungo e che mancano 18 partite, qui “si parrà la tua nobilitate, oh Magica Roma” se possiamo parafrasare il Sommo Poeta. La realtà è che la classifica, anche se è vero che c'è ancora molto da giocare, recita Napoli 51, Juventus 50, e poi via via le altre pretendenti ad un posto nell'Europa che conta, staccate di parecchi lunghezze, con la Roma che dovrà recuperare una partita con la Samp (e non te la porti da casa): non si possono più fare sconti o perdere punti, dopo il dicembre disastroso dei giallorossi, culminato con la sconfitta in casa con l'Atalanta.

L'intemperante Nainggolan scenderà in campo tra le polemiche per la sua ventilata cessione da 50 milioni ai cinesi e quelle ancora non sopite per i suoi bagordi pubblicati sulla rete, per i quali ha avuto le giuste punizioni e insulti in eccesso, mentre è sicura la defezione di Perotti per un problema muscolare. Si parla anche della possibilità che De Rossi non giochi, dato per certo ma non ancora pronto, almeno secondo alcune fonti. In compenso Defrel dovrebbe essere convocato e dimostrare finalmente il suo controvalore (23 milioni) in qualità di gioco, e sarebbe pure ora.