sabato 29 ottobre 2016

Teatro Uniko, Lavinio (Rm)

Il piccolo Teatro a due passi dal mare di Lavinio

(di Piero Montanari)

C'è un teatrino molto carino a due passi dal mare, tra Lavinio e Anzio che è una vera e piacevole scommessa. Sembra incredibile ma c'è davvero tutto quello che serve: il palco, le quinte, il sipario le luci, la regia audio e una settantina di posti che diventano anche novanta quando le sedie vengono aggiunte nelle serate più importanti, un buffet offerto nell'abbonamento a fine esibizione, e un cartellone da far invidia ai teatri più grandi e più prestigiosi.

Il teatro si chiama Uniko con la “k” ed è all'interno di una scuola di danza e recitazione, la Crazy School, altra realtà decentrata in una cittadina di mare che vanta migliaia di presenze d'estate ma molte meno fuori stagione. Quindi ecco la scommessa.

Uniko con la “k” dicevamo, come si usava negli anni dei sessantottini, quando si voleva marcare una differenza con la “c” per rendere la parola più drammatica o addirittura spregevole, come nel caso dell'allora ministro degli interni Francesco Cossiga (detto Kossiga sui muri), o come nel titolo del bellissimo film del 1972 di Costa Gavras, L'Amerikano, magistralmente interpretato da Yves Montand.

Nulla di tutto ciò per il Teatro Uniko, ma solo la voglia di sottolineare questa sua singolarità in una realtà locale dall'imprenditorialità complessa, come può essere quella di chi con sacrifici investe nell'arte e nella cultura addirittura con un teatro e un cartellone di rappresentazioni, piuttosto che in una gelateria o in una pizzeria.

Questo piccolo miracolo lo dobbiamo all'iniziativa di Andrea Serpa, infaticabile organizzatore “tuttofare” che con sua moglie Roberta, insegnante di danza, si ingegna in varie attività all'interno del teatro, e alla presenza costante del poliedrico Fabio Pontecorvo che da anni collabora con Andrea in trasmissioni radiofoniche e piacevoli serate nei dintorni, abile promoter e simpatico presentatore.

Già alla seconda stagione teatrale, con la speranza di bissare l'inatteso successo della prima, il cartellone dell'Uniko si presenta ricco di personaggi noti e importanti: da Greg (senza Lillo) ad Alessandro Benvenuti, da Tiziana Foschi e Pisu a Roberto Ciufoli. Ma anche i Carta Bianca, Paolo Triestino, Fabrizio Gaetani, Nunzi, Marco Cavallaro e tanti altri con i quali soprattutto si ride con intelligenza e stile.

Inizio delle rappresentazioni il 28 ottobre con Maledetto Peter Pan, divertente monologo di Michela Andreazzi, si andrà avanti oltre la prima settimana di Aprile. Si trova a Viale del Sole 4, 00042 Anzio-Lavinio e i numeri per prenotare (cosa che suggeriamo vivamente) sono: 348 0524676 e 347 664 4361.

venerdì 28 ottobre 2016

La TV spazzatura e le ghigliottine in piazza














Leggevo pochi giorni fa il quadro davvero sconcertante che veniva fuori da un report americano riguardo i sentimenti delle popolazioni europee nei confronti delle minoranze in generale, l'Anti - Minority Sentiment, che ci dipinge come tra più ostili degli europei nei confronti di musulmani ma addirittura i più fortemente intolleranti nei confronti dei rom e delle popolazioni legate a questa etnia.
Ogni giorno assistiamo ad un massacro televisivo senza precedenti, attraverso trasmissioni studiateappositamente per fare leva sulla parte più intestinale della popolazione, con la scusa della cronaca e del dibattito, con piazze italiane inferocite che neanche davanti alla ghigliottina, con ospiti generalmente urlanti, in un dibattito pericoloso e sterile che mai dibattito è, perché ognuno dà sulla voce dell'altro, e si finisce sempre con il non essere d'accordo su nulla ed aver invece ingenerato ulteriore confusione nello spettatore, se non anche incitamento all'odio.
Trasmissioni ormai celebri come La Gabbia di Gianluigi Paragone, Quinta Colonna di Paolo Del Debbio, Dalla vostra parte, condotta da Maurizio Belpietro, tra le più ostinatamente malpanciste, ma anche le più apparentemente 'politically correct' come Piazza Pulita di Corrado Formigli, Ballarò (ora sostituito senza successo da Politics di Gianluca Semprini), Dimartedi e simili, indulgono facilmente a contrapposizioni ostili che da sempre vengono ricercate dagli autori e dai conduttori per fare ascolto.

Ritengo che un certo approfondimento politico televisivo abbia fatto ormai il suo tempo, dopo aver contribuito a plagiare le coscienze più fragili ed aver indotto inermi casalinghe, placidi pensionati, gente comune, troppo spesso a dover gestire una rabbia per loro inconsueta e magari anche pericolosa.
D'altro canto il filosofo Karl Popper nel suo saggio "Una patente per fare tv" descrive bene questa drammatica deriva televisiva promossa da personaggi non solo senza patente da conduttori, ma con un occhio solo al sensazionalismo più becero, a discapito di qualsiasi logica legata alla qualità, parolaccia da questi aborrita, e che può indurre i più deboli a comportamenti antisociali dei quali abbiamo,sempre più spesso,tragiche testimonianze.
Non aiutano sicuramente il nostro vivere civile le brutte storie di corruzione, come quella di Roma con Mafia Capitale e dei suoi protagonisti, che lucravano a mani basse proprio sui campi rom, argomento principe degli scannatoi televisivi, sempre pronti ad indicare il dito e mai la luna. Come si vede invece, il pesce puzza dalla testa e fa ritornare subito in mente il vecchio ossimoro che dice: " Non sono io ad essere razzista,  sei tu che sei rom!"

lunedì 10 ottobre 2016

Servizio Sanitario Nazionale, tra grandi disagi e straordinarie eccellenze

di Piero Montanari

(Se ti ammali negli Usa e non hai l'assicurazione, puoi anche morire senza cure.)



Il Servizio Sanitario Nazionale, grave snodo dell'economia italiana, grande bacino di discussioni, di sprechi, di cattivi esempi ma anche di grandi eccellenze. Mi trovo sempre più frequentemente ad utilizzarlo per me, per i miei parenti, e sempre più spesso a doverlo difendere dagli attacchi pedestri della gente comune o di politici disinformati o abitati da cattiva coscienza. Lo difendo anche se ne riconosco i limiti e le anomalie, comprese le frequenti disfunzioni che ogni giorno arrivano con le notizie, lo difendo anche se sono stato vittima, come molti, di attese bibliche nei pronto soccorso, o per l'aver passato una notte e un giorno in un corridoio sopra una scomoda barella, in attesa di avere un letto che non arrivava mai.

Un bellissimo articolo della nostra Costituzione, il 32, sancisce il diritto alla salute di tutti gli individui, finanziato dallo Stato, con un carattere universalistico che garantisce l'assistenza sanitaria a tutti i cittadini che ne hanno bisogno. Appena una quindicina di anni fa l' OMS, organizzazione mondiale della sanità, giudicò il nostro come il miglior sistema sanitario del mondo, subito dopo la Francia, che ci sopravanzava per poco. Purtroppo negli anni la bontà del nostro servizio sanitario è andata calando e questo non ostante le eccellenze che sono il nostro fiore all'occhiello, e grazie soprattutto agli uomini che le mandano avanti con fatica ed abnegazione, a volte con pochi mezzi, nel rispetto della salute e della vita di tutti, ricchi o poveri che siano.

La mia recente esperienza e testimonianza diretta sono due anziani della mia famiglia, uno vittima di due gravi ictus, l'altro con una valvola aortica ormai seriamente calcificata, che sono stati eccellentemente curati e salvati da medici e strutture di pubblica sanità, senza pagare un euro e trattati come principi.

Cosa si può dire, perché spesso funziona e a volte, tante volte no? Diciamo che bisogna aver fortuna anche in questi casi, che non tutte le regioni hanno una sanità di qualità, che ci sono spesso troppi sprechi. Lo sappiamo bene, non siamo ingenui. Spesso le notizie di malasanità campeggiano sui telegiornali con le loro storie tragiche, e viene in mente che mai o quasi mai si riportano notizie riguardo la buona sanità. Ci piacerebbe ogni tanto ascoltare anche: “ Oggi il signor Mario è uscito dal San Giovanni guarito, dopo un mese di cure amorevoli ed è tornato a casa dalla sua famiglia!” E invece arrivano solo notizie cattive, come se quelle buone non fossero notizie. Sembra un po' la storia del cane che morde il padrone (chi se ne frega? nessuno la pubblica) e invece quella del padrone che morde il cane (notizia... succulenta!).

Non dimentichiamoci, infine, di come funziona negli altri paesi: negli Stati Uniti, ad esempio, non ostante Obama abbia firmato nel 2010 la legge di riforma sanitaria, che prevede l'aumento di 32 milioni di persone tutelate dal sistema sanitario, provate ad ammalarvi a New York o a San Francisco. Anche se state esalando l'ultimo respiro, vi chiedono prima se avete l'assicurazione sanitaria, in caso contrario la vostra salute e la vostra vita sembra non riguardare loro, e quell'ultimo respiro, statene certi, ve lo lasciano esalare senza alcun aiuto.