lunedì 24 dicembre 2012

Ma chi veste Paola Ferrari?


di Piero Montanari
La prima puntata della domenica sportiva, DS per gli amici, vecchio e glorioso rotocalco televisivo di sport, andò in onda la prima volta il 3 gennaio 1954 alle 23.15 con le immagini della partita Inter - Palermo. Allora c'era un solo canale Rai, e mio padre comprò proprio quell'anno un televisore la cui marca mi rimase impressa, "Royal Eagle", aquila reale. Pesava come un armadio a tre ante con lo chassis di radica di noce e costava come un anno di stipendio di un operaio.

In quasi 60 anni la trasmissione ha avuto in organico grandi giornalisti e grandi conduttori, tra i quali Enzo Tortora, Paolo Frajese, Sandro Ciotti, Gianni Minà, Alfredo Pigna, per citarne solo alcuni. Dalla domenica sportiva, come per tutte le cose che partono da lontano nel tempo per arrivare fino a noi, è facile stabilire, anche attraverso una lettura superficiale della trasmissione, i cambiamenti e i passaggi della storia di questo paese, con i costumi e i modi di dire e fare televisione di 58 anni.

Ieri sera, puntata n° 2.500 ed oltre, ho capito davvero di essere a Natale vedendo il vestito di Paola Ferrari, l'attuale conduttrice del programma che, per come era addobbata, non lasciava alcun dubbio sulle prossime festività. Ci mancavano solo le palle appese.
La signora Ferrari in De Benedetti debbo dire che mi sta proprio simpatica, e trovo anche sua conduzione un po' folle, con gli imbarazzanti interventi di Gene Gnocchi che non risparmia pesanti bordate a nessuno, anche spesso rivolte proprio a lei.

Qualcuno però dovrebbe avvertire la cortese signora che forse le donerebbero un trucco più sobrio, e dei vestiti più acconci per sua età, non proprio adolescenziale, essendo nata pochissimi anni dopo la sua trasmissione.
Ieri sera, vestito dorato, cosce sovraesposte, chioma biondissima, labbra ipertrofiche, trucco dato con la cazzuola (da rischiare un ulteriore allargamento del buco dell'ozono) e le solite, incredibili luci giallo paglierino su di lei che la fanno sembrare una apparizione mistica, Nostra Signora del Pallone, l'eccesso sembrava aver raggiunto, almeno per il 2012, il suo massimo storico.

Mi rifiuto di pensare che la gentile signora Ferrari in De Benedetti (è sposata con Marco De Benedetti, figlio di Carlo, già amministratore delegato di TIM) sia totalmente in balia della sua truccatrice televisiva, cosa che, se fosse vera, potrebbe far scattare una denuncia per plagio di persona.

Allora, cara Paola, ci dia meno "sotto" con belletti, acido ialuronico, luci da epifania e vestiti inadatti: la trasmissione ne guadagnerebbe, ed anche lei insieme a noi.
E' solo un modesto consiglio, non me ne voglia. Buon Natale con affetto.

venerdì 21 dicembre 2012

Minetti, Ronaldo e la fine del mondo

di Piero Montanari
La fine del mondo annunciata dai Maya sembrerebbe scongiurata, almeno da quella parte dell'emisfero che si sveglia 12 ore prima di noi e non gli è crollata addosso la casa o la capanna. C'è chi consiglia di aspettare la loro mezzanotte e un secondo per saperne di più, però mi pare anche superfluo aggiungere che questa è ovviamente una delle tante bufale new age che circolano per il web e che servono agli organizzatori di party per riempire il mondo di feste d'addio all'umanità e le loro tasche di soldi.

La prima cosa che ho fatto stamane è stato appunto constatare di essere ancora affacciato sopra questo travagliato mondo e pensare così di non poter finalmente scampare all'ineluttabile cenone di Natale con la famiglia.
Sarei però infelicemente scomparso se non avessi letto la notizia che rischiavo di portarmi nella tomba per l'eternità. Eccola: "Notte di passione a Madrid tra Cristiano Ronaldo e Nicole Minetti" - racconta Cuore, una rivista spagnola di cardio-gossip - che così prosegue: "Lo scorso 9 dicembre, approfittando dell'assenza della fidanzata Irina Shayk, che si trovava a Miami, il giocatore del Real Madrid si sarebbe dato appuntamento con la Minetti in un noto albergo della capitale spagnola. I due avrebbero cenato insieme prima di appartarsi in camera con tanto di champagne, col giocatore che avrebbe lasciato l'hotel all'alba."

Notizia bomba davvero, e la danno le più importanti testate nazionali. Sono queste le cose che ci piacciono, che catturano la nostra fantasia, che ci fanno dimenticare le pene di tutti giorni, la love sory di Nicole e Cristiano , tra la balla dei Maya, le palle di natale, i palloni del giocatore, le bocce della Minetti.

Vale la pena di non essere morti per saperne di più i prossimi giorni, soprattutto quando ritornerà da Miami la fidanzata Irina Shayk e saprà di Nicole e Ronaldo.
Attendo con ansia le possime 12 ore e se sopravvivo vi racconto.

venerdì 7 dicembre 2012

Tre motivi per votare Berlusconi

di Piero Montanari
Eccoci qua, tutti pronti, ad indignarci contro il Cavaliere che in sella al suo pony, (prima, ovviamente, era un bel baio scuro) ha deciso di rientrare nell'agone politico, più motivato e forte che pria, a difendere il suo possibile 15 % di elettorato di nostalgici, il partito dei SSMQSSP (Si Stava Meglio Quando Si Stava Peggio) sempre pronto a ricicciare fuori, in ogni epoca, appena appare all'orizzonte una nuova crisi sociale e politica.

Eccoci quindi tutti pronti, giù botte, a dare addosso senza tregua, a questo povero ometto, ricco solo di denaro, alla fine del suo percorso esistenziale, che si aggrappa alle sue ultime sinapsi per difendere se stesso dalle ingiurie dei giudici e del mondo. INRI, scriveranno sul suo sarcofago, crocefisso dalla storia, insultato dai "mercati" al tempio che hanno decretato alla sua amata Italia "con i ristoranti sempre pieni", un posto in classifica da ultima della classe.

Lui, il Grande Negatore, che negava la crisi, come negava il puttanaio che gli girava intorno con la sua regia, come negava il conflitto d'interessi, che invece affermava con forza la difficoltà, da qualcuno condivisa, di "chiavarsi la Merkel", affermato ma non confermato.
Si, proprio lui, il Cavaliere, avvicinato a figure storiche come Napoleone e Mussolini, tra cento giorni e Repubbliche di Salò, sbaraglia tutti e riscende nell'Arena a cavallo del suo pony. A volte ritornano, come citava il titolo di un film horror, o come sono spesso le peperonate della sera prima.
Però, e ribadisco però, il suo ritorno potrebbe essere strategico per la salute del Paese e provo a spiegarne il perchè in tre miei piccolissimi punti:

1) Una grande parte dei suoi sostenitori, mancando Berlusconi, voterebbero per Grillo M5S. Se ritorna in campo Silvio tornerebbero a votare lui, che non mi pare proprio un avversario politicamente in forma.
2) Credo sia meglio il 15% dell'anziano fondatore del PdL, pericoloso ma pericolante, che il 25-30% di un "partito" (o movimento che sia) del quale non si conosce nulla, se non il suo leader che di professione fa il comico e la sua eminenza grigia Gianroberto Casaleggio, che invece fa l'esperto di successo in marketing aziendale, che non si sa proprio dove possano condurre, tra slogan urlati alle piazze e sfascismo d'ordinanza.
3) Ponti d'oro al nemico che ritorna con le armi spuntate, dopo la gelida campagna di Russia, se dà una mano, suo malgrado, a far vincere anzi, a stravincere, l'Italia migliore.